lunedì 5 ottobre 2015

pc 5 ottobre - Expo: contestare la cgil è vietato! Oggi la componente del "il sindacato è un'altra cosa" ha potuto "verificare" che la Cgil della Camusso non solo è stampella di Renzi e delle sue politiche, ma che è parte integrante del fascismo sindacale. Solidarietà ai fermati dallo Slai Cobas sc Milano

Expo. La polizia ferma cinque dirigenti dell'opposizione Cgil
Lunedì, 05 Ottobre 2015 12:30


C'era stata polemica aspra, dentro la Cgil e fuori, sulla decisione di convocare una riunione del direttivo della confederazione all'interno dell'Expo. Tanto che Maurizio Landini e la sua area avevano annunciato che non avrebbero partecipato alla riunione. A molti era sembra una tardiva "leccata" al governo Renzi, nonostante proprio all'Expo siano state messe in pratica alcune delle peggiori "innovazioni" contenute nel Jobs Act, fino al lavoro gratuito. Ma stamattina la polizia - e chi la dirige - hanno fatto vedere che non c'è spazio per nessuno, neanche per i sindacalisti critici all'interno della cgil. Alcuni delegati dell'opposizione interna si sono infatti presentati ai cancelli dell'Expo volantinando e magafonando tra la gente in fila. Cinque dirigenti invece - quattro componenti del
Direttivo più un invitato (Sergio Bellavita, Eliana Como e altri tre) - sono entrati e si sono diretti sull'ormai "famoso" Decumano per volantinare tra i visitatori ed esponendo uno striscione con su scritto: "Exponiamoci contro la fiera dello sfruttamento". La polizia è a quel punto accorsa in forze con molta brutalità, strattonandoli per strappar loro i volantini e portandoli di peso negli uffici per identificarli, per alcuni è scattata l'accusa di "resistenza a pubblico ufficiale". La segreteria della Cgil, fino a questo momento, non ha nemmeno ritenuto di dover stigmatizzare l'aggressione poliziesca.
Continua la protesta fuori dai cancelli. A presto aggiornamenti.

La solidarietà da parte dell'Unione Sindacale di Base:
Fermati dalla polizia 5 esponenti sindacali Cgil che dimostravano il loro dissenso. USB esprime solidarietà e richiede il rilascio dei sindacalisti fermati.
Abbiamo appreso che questa mattina alcuni rappresentanti Cgil facenti parte dell'area di opposizione interna “Il sindacato è un'altra cosa” sono stati fermati dalla polizia per aver aperto uno striscione e distribuito volantini in occasione del Direttivo nazionale Cgil che si teneva all'interno dell'Expo di Milano. E' vergognoso che l'EXPO, palestra per aziende e istituzioni per ridurre i diritti dei lavoratori, sia diventata la sede scelta dalla Cgil per una riunione del suo organi dirigenti. E' altrettanto vergognoso che si ricorra al fermo di polizia nei confronti di chi esprime il proprio dissenso. USB esprime la propria piena solidarietà a questi rappresentanti sindacali e ne richiede l'immediato rilascio.

E quella del Movimento No Tav:
Il partito trasversale degli affari, che porta avanti i propri sporchi profitti ad Expo come al cantiere TAV di Chiomonte e negli innumerevoli cantieri delle grandi male opere, ha colpito ancora. Cinque compagne e compagni, militanti sindacali, che questa mattina, in dissenso con la scelta inaccettabile della CGIL di tenere dentro EXPO il direttivo nazionale, (proprio come il PD e la Confindustria) distribuivano volantini di critica e controinformazione nell'area Expo, sono stati malmenati e fermati dalla polizia, e si trovano tuttora in stato di fermo. Il movimento NO TAV che ben conosce, quotidianamente e sulla propria pelle, soprusi e repressione, è a fianco dei Compagni fermati Nel portare la nostra solidarietà, vogliamo altresì denunciare la degenerazione democratica del Paese, con l'avvento di un vero e proprio stato di polizia che sta sta facendo carta straccia della Costituzione nata dall'Antifascismo e dalla Resistenza e dei diritti da essa sanciti . Non è tempo di stare a vedere lo scempio di quella sovranità che dovrebbe appartenere al popolo e che è stata ridotta ad ostaggio del malaffare annidato più che mai nel cuore dello stato. La guerra all'uomo e alla natura, la mercificazione del presente e la negazione del futuro non possono essere un orizzonte né per noi né per chi verrà dopo di noi. Dobbiamo recuperare la ragione e la forza e lo possiamo fare solo col conflitto generalizzato e collettivo contro i padroni di sempre e i loro leccapiedi.
Abbracciamo le Compagne e i Compagni e li vogliamo liberi subito.
Per il Movimento NO TAV, Nicoletta Dosio





