sabato 6 giugno 2015

pc 6 giugno - India - sciopero della fame ad oltranza di Kobad Ghandi! - prosegue la campagna internazionale per la liberazione dei prigionieri politici indiani - allegato l'ultimo comunicato del Comitato internazionale csgpindia@gmail.com

11391135_1086675918028994_4203212700497032505_n)Ho 68 anni e ho passato cinque anni e mezzo nel carcere Tihar a Delhi con il processo quasi bloccato. Anche se i trasferimenti di routine per i prigionieri della sezione ad alto rischio sono previsti ogni 3-5 mesi, per me sono iniziati solo nell’agosto 2014 e ne ho subiti tre in nove mesi. Prima erano stati trasferimenti entro lo stesso carcere. Tutti trasferimenti punitivi. Ho problemi cardiaci, di pressione sanguigna, un’ernia del disco, spondilite anchilosante, un problema ai reni e molti altri problemi di salute - e tutti sono peggiorati in particolare dopo l’agosto 2014.
Durante i trasferimenti, dobbiamo portare da noi le nostre borse (10-15 chili), subiamo ripetute perquisizioni in cui rivoltano tutte le nostre cose, rimaniamo fuori dai cancelli per 4-5 ore in attesa di un mezzo, veniamo stipati come sardine con i nostri bagagli in un furgone e portati alla nuova destinazione. Subiamo ancora altre due perquisizioni approfondite e di nuovo dobbiamo portare da noi tutta la nostra roba. Passiamo la visita medica come ogni nuovo arrivato. Poi si deve una correre alle celle, a chi arriva tardi toccano i posti peggiori. Occorrono poi 2 o 3 giorni per pulire la cella, che troviamo in uno stato disgustoso, e sistemare le nostre cose, senza alcun aiuto. Nel nuovo carcere, tutti i trattamenti medici sono interrotti, le richieste per i piani sanitari e le altre autorizzazioni devono essere ripetute daccapo, anche per il letto ortopedico e i servizi igienici occidentali. Questa operazione può richiedere alcuni giorni o anche alcuni mesi. Anche i servizi telefonici devono essere rinnovati da zero. Non appena si siamo sistemati e adattati ai nuovi compagni di cella (alcuni dei quali possono essere molto cattivi) ecco che arriva il nuovo ordine di trasferimento, e tutta la trafila ricomincia.
Il mio trasferimento è stato effettuato il 30 maggio, nel bel mezzo di un esame per un problema cardiaco al GB Pant Hospital. Dopo la pronuncia dell'Alta Corte del 2012 che chiedeva al carcere di Tihar una maggiore attenzione per i detenuti anziani (di età superiore ai 65), ho chiesto di essere trasferito nella sezione riservata agli anziani, o che mi fossero fornite strutture analoghe nella sezione ad alto rischio, invano. Al contrario, mentre all'inizio non mi avevano mai trasferito hanno iniziato a farlo dopo l’agosto 2014, ed è chiaramente una forma di vessazione e distruzione della mia salute. Dato che tutti le mie domande, sia su base giuridica che umanitaria, sono stati ignorate, ho infine fine dovuto far ricorso allo sciopero della fame a oltranza, a partire dal mio ultimo trasferimento, il 30 maggio.

Kobad Ghandy

Prigione 8/9 di Tihar, Sezione Alto Rischio (Sez.5Nuova ondata di repressione e di guerra contro il popolo in India da parte del regime fascista induista di Modi..
Rispondiamo intensificando controinformazione denuncia solidarietà internazionale e internazionalista

 

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Nuova ondata di repressione e di guerra contro il popolo in India da parte del regime fascista indu di Modi..
Rispondiamo intensificando controinformazione denuncia solidarietà internazionale e internazionalista


Lo stato Indiano, retto dal regime di Modi, al servizio dei padroni indiani e dell'imperialismo stà sviluppando una nuova fase di intensa repressione su tutti i fronti con l'obiettivo di schiacciare il popolo, fermare la guerra popolare, attaccare i maoisti che la guidano
Lo Stato Indiano per accelerare i piani di svendita delle risorse del paese alle multinazionali indiane e straniere riforma il suo intero apparato repressivo esercito aviazione polizia bande paramilitari costruendo una sempre pi attacca non solo la “minaccia naxalita”, ma tutti movimenti che si oppongono alla sua politica e che resistono alla operazione 'Green Hunt'.
Lo stato indiano attacca inoltre gli intellettuali democratici, attivisti dei diritti umani e ogni voce di dissenso che si faccia sentire, per fare tabula rasa intorno ai movimenti popolari e alla guerra popolare guidata dai maoisti.
Lo Stato attacca le popolazioni adivasi che vivono sui territori ricchi di risorse naturali e dove più forte è la guerra popolare, per soffocare sul nascere il un nuovo potere.
Nelle ultime settimane in particolare, lo Stato indiano ha ampiamente propagandato gli “arresti illegali di stimati intellettuali rivoluzionari e attivisti sociali, già criminalizzati e costretti alla clandestinità e poi marchiati come terroristi, il cui unico crimine è l'appartenenza al PCI (Maoista).
I compagni Murali Kannampally e Ismail Hamza sono stati arrestati nell'ospedale di Talegaon Dabhade dove il primo stava subendo trattamenti medici. Mentre il compagno Roopesh, la moglie Shyna, ed altri sono stati catturati a Coimbatore.
Si denuncia che ad almeno 2 di questi sia stata negata assistenza legale e le cure mediche di cui necessitano, mentre altri prigionieri h


