giovedì 26 marzo 2015

pc 26 marzo - FORMAZIONE OPERAIA – IL DENARO, mezzo di pagamento, moneta mondiale, crisi... (2)

Con lo sviluppo della circolazione delle merci al denaro viene assegnata un’altra funzione, quella di mezzo di pagamento perché, tra l’altro, dice Marx “… si sviluppano situazioni per le quali la cessione della merce viene separata nel tempo dalla realizzazione del suo prezzo”. E cioè prima c’è la vendita e poi a distanza di tempo, il pagamento. “Qui basta accennare le più semplici di tali situazioni. Un genere di merce esige per la sua produzione una durata maggiore, un altro una durata minore. La produzione di differenti merci è connessa a stagioni differenti. Una merce nasce sul suo mercato, l'altra deve viaggiare verso un mercato lontano. Quindi un possessore di merci può presentarsi come venditore, prima che l'altro possa presentarsi come compratore… Un possessore di merci vende merce esistente, l'altro compra come puro e semplice rappresentante di denaro o come rappresentante di denaro futuro. Il venditore diventa creditore, il compratore diventa debitore.”
Questi caratteri sono tipici del capitalismo, ma, aggiunge Marx “…gli stessi caratteri possono presentarsi anche in maniera indipendente dalla circolazione delle merci. La lotta delle classi nel mondo antico, per esempio, si muove principalmente nella forma di una lotta fra creditore e debitore, e in Roma finisce con la disfatta del debitore plebeo, che viene sostituito dallo schiavo. Nel Medioevo la lotta finisce con la disfatta del debitore feudale, che ci rimette, con la base economica, la sua potenza politica.”

Dunque il compratore promette di pagare (il denaro qui “funziona come mezzo ideale di compera”)  “la somma di denaro ch'egli deve dare a una scadenza determinata.” E “Benché esista solo nella promessa di denaro del compratore, ha per effetto il cambiamento di mano delle merci. Solo alla scadenza del termine di pagamento il mezzo di pagamento entra realmente in circolazione, cioè passa dalla mano del compratore in quella del venditore. Il mezzo di circolazione s'era trasformato in tesoro, perché il processo di circolazione s'era interrotto con la prima fase, ossia perché la figura trasformata della merce era stata sottratta alla circolazione. Il mezzo di pagamento entra nella circolazione, ma dopo che la merce ne è già uscita. Non è più il denaro a mediare il processo. Lo conclude, in maniera indipendente, come esistenza assoluta del valore di scambio o merce universale. Il venditore aveva trasformato merce in denaro per soddisfare mediante il denaro un bisogno; il tesaurizzatore, per conservare la merce in forma di denaro; il compratore debitore, per poter pagare. Se non paga, hanno luogo vendite forzate dei suoi averi. Quindi, la figura di valore della merce, il denaro, diventa ora fine a se stesso della vendita, per una necessità sociale che sgorga dalle condizioni stesse del processo di produzione.”
A questo punto “La merce del venditore circola, ma realizza il suo prezzo soltanto in un titolo di diritto privato sul denaro…”  e cioè cambiali, tratte, ecc. in attesa del pagamento reale, come si suol dire, in contanti.

Come abbiamo visto, nel corso del suo sviluppo il denaro come mezzo di circolazione crea una necessaria e forte connessione sociale “fra venditori e compratori” e questa connessione “sorge nel corso del denaro e con esso”. Invece, “Invece, il movimento dei mezzi di pagamento esprime un nesso sociale già esistente e completo prima del movimento stesso.” È il sistema capitalistico arrivato a maturità, con le sue leggi proprie.
A determinate scadenze i pagamenti si concentrano e “Con la concentrazione dei pagamenti nello stesso luogo si sviluppano per forza naturale istituzioni adatte e metodi per la compensazione dei pagamenti… Basta confrontare i crediti di A verso B, di B verso C, di C verso A, ecc. perché essi si eliminino reciprocamente come grandezze positive e grandezze negative, fino a un certo ammontare. Così rimane da saldare solo un bilancio di dare e avere. Quanto maggiore la massa concentrata dei pagamenti, tanto più piccolo, relativamente, il bilancio e quindi la massa dei mezzi di pagamento in circolazione.
Però, dice Marx, “La funzione del denaro come mezzo di pagamento implica una contraddizione immediata. Finché i pagamenti si compensano, il denaro funziona solo idealmente, come denaro di conto ossia misura dei valori. Appena si debbono compiere pagamenti reali, il denaro non si presenta come mezzo di circolazione, come forma del ricambio organico destinata solo a far da mediatrice e a scomparire, ma si presenta come incarnazione individuale del lavoro sociale, esistenza autonoma del valore di scambio, merce assoluta. Questa contraddizione erompe in quel momento delle crisi di produzione e delle crisi commerciali che si chiama crisi monetaria.”
(Qui Marx aggiunge una nota che spiega di quale crisi monetaria sta parlando: “La crisi monetaria, come è definita nel testo quale fase particolare di ogni crisi generale di produzione e di commercio, deve essere distinta da quel genere speciale di crisi che viene chiamata anch’essa crisi monetaria, che può però presentarsi per conto proprio, in modo da operare solo di rimbalzo sull’industria e sul commercio. Queste sono crisi il cui centro di movimento è il capitale-denaro; quindi la loro sfera immediata è costituita dalla banca, dalla Borsa, dalla finanza.”)

