martedì 20 ottobre 2015

pc 20 ottobre - La feccia leghista incita e arma l'odio razzista.

Bergamo, sindaco leghista senza freni su Fb: "Prendiamoli a fucilate 'sti decerebrati islamici"
 Il post del sindaco di Sorisole 

La frase in reazione a un episodio di cronaca avvenuto in Svezia cattura la solidarietà di altri primi cittadini "tiratori". I deputati del Pd: "Parole intollerabili"
di PAOLO BERIZZI


"Prendiamoli a fucilate 'sti decerebrati islamici...". No, l'autore del post su Facebook non è un marine reduce dall'Afghanistan e nemmeno un neo crociato con l'hobby delle armi. L'autore risponde al nome di Stefano Vivi, sindaco leghista di Sorisole, 9mila abitanti in provincia di Bergamo. A scatenare il moderato commento dell'amministratore bergamasco - e le polemiche già infuriano - è stato un articolo de Il Giornale su un episodio di cronaca avvenuto a Goteborg, in Svezia, dove "i negozi di alcuni cristiani assiri - si legge nel pezzo - sono stati imbrattati con la famigerata "N" di Nazareno, con cui i tagliagole di Isis erano soliti contrassegnare le case dei cristiani nel sedicente Califfato". La lettura dell'articolo ha talmente appassionato Stefano Vivi che il 17 ottobre lo stesso sindaco di Sorisole, in barba all'aplomb richiesto a un primocittadino, ha commentato così sul suo profilo Fb: "Prendiamoli a fucilate 'sti decerebrati islamici...".
Chi credeva che la storia finisse lì, con quella pacata riflessione, si è dovuto immediatamente ricredere: a dare manforte a Vivi è intervenuto  -  ne ha dato conto L'Eco di Bergamo - un collega, ormai ex: lui è Cristiano Aldegani, già sindaco di Ponteranica (paese confinante con Sorisole). Ricordiamo subito: sei anni fa Aldegani balzò agli onori delle cronache per la sua decisione di annullare l'intitolazione (decisa dall'amministrazione precedente) della biblioteca comunale di Ponteranica a Peppino Impastato, il giornalista-attivista assassinato da Cosa Nostra il 9 maggio 1978. Ora l'ex sindaco si materializza di nuovo a sostegno dell'"uscita" dell'islamofobo primocittadino di Sorisole. "Bravo Stefano Vivi, hai scritto quello che tantissimi pensano. Se uno viene a scrivermi sul muro perché sono cristiano minacce di morte tipo "convertiti all'Islam o muori", gli tiro davvero" ("gli tiro" sta, chiaramente, per " gli sparo"). Il post del sindaco di Sorisole, e il plauso di Aldegani, stanno già sollevando polemiche: in rete, e non solo. Una replica è arrivata dai deputati bergamaschi Pd Antonio Misiani ed Elena Carnevali. "Mai come in questo momento è necessario, in primo luogo per chi riveste un ruolo istituzionale, evitare di alimentare l'intolleranza e l'odio religioso - si legge in una nota - Il commento estremista del sindaco leghista di Sorisole va purtroppo in una direzione esattamente opposta. Usare espressioni violente come quelle scritte su Facebook dal sindaco Vivi vuol dire mettersi sullo stesso piano, dal punto di vista dei toni e dei contenuti, dei fanatici dell'Isis che in Svezia hanno inneggiato al califfato islamista".
Spara e uccide ladro in casa nel Milanese: 65enne indagato per omicidio volontario. Maroni: "Paghiamo noi l'avvocato"
La vittima è un ragazzo romeno di 28 anni, era disarmato. I vicini prendono le difese del pensionato di Vaprio d'Adda: "Aveva subito quattro furti in pochi mesi". Il governatore promette l'intervento
della Regione, presidio di solidarietà in piazza. Giulia Bongiorno: "La legittima difesa va ampliata"
di MASSIMO PISA

20 ottobre 2015
E' accusato di omicidio volontario il pensionato che ha sparato uccidendo un giovane ladro che era entrato nella sua casa a Vaprio d'Adda, in provincia di Milano. Rispetto a una prima ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, la Procura ha formulato la nuova contestazione per poter svolgere tutti gli accertamenti sulla vicenda. E' emerso infatti che il giovane era disarmato. Il caso accende le polemiche, con il centrodestra che si schiera in massa a difesa della legittima difesa, e l'avvocato Giulia Bongiorno che interviene nel dibattito online e su Twitter scrive: "La legittima difesa va cambiata! Ma in materia di giustizia vedo idee scarse e confuse!!!" E poi spiega: "Va ampliata".

