mercoledì 9 settembre 2015

pc 9 settembre - Napoli "La camorra ci uccide, lo Stato ci uccide".

    Quello che La Repubblica non dice


Non poteva non colpirci l'enorme titolo buttato tra le notizie principali sulla homepage del quotidiano Repubblica. “La rabbia di Napoli, la Camorra ci protegge, lo Stato ci uccide“.
Chiaro, semplice, immediato. Come se in questi due giorni questa fosse l'unica voce rabbiosa che si è levata dalle strade di Napoli, come se l'aut aut tra la violenza della camorra e la violenza dello Stato fosse l'unico possibile per chi vive certi posti, come se tutto si riducesse a gente "perbene" e facce poco raccomandabili, facce di delinquenti per scelta. E, soprattutto, come se abitare in una periferia ti includesse già immediatamente nella seconda categoria.
L'abbiamo detto più volte, a noi interessa davvero poco se Davide potesse essere considerato un "santo" o no dalla civilissima e ipocrita società in cui viviamo. C'interessa molto di più dire, forte e chiaro, che questa stessa società che si scandalizza per l'assicurazione del motorino che mancava, che s'indigna se sparano a un ragazzo a Ferguson perchè era Napoli. Verità e giustizia per Davide!nero, contemporaneamente chiude gli occhi e accetta senza problemi particolari e senza troppi traumi che a un passo dalle proprie case tranquille esistano dei veri e propri ghetti, quartieri dove sei condannato a un'esistenza di miseria e violenza senza che nessuno ti spieghi il perchè. Quartieri da cui sei costretto a scappare, se vuoi trovare un lavoro di merda, dove vivi in uno scantinato, dove mamma e papà spesso stanno in galera e la scuola neanche c'è, così ti devi crescere da solo e imparare la lingua della strada, della sopraffazione, il codice del tutti contro tutti, tanto chest'è na guerra.

E non si difende la Camorra, cari giornalisti di Repubblica, se si dice che la responsabilità di tutto questo è proprio dello Stato - che invece viene santificato con i suoi "martiri" in divisa che sparano ai posti di blocco del Rione Traiano come in India ai pescatori perchè quelli "non si sono fermati" - , della maniera in cui costringe a vivere i suoi "cittadini" di serie b, la gente che nella miseria ci è nata o è costretta a viverci, gente scordata da dio e dal mondo.

A noi che, nel nostro piccolo e con enormi difficoltà, facciamo politica per rivoluzionare questo mondo e farlo essere qualcosa di più umano e giusto, la Camorra ci fa schifo proprio perchè – certamente con un volto più crudo, violento e brutale - condivide con questo Stato la gestione del potere, la guardia dei più forti, la violenza sui più deboli ed emarginati, la condanna che pesa sulla loro testa di grandi e di bambini non ancora diciassettenni.

Proprio per questo oggi saremo alle 16 alla Rotonda di Via Cinthia. E speriamo di essere in tanti.

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