Tensione questa mattina al direttivo Cgil, eccezionalmente convocato all’Expo di Milano. Un gruppo di sindacalisti, membri del parlamentino Cgil, appartenenti alla minoranza del “Sindacato è un’altra cosa” sono stati fermati dalla polizia. Si tratta di Sergio Bellavita, portavoce nazionale, e di Eliana Como. Maria Pia Zagni, e Mario Lavazzi, tutti membri del direttivo nazionale. Fermato nche Giulio De Angelis, non del direttivo Cgil. Insieme ad altri sindacalisti hanno esposto uno striscione davanti al direttivo, distribuito dei volantini e contestato la scelta della Cgil di tenere il direttivo all’Expo. I cinque sono stati portati in questura, dove sono ancora trattenuti.
Assente al direttivo il segretario generale della Fiom Cgil Maurizio Landini che, insieme ad alcuni membri del direttivo Cgil che a lui fanno riferimento, si presenteranno solo domani, per il prosieguo dei lavori nella sede della Cgil della Lombardia. Anche loro avevno contestato la scelta della Cgil sull'Expo. "La scelta di tenere il primo giorno del Direttivo in Expo - ricorda il segretario organizzativo Nino Baseotto - è stata fatta proprio per "stare vicino" ai lavoratori di Expo, i quali "hanno gradito molto la decisione", ha aggiunto. La Cgil in una nota emessa poco dopo i fatti dell'Expo, ricorda chel'iniziativa di alcuni dirigenti Cgil, "pur da noi non condivisa, ci appare per questo legittima". "Sulla base di questo assunto consideriamo eccessiva e sbagliata la scelta delle forze dell'ordine di denunciare coloro che si sono resi protagonisti di alcuni atti di protesta”, conclude la Cgil. Immediata la solidarietà ai sindacalisti della minoranza Cgil da parte di Usb. "E' vergognoso che l'EXPO, palestra per aziende e istituzioni per ridurre i diritti dei lavoratori - si legge in una nota - sia diventata la sede scelta dalla Cgil per una riunione del suo organi dirigenti. E' altrettanto vergognoso che si ricorra al fermo di polizia nei confronti di chi esprime il proprio dissenso. USB esprime la propria piena solidarietà a questi rappresentanti sindacali e ne richiede l'immediato rilascio". Solidarietà anche da parte dei Cobas, che in una nota ricordano anche "l'infame accordo" firmato un anno fa e che diede il via ad una serie di accordi di deregolamentazione e rese il "lavoro gratuito" più normale. "Expo ha rappresentato il banco di prova della ulteriore precarizzazione del lavoro - si legge in una nota - e dell'annullamento dei residui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, un accordo sindacale in linea con i decreti attuativi del jobs act. Bene ha fatto una minoranza della  cgil  a contestare il direttivo  dentro expo subendo il fermo di alcuni manifestanti ai quali è stato perfino impedito di esporre uno striscione e distribuire volantini. Expo, costruito con soldi pubblici, è l'emblema della precarietà del lavoro, quella Precarietà condivisa e accettata da Camusso e company".

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