L'uccisione. Il ragazzo, insieme a due complici, è entrato nella notte in una casa della cittadina e il proprietario, un pensionato 65enne che vive insieme alla moglie al secondo piano di una colorata palazzina di via Luigi Cagnola, svegliato dai rumori, ha reagito a colpi di pistola. Uno ha centrato un 28enne romeno che è morto sul colpo. Inutile l'intervento dell'ambulanza che è stata chiamata intorno all'1.30 dallo stesso 65enne. I vicini hanno visto scappare "altre persone". E hanno raccontato che l'uomo aveva preso una pistola per difendere la sua famiglia dopo aver subito quattro furti da agosto. L'arma, una calibro 38 semiautomatica, era detenuta legalmente.

Il pensionato è indagato. Il pensionato si chiama Francesco Sicignano. Dopo una notte in caserma è stato indagato in un primo momento per eccesso colposo di legittima difesa, reato che si differenzia dalla legittima difesa 'pura' (non punita penalmente) per la mancanza del requisito della proporzione tra difesa e offesa. Ma con il passare delle ore, la Procura ha ritenuto di dover procedere per omicidio volontario, quando è emerso che la vittima non era armata. Di lui non si sa ancora nulla, non è ancora stato identificato. E' entrato nella casa passando da una finestra senza scarpe e con le mani infilate nei calzini, probabilmente per non lasciare impronte digitali. Durante il secondo sopralluogo dei carabinieri nella villetta, i militari hanno sequestrato alcuni indumenti.
Svegliato dai rumori. Ai carabinieri, Sicignano ha raccontato di essere stato svegliato dai rumori e di aver preso la pistola dal comodino. Quando poi ha visto la luce di una torcia ha sparato. A quel punto altri due ladri si sono dati alla fuga, il pensionato ha sparato ancora, altri due colpi in cortile. Questa volta, però in aria. Poi ha chiamato il 118. Una vicina di casa, invece, ha chiamato i carabinieri raccontando di aver visto due o tre persone scavalcare la recinzione della villetta a fianco.

Le reazioni / Salvini su Fb: "Il ladro se l'è cercata". "La Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato che, per legittima difesa, ha sparato al ladro romeno entrato in casa sua" ha fatto sapere via Twitter il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Mentre il segretario della Lega, Matteo Salvini, su Facebook, ha espressa tutta la sua solidarietà al 65enne vittima del tentivo di furto: "Pazzesco che il pensionato sia indagato - ha scritto - giù le mani da chi si difende. Se si tratta di un ladro morto 'sul lavoro', non mi dispiace più di tanto: se l'è andata a cercare". Il deputato della Lega Paolo Grimoldi ha annunciato "una proposta di legge per eliminare l'eccesso colposo in legittima difesa quando i fatti avvengono nella propria abitazione, altrimenti nessuno potrà dormire tranquillo, sapendo di rischiare, in caso di irruzione di malviventi in casa propria, un bel funerale o un brutto processo". Fratelli d'Italia, invece, ha organizzato un presidio di "solidarietà e vicinanza" al pensionato nella piazza cittadina, come annunciato dal capogruppo in Regione, Riccardo De Corato. I vicini: "Era il quarto furto". Anche i vicini di casa difendono Sicignano. Raccontano che aveva preso una pistola per difendere la sua famiglia dopo aver subìto quattro furti. "Da agosto ad oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte - dichiara una residente della zona - sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei preso una pistola e sparato se fossi stata al posto suo". Nella stessa villetta, infatti, oltre alla coppia di pensionati anche il figlio con la moglie e i loro figli, cioé i nipotini di Sicignano. Il figlio del 65 enne non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione: "Mio padre sta bene, stiamo tutti bene" ha detto senza voler aggiungere altro.

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