martedì 18 agosto 2015

pc 18 agosto - Tenaris Dalmine come mantenere alti i profitti: condoni fiscali sugli utili, ristrutturazioni aziendali con accordi sindacali e giochi di borsa

I nostri analisti stimano un tasso medio di crescita delle vendite superiore al 10% negli anni compresi tra il 2016 e il 2018 e un margine Ebit in salita al 25% (dall’attuale 18%).

Nei quattro anni tra il 2016 e il 2019, i ricavi sono visti in crescita a un tasso medio dell’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe beneficiare di un nuovo portafoglio prodotti a più alto valore aggiunto.

Basterebbero questi 2 stralci da articoli degli analisti finanziari, usciti nel periodo in cui l'azienda di padron Rocca annuncia ai sindacati amici cgi-cisl-uil la necessità di tagliare 400 posti di lavoro in Italia, e molti altri negli altri stabilimenti sparsi nel mondo, per rendersi conto che nella crisi i padroni mettono in campo tutti gli strumenti a loro disposizione per uscirne più forti a spese degli operai.
Come l'accordo sindacale sottoscritto che prevede un mix misure come l'aumento del grado di sfruttamento del lavoro (intensificazione del lavoro), i contratti di solidarietà (diminuzione del salario), i licenziamenti….
Per passare all'evasione fiscale legalizzata di 282 milioni di euro per irregolarità sui dividenti del 2007 abbonati dalla commissione tributaria regionale.
Alla speculazione finanziaria attraverso le azioni in Borsa…

Intanto continua la costruzione di un grande stabilimento in Texas (30% del fatturato dei tubi petrolio) che sarà pronto nel 2017, nonostante la crisi di sovrapproduzione dell'acciaio, così padron Rocca, prossimo presidente di Confindustria, si prepara per continuare la sua guerra per i profitti e ritagliarsi nuove fette di mercato in competizione con gli altri padroni…ovviamente a spese degli operai….


Tenaris, nel 2016 sarà ripresa
Le previsioni di lungo periodo sul prezzo del greggio fanno ben sperare su un ritorno alla crescita tra due anni, ma il mercato resta ancora molto pessimista e sconta il titolo del 30% rispetto al nostro fair value.
13/01/2015 | 10:37 fonte morningstar


 Il calo del prezzo del petrolio ci ha indotto a rivedere al ribasso le nostre previsioni per i prossimi 18-24 mesi. Ma in ottica di lungo periodo Tenaris resta una delle migliori idee di investimento di Morningstar nel settore energy. Il titolo è scambiato attorno ai 12 euro, il 30% circa al di sotto del nostro fair value che è pari a 17 euro.
Il negativo trend del greggio, le cui quotazioni sono scese dai 90 dollari (al barile) di ottobre agli attuali 50 dollari, ha comportato un taglio dei progetti di perforazione da parte delle oil company. Questo si ripercuote irrimediabilmente sul fatturato del gruppo italiano che lavora nell’indotto (producendo tubi d’acciaio per il trasporto di gas naturale e petrolio). Ma le nostre stime di lungo termine per il prezzo dell’oro nero ci lasciano fiduciosi sul futuro dell’azienda.
Le previsioni degli analisti
Il valore del barile è destinato a risalire attorno ai 90/100 dollari e questo produrrà una ripresa del fatturato a partire dal 2016. Nei prossimi anni, inoltre, la porzione di progetti di perforazione offshore e in acque profonde è destinata a salire. Questo è un bene per le aziende come Tenaris, dato che questa tipologia di trivellazioni necessita dell’impiego di un quantitativo di tubi quattro volte superiore a quello richiesto per le perforazioni convenzionali. I nostri analisti stimano un tasso medio di crescita delle vendite superiore al 10% negli anni compresi tra il 2016 e il 2018 e un margine Ebit in salita al 25% (dall’attuale 18%).

Tenaris presenta un livello di profittabilità marcatamente superiore a quello dei suoi concorrenti e questo evidenzia una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat). La spesa per i tubi d’acciaio non rappresenta in sé una parte significativa dei costi legati alla trivellazione. Ma la possibilità che il progetto possa fallire, induce le oil company a non cambiare partner una volta che hanno provato l’affidabilità di un fornitore. I costi di switch hanno quindi un ruolo importante nel determinare il successo di un’azienda in questo business e l’elevata reputazione dei suoi prodotti garantiscono a Tenaris rapporti di lunga durata con i suoi clienti.
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Tenaris, fair value ridotto a 15 euro
Morningstar rivede la valutazione sul gruppo italiano in seguito alle nuove stime sul prezzo del greggio, ma alle attuali quotazioni di Borsa il titolo risulta scambiato a sconto. 
02/04/2015 | 14:39

Morningstar taglia il fair value di Tenarisa 15 euro per azione ma, a causa della volatilità che condiziona il settore energy, il titolo continua a essere scambiato ad un tasso di sconto superiore al 10%. 
I nostri analisi hanno abbassato le loro aspettative sul prezzo di lungo periodo per il greggio quotato sul WTI (da 76 a 70 dollari) e per quello negoziato sul Brent (da 100 a 90 dollari). Anche le previsioni sul gas naturale sono scese da 5,40 a 4 dollari. “Questo nuovo equilibrio sul mercato delle materie prime avrà delle ripercussioni sui conti di Tenaris nel breve periodo” dice Andrew Lane analista azionario di Morningstar. “Ma l’azienda italiana vanta una posizione di vantaggio all’interno del settore e questo le permetterà di riportare gradualmente i margini di profitto sui livelli di qualche anno fa”.
Margini in crescita nei prossimi anni
Dopo i negativi risultati degli ultimi due anni, l’analista si aspetta per il 2015 un calo del fatturato superiore al 20%, dato che i prezzi di greggio e gas naturale continueranno a scoraggiare l’attività di perforazione e di estrazione della compagnie petrolifere. Ma nel medio termine ipotizza una ripresa sia in termini di fatturato che di redditività.
Nei quattro anni tra il 2016 e il 2019, i ricavi sono visti in crescita a un tasso medio dell’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe beneficiare di un nuovo portafoglio prodotti a più alto valore aggiunto. Negli anni pre-crisi, quando il mix di prodotti che facevano parte dell’offerta del gruppo era ancora meno favorevole di quello attuale, il margine operativo viaggiava su valori di poco inferiori al 30%. E questo dato, secondo Lane, fa ben sperare in ottica futura. 

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