I compagni si sono moltiplicati quelli che le associazioni di difesa dei diritti civili, di scrittori e giuristi democratici vengono denunciati come “arresti illegali di stimati intellettuali rivoluzionari e attivisti sociali, già criminalizzati e costretti alla clandestinità e poi marchiati come terroristi, il cui unico crimine è l’appartenenza al PCI (Maoista)”.
In particolare, lo Stato ha ampiamente propagandato gli arresti dei presunti dirigenti maoisti Roopesh, della moglie Shyna, e di C. Kannan, J. Anoop and C. Veeramani, catturati a Coimbatore, e di Murali Kannampally e Ismail Hamza, arrestati nell’ospedale di Talegaon-Dabhade, dove il primo stava subendo dei trattamenti medici.
Si denuncia che ad almeno 2 questi sia stata negata assistenza legale e le cure mediche di cui necessitano, mentre altri prigionieri hanno denunciato che durante gli interrogatori sono stati minacciati di essere portati via e giustiziati in “falsi incontri” o che avrebbero arrestato i loro familiari.
Con ogni pretesto viene prorogata la loro carcerazione illegale e si teme come già avvenuto in molti casi, l'uso della tortura. Contro questi arresti si sviluppa da giorni in India una mobilitazione per ottenere la loro scarcerazione e per difenderne condizioni di vita e detenzione.

Non si è mai fermata la persecuzione contro gli intellettuali e democratici nelle Università.
GN Saibaba, professore alla Delhi University, disabile al 90 per cento è detenuto da un anno senza che il processo sia neppure iniziato e dopo ben 5 rifiuti di concedere la libertà su cauzione, nonostante sia evidente che non costituisce un pericolo e che non abbia possibilità di fuggire.
Mentre prosegue la caccia alle streghe verso studenti e intellettuali marchiati di 'connessioni con i maoisti'minacciati, perseguitati, arrestati detenuti anche per anni senza un processo che, quando si celebra, alla fine il più delle volte li scagiona dalle accuse.
In India e nel mondo si moltiplicano e diffondono le iniziative di solidarietà che rivendicano la liberazione immediata e l'abrogazione delle leggi draconiane di eredità coloniale applicate per perseguitarli
Ma accanto a questo si sono registrati decine di casi di intellettuali marchiati per “connessioni maoiste” minacciati, perseguitati, arrestati, detenuti anche per anni senza un processo che, quando si celebra, alla fine il più delle volte li scagiona dalle accuse.
In India e nel mondo si moltiplicano e diffondono le iniziative di solidarietà che rivendicano la liberazione immediata e l’abrogazione delle leggi draconiane di eredità coloniale applicate per perseguitarli.
Il regime di Modi rilancia su larga scala la repressione e la cacciata, spesso con massacri contro gli adivasi e le popolazioni che resistono alla deportazione delle loro terre per grandi progetti che minacciano di devastare per sempre i loro territori.
Il PCI (Maoista) denuncia come lo stato indiano si prepara a lanciare un 'salva judum 2', la replica del primo scatenato negli anni scorsi. Salva Judum è un nome tristemente noto in India, dato all'esercito di paramilitari fondamentalisti indu cui è dato mano libera e piena impunità per atrocità, incendi, distruzioni, stupri massacri, che commettono in interi villaggi adivasi in nome dello ' sviluppo'.
Si tratta di una nuova intensificazione della guerra scatenata contro il popolo dal 2009 -GREEN HUNT – a cui le masse popolari in lotta e tutti i settori democratici e di opposizione della società indiana stanno controbattendo su tutti i piani. Come è successo in occasione del primo Salva Judum, le cui bande sono state sbaragliate e colpite dalle masse e dalla guerra di popolo, diretta dal PCI (Maoista)
In tutta l'india si moltiplicano le iniziative di resistenza per fermare la guerra contro il popolo, mentre cresce il movimento popolare che punta a rovesciare le classi dominanti.
La repressione non ferma ma alimenta la ribellione.
I compagni arrestati sono conosciuti e amati dal popolo, che esprime solidarietà e intensifica la lotta.
Ma serve molto anche intensificare la solidarietà internazionale e internazionalista, che in questi anni si è espressa in tante forme per fermare la mano genocida di Modi e sostenere la lotta delle masse indiane.
Il Comitato Internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India chiama tutto il movimento a mobilitarsi per una campagna prolungata di controinformazione e denuncia del regime indiano e dell'imperialismo che lo sostiene. Fermare Green Hunt, difendere i compagni arrestati e i prigionieri politici, sostenere le masse in lotta!
Un mese di azioni e iniziative alle ambasciate, consolati, centri degli interessi economici delle multinazionali indiane, assemblee popolari per informare e sviluppare solidarietà popolare, onorare i martiri della rivoluzione, presentazioni di libri e pubblicazioni del PCI (Maoista) e di intellettuali indiani per conoscere la situazione in India e gli avanzamenti della lotta rivoluzionaria del popolo.


Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in india
per contatti, adesioni, iniziative:
csgpindia@gmail.com)


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