sabato 28 marzo 2015

pc 28 marzo - L'esercito turco contro il PKK - la linea del disarmo di Ocalan è una capitolazione - Kobane dimostra che solo armato econ la linea della guerra di popolo- il popolo può vincere!


alt
...l'esercito turco ha lanciato
un'offensiva militare contro il
Partito dei Lavoratori del
Kurdistan (PKK). Diverse squadre
di soldati hanno dato il via
all'operazione nel sud est della
Turchia - nello specifico,
nella zona di Mazidağı della
provincia di Mardin nel Nord
Kurdistan - contravvenendo al
cessate il fuoco in vigore da 2 anni
come parte del processo di pace.
L'obiettivo dichiarato è quello di individuare e distruggere rifugi e depositi del Pkk,
nonostante alcuni mezzi di informazione stanno tentando di giustificare questa
nuova offensiva facendola apparire come una supposta risposta ad alcuni colpi di
mortaio che combattenti del Pkk avrebbero lanciato nelle ultime ore. In
un comunicato pubblicato sul sito web ufficiale dei militari turchi, l'esercito
ha detto che i militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan fuorilegge (PKK)
hanno sparato colpi di mortaio alle sue posizioni nel distretto Daglica.
L’operazione iniziata  arriva inoltre tre giorni dopo che il leader del PKK Abdullah
Öcalan ha fatto pervenire durante il Newroz un messaggio facendo appello
all'organizzazione kurda di avviare una proposta di pace che sancisca la fine della
ribellione contro le autorità turche.

Da un precedente articolo apparso sul blog 

A fine febbraio è stato reso pubblico l'appello che Ocalan, presidente del PKK ha
lanciato ai
militanti: “Chiedo al Pkk di tenere  un congresso straordinario in primavera per prendere una decisione strategica e storica verso il disarmo”. Il conflitto che dura da trent'anni potrebbe avviarsi “verso una pagina definitiva, il primo obietivo è perciò quello di arrivare ad una soluzione democratica”...
A novembre 2014, Ocalan ha parlato della possibilità di un accordo tra Ankara e Pkk raggiungibile entro 4/5 mesi (mentre il governo turco faceva passare armi e forze dell'Isis che cercavano di prendere Kobane e uccidevano i combattenti curdi, Ocalan parlava di accordo con il governo turco)...
Dal marzo del 2013, a seguito della ripresa di trattative segrete tra i rappresentanti di Ankara e il leader prigioniero, Ocalan ha dichiarato un cessate il fuoco che ha portato alla parziale smobilitazione di alcuni reparti di guerriglia.
I curdi hanno rispettato i patti ma non hanno ottenuto risultati neanche su obiettivi minimi, primi passi verso l'autonomia amministrativa a cui aspirano.Le popolazioni curde hanno perciò alzato la voce contro Ankara a settembre 2013. All'inizio di ottobre, violente rivolte sono scoppiate in Turchia e hanno provocato 30 morti. La tensione tra il governo islamista-conservatore di Erdogan e la resistenza curda è andata aumentandonper la posizione della Turchia nella vicenda siriana e dopo l'attacco del Califfato. I guerriglieri del Pkk sono andati in soccorso dei curdisiriani assediati nella città frontiera di kobane. Hanno denunciato la complicità di Ankara nei confronti dell'islamismo radicale e l'assenza di corridoi umanitari per i curdi. Non hanno però mai chiuso la porta alla trattativa e ora che Kobane è di nuovo sotto controllo curdo, il piano di pace sembra riavviato...
il modello di autonomia regionale del Rojava, che non vuole mettere in discussione l'autorità centrale ma fa comunque paura ad Ankara...
I punti che Ocalan ha messo sul tavolo della trattativa: 10 articoli che riguardano la discussione sul contenuto delle politiche democratiche, le garanzie legali per la cittadinanza e in particolare “per le donne, la cultura, l'ecologia”, e soprattutto una nuova costituzione che trasformi in legge tutti i passaggi" (da Il Manifesto del 1.3.15).

Questo disarmo/accordo di pace col regime turco, la cui preparazione dura da tempo e di fatto non si è interrotta neanche quando il governo fascista di Erdogan lasciava passare l'Isis a Kobane e uccideva curdi e turchi che manifestavano contro, è frutto dell'impostazione socialdemocratica di Ocalan, colorata di teorie anarchiche, femministe, ecologiste, ma di fatto illusorie, impotenti verso i governi della zona. turchi in primis, e l'imperialismo, e, come ora si dimostra in maniera chiara, perdente per il popolo curdo e la sua lotta.

Ancora una volta emerge chiaro che, al di là del modo "affascinante" in cui anche in Italia, sono diffuse le "nuove" teorie di Ocalan, si tratta sempre della vecchie teorie e politiche opportuniste, di svendita della lotta armata rivoluzionaria, delle eroici martiri, soprattutto donne, caduti nella battaglia di Kobane. 
Emerge chiaro che la via della guerra popolare, diretta da una teoria, politica, ideologia marxista leninista maoista, è l'unica che permette ai popoli di vincere realmente.

TUTTO QUESTO, CHIARAMENTE, NON RIDUCE IL, ANCORA PIU' NECESSARIO, SOSTEGNO AI COMBATTENTI E ALLE COMBATTENTI KURDE E ALLA LORO ESPERIENZA DI ROJAVA

Nessun commento:

Posta un commento