mercoledì 15 luglio 2015

pc 15 luglio - Emilia Romagna, punta avanzata del Razzismo di Stato



Campi Rom e Sinti, in Emilia Romagna - Pd e M5S votano per la chiusura. Contrari Lega Nord e Forza Italia, perchè "Queste popolazioni... non vogliono abitare in case vere"

La legge regionale per l’inclusione sociale voluta dalla giunta democratica a guida Stefano Bonaccini per la prima volta in Italia recepisce la Strategia europea per l’integrazione disponendo lo smantellamento dei grandi campi multifamiliari in favore di soluzioni abitative autofinanziate. Stanziati 700mila euro
di Annalisa Dall'Oca | 14 luglio 2015 


Sì alla chiusura dei campi Rom e Sinti in Emilia Romagna. È stata approvata con 32 voti favorevoli, 10 contrari e nessun astenuto la legge regionale per l’inclusione sociale voluta dalla giunta Pd a guida Stefano Bonaccini, che per la prima volta in Italia recepisce la Strategia europea per l’integrazione di Rom e Sinti disponendo lo smantellamento dei campi nomadi . Un provvedimento, passato col voto favorevole anche del Movimento 5 Stelle, per il quale la Regione stanzierà 700mila euro destinati ai Comuni che applicheranno la nuova normativa, che rappresenta una svolta nella regione rossa per eccellenza, specie perché ricalca una battaglia che per colore ricorda più la Lega Nord che il Partito Democratico. contempo specifici piani di inserimento per chi sceglie di vivere in abitazione. Noi diciamo no alle ruspe, e sì alle regole”.
. Contro alla legge regionale, invece, Forza Italia e Lega Nord, che avrebbero voluto la chiusura dei campi nomadi senza l’opzione delle micro aree. “Queste popolazioni sono in Italia da 600 anni e non vogliono abitare in case vere, sono loro che rifiutano l’integrazione – critica Fabio Rainieri, vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna e segretario nazionale della Lega Nord Emilia – questa legge vuole solo mantenere le cooperative che si occupano di assistenza”. “Larga parte di questi individui ci prende in giro – critica anche Galeazzo Bignami, di Forza Italia – vogliono i diritti senza i doveri, ma se sono nomadi, che si muovano ogni 15 giorni, loro presenza crea tensione sociale”.

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