venerdì 15 maggio 2015

pc 15 maggio - IL GOVERNO SI STA PREPARANDO A STRAVOLGERE LA NORMATIVA DI PREVENZIONE INFORTUNI - una lettera denuncia

Ciao a tutti,
dopo la vergognosa e pericolosissima iniziativa sulla legge elettorale e dopo la vergogna del Jobs Act, il governo si sta preparando a stravolgere la normativa di prevenzione infortuni.
Dopo aver cancellato l’obbligo per il datore di lavoro della denuncia di infortuni al posto di polizia territorialmente competente, entro le 48 ore dell’accaduto, il governo prova a inserire il principio della “massima sicurezza concretamente realizzabile” in luogo della “massima sicurezza realizzabile” a carico del datore di lavoro, già prevista dal Codice Civile articolo 2087 e dal Testo Unico delle leggi sulla sicurezza del lavoro [D.Lgs.81/08], laddove il legislatore aveva dedicato un intero articolo (l’articolo 15) alle misure generali di tutela.
Questo, anche se sembra una diversa articolazione dell’obbligo di legge (addirittura inoffensiva), è in realtà letale per i lavoratori e per ciò che riguarderà eventuali inchieste infortuni.
Infatti la “massima sicurezza concretamente realizzabile” è di fatto un espediente per mitigare la responsabilità dei datori di lavoro sempre più incentivati a fare i loro comodi che, a fronte di dati statistici dubbi (ad esempio l’indice di infortuni aziendali) e dopo le recenti modifiche normative, potranno essere relativamente tranquilli in caso si incidente. Basterà fare il minimo e non il massimo.
In più è prevista l’introduzione di elementi tali da definire indici già esistenti (ma verrà formalizzato meglio sulle imprese a basso rischio di infortuni, che non si sa bene a quale titolo vengano così definite) sulle ridotte dimensioni (dipendenti + bilancio) che serviranno da contesto per spiegare che il datore di lavoro avrà sicuramente fatto tutto ciò che era possibile (per lui!!!).
Il tutto sarà spiegabile a quel punto come una disgrazia, il caso avverso o la colpa del lavoratore e l’avvocato di parte, avranno fatto il resto. Per buona pace di vittime e familiari.
A quel punto rimarrà la volontà del magistrato di applicare il Codice Penale in tutta la sua pienezza, ma la recente norma che ha introdotto la responsabilità civile dei magistrati (quelli giudicanti in particolare) farà si (presumibilmente) che il datore di lavoro, specie se potente, avrà fatto tutto quel che poteva con i mezzi a sua disposizione.
Inoltre vogliono eliminare il registro infortuni e i registri degli esposti, per trasportarli in via telematica su programmi che di fatto non esistono, come il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) dell’INAIL.
La situazione è gravissima. Poca consapevolezza su leggi che cambieranno effettivamente la vita ai lavoratori e legalizzeranno di fatto il principio della sicurezza e salute sottomessa al profitto delle aziende. Neanche il sindacato ne parla.
Altro problema sarà la riorganizzazione dei servizi ispettivi che vengono tolti, secondo le idee della Pubblica Amministrazione, dal territorio, per cui, se così dovesse esserci un lavoratore che deve presentare la denuncia contro il suo datore di lavoro, dovrà andare per forza nel capoluogo delle regione di appartenenza.
Il 14 maggio a Roma facciamo una prima iniziativa presso il circolo che Guevara (via Fontanellato, telefono 06 540 43 93) con la partecipazione anche dei compagni del Comitato 5 Aprile come il sottoscritto, proprio per accendere quella spia di allarme.
Si proverà a discutere quindi di lavoro e di sicurezza: due facce della stessa medaglia.
Nella logica e nella convinzione che: la sicurezza si progetta, il lavoro si rispetta e il lavoratore si tutela e noi vogliamo dare battaglia.
L’idea è di lanciare una mobilitazione su questo.
Vi chiedo quindi la cortesia di diffondere quanto più potete.
Grazie anticipatamente.
Un abbraccio.

Claudio  

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