Questa crisi monetaria quindi “…avviene soltanto dove sono sviluppati pienamente il processo a catena continua dei pagamenti e un sistema artificiale per la loro compensazione. Quando si verificano turbamenti generali di questo meccanismo, e quale che sia l'origine di essi, il denaro si cambia improvvisamente e senza transizioni, e, da figura solo ideale della moneta di conto, eccolo denaro contante. Non è più sostituibile con merci profane.”
 “Nella crisi, l'opposizione fra la merce e la sua figura di valore, il denaro, viene fatta salire fino alla contraddizione assoluta. Perciò qui è indifferente anche la forma fenomenica del denaro. La carestia di denaro rimane...”
Visto questo sviluppo del denaro in mezzo di pagamento “…  anche essendo dati prezzi, velocità del corso del denaro ed economia dei pagamenti, la massa di denaro corrente durante un periodo, per esempio, un giorno, e la massa circolante delle merci, non coincidono più oltre. C'è in corso del denaro che rappresenta merci da tempo sottratte alla circolazione. Circolano merci, il cui equivalente in denaro apparirà solo in futuro …”
Insomma, viene “fatto credito”, dice Marx: “La moneta di credito proviene immediatamente dalla funzione del denaro come mezzo di pagamento, in quanto anche certificati di debito per le merci vendute riprendono a circolare, per la trasmissione dei crediti.” E tutti questi crediti che “riprendono a circolare”, (e cioè si girano cambiali, certificati di mutui, ecc.) sono stati il fenomeno visibile scatenante dell’attuale crisi mondiale!
E dialetticamente i fenomeni si intrecciano: “D'altra parte, con l'estendersi del credito si estende la funzione del denaro come mezzo di pagamento. Come tale, esso riceve forme proprie di esistenza, con le quali si colloca nella sfera delle grandi transazioni commerciali…” anche a livello mondiale.

“A un certo grado di intensità e di ampiezza della produzione delle merci la funzione del denaro come mezzo di pagamento oltrepassa la sfera della circolazione delle merci. Il denaro diventa la merce generale dei contratti. Rendite, imposte, ecc. si trasformano, da versamenti in natura, in pagamenti in denaro. Quanto tale trasformazione sia un portato della figura complessiva del processo di produzione, è dimostrato per esempio,  dal tentativo dell'Impero romano, due volte fallito, di esigere tutti i tributi in denaro …”.
“Lo sviluppo del denaro come mezzo di pagamento rende necessarie accumulazioni di denaro per i termini di scadenza delle somme dovute. Mentre la tesaurizzazione come forma autonoma di arricchimento scompare col progredire della società civile, essa cresce, viceversa, di pari passo con esso, nella forma di fondi di riserva dei mezzi di pagamento.”
Marx conclude questo capitolo con l’analisi del denaro come Moneta mondiale.
“… Nel commercio mondiale le merci dispiegano universalmente il loro valore. Dunque, la loro forma autonoma di valore si presenta quivi di fronte ad esse, ovviamente, come moneta mondiale. Solo sul mercato mondiale il denaro funziona in pieno come quella merce la cui forma naturale è allo stesso tempo forma immediatamente sociale di realizzazione del lavoro umano in abstracto. Il suo modo di esistenza diventa adeguato al suo concetto.”

“La moneta mondiale funziona come mezzo generale di pagamento, mezzo generale d'acquisto e come materializzazione assolutamente sociale della ricchezza in genere.... Predomina la funzione di mezzo di pagamento, per la compensazione dei bilanci internazionali… L'oro e l'argento servono da mezzo di acquisto internazionale essenzialmente tutte le volte che viene perturbato all'improvviso l'equilibrio abituale del ricambio organico fra varie nazioni...”
 “Come per la sua circolazione interna, ogni paese ha bisogno d'un fondo di riserva per la circolazione sul mercato mondiale. Le funzioni dei tesori sorgono dunque, in parte dalla funzione del denaro come mezzo interno di circolazione e di pagamento, in parte dalla sua funzione come moneta mondiale. Per questa ultima parte si esige sempre la merce denaro reale, oro e argento in persona…”

Oggi il ministero del tesoro di ogni paese ha la propria riserva composta essenzialmente di “valuta pregiata”, in particolare dollari, mentre l’oro (non più l’argento), benché non con l’estensione che aveva in passato, serve ancora come mezzo di acquisto e di riserva e di “bene rifugio” soprattutto nei momenti di “perdita di fiducia” in questo sistema di produzione.

“I paesi a produzione borghese sviluppata limitano al minimo richiesto dalle loro specifiche funzioni i tesori concentrati in massa nei serbatoi delle banche. Con qualche eccezione, il fatto che i serbatoi di tesori siano colmi in modo notevole al di sopra dei loro livello medio, indica un ristagno della circolazione delle merci o una interruzione nel flusso della metamorfosi delle merci…” Una perfetta descrizione della crisi e dello stato attuale dell’economia mondiale che i borghesi chiamano anche “trappola della liquidità”!

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