martedì 22 settembre 2015

pc 22 settembre - Il 18 settembre a Palermo è partito il cineforum giovanile con il film I Piccoli Maestri

Il film è ambientato nell’autunno del 1943, quando degli studenti universitari vicentini decidono di dedicarsi alla lotta partigiana contro il nazifascismo. Quindi partono per le montagne nell’altopiano di Asiago nella speranza di incontrare gruppi partigiani per unirsi subito alla lotta e imparare a fare la guerra contro i nemici.
                                     

                                    
Per questo primo cineforum si è scelto proprio questo film per ricollegarsi al 70° anniversario della resistenza, per mantenere viva la memoria storica che in passato la borghesia e il governo hanno sempre cercato di cancellare. Come già tentano da sempre alcuni revisionisti storici come Giampaolo Panza. Ma quest’anno abbiamo avuto per così dire la riqualificazione della resistenza in Italia, con la rai che ha mandato in onda diversi documentari o film ma anche con lo stesso discorso di Mattarella del 25 aprile, che però dovrebbe adesso dimettersi per dissociarsi da un governo che esprime un moderno fascismo che avanza, facendo leggi antipopolari, antioperaie e contro il mondo del lavoro reso ogni giorno sempre più precario, rendendo anche molti giovani disoccupati perenni. 


Per questo abbiamo detto nella presentazione il fatto che oggi ci vuole una nuova resistenza come necessità dei giovani per contrastare la riproposizione del fascismo in forme moderne. In Italia la presenza dei giovani nella resistenza fu alta e per sconfiggere il fascismo alcuni hanno dato la vita, e quindi proprio per avere rispetto di questi morti non possiamo permetterci che avanzi di nuovo il fascismo guidato da governo e padroni ma anche attraverso forme organizzate letteralmente anticostituzionali come casapound o forzanuova.

Dopo il film c’è stato un dibattito tra i giovani interessante e di riflessione sulla necessità che l’unica via per spazzare questo sistema è quella della rivoluzione, ma ripartendo dalla nostra esperienza storica della resistenza e quindi costruire una nuova resistenza. Ci sono stati interventi che hanno spiegato anche le difficoltà che ritrovavano i giovani partigiani nelle scelte o decisioni da prendere; una compagna ha riportato come esempio le difficoltà che vengono descritte nel libro di Santo Peli "Storie di Gap", che descrive le azioni dei partigiani che operavano all’interno delle città chiamati gruppi d’azione patriottica.

C’è stato anche un intervento di una giovane compagna che ha avuto esperienza (per motivi di studio) in Egitto, descrivendo lo stato fascista di Al-Sisi, un regime poliziesco che alza sempre di più il tiro contro i giovani.  La compagna ha riportato un’esperienza di un giovane egiziano che una notte è stato arrestato senza motivo per dei sospetti che facesse parte di alcuni gruppi terroristici, per il fatto di essere un ultrà, ma sospetti comunque falsi per giustificare l’arresto, nella casa dove quella notte c’era anche lei. Poi è stato rilasciato, ma molti giovani per questi semplici sospetti restano in carcere fino a 2 anni alcune volte.

Infine abbiamo concluso con un aperitivo, brindando alla partenza (per motivi di lavoro) di un compagno che andrà in Tunisia, e che porterà avanti un lavoro molto importante tra le masse proletarie tunisine in tutti gli ambiti: giovani, studenti, donne, lavoratori e operai.

Facciamo gli auguri anche qui pubblicamente per l’importante lavoro a livello internazionale che il compagno porterà di nuovo avanti, dato che già ha avuto modo di essere in Tunisia per motivi di studio,e  che sicuramente continuerà a dare contributi ampliandoci la visuale della situazione tunisina, che oggi conosciamo grazie anche a questo importante lavoro.

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