lunedì 23 marzo 2015

pc 23 marzo - VICENZA MOBILITAZIONE PER MARIANA, CONTRO I MILITARI USA STUPRATORI

Questi militari Usa stupratori sono parte dei soldati che ad aprile andranno in Ucraina per addestrare i neonazisti di Kiev, i soldati della Guardia nazionale ucraina – provenienti dalle Accademie militari ma soprattutto dalle formazioni di estrema destra ultranazionaliste e neonaziste.

FASCISMO E SESSISMO, ODIO VERSO LE DONNE SEMPRE SI COMPLETANO! 



VICENZA

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE

Solidarietà e giustizia per Mariana!

Le DONNE in LOTTA INVITANO

TUTTE le associazioni, i comitati, le donne e gli uomini di Vicenza che sono contro la violenza sulle donne, contro la presenza delle basi di guerra e contro la guerra a partecipare al

sit-in /volantinaggio in solidarietà a Mariana

Martedì 24 marzo 2015 alle ore 09.00

davanti al Tribunale nuovo BORGO BERGA – Via Ettore Gallo-Vicenza
dove si terrà udienza penale per la discussione sulla perizia psichiatrica del soldato Gray

Costruiamo un fronte unico di lotta, a Vicenza e anche fuori di Vicenza, che vigili su questo processo e che si ponga come obiettivo quello di contrastare tutte le forme di violenza sulle donne.
Partecipiamo al sit-in per chiedere e vigilare affinché il gravissimo fatto accaduto lo scorso 15
luglio a Vicenza non sia insabbiato o sminuito da una sentenza segnata dal maschilismo e dalla sottovalutazione dell’accaduto perché a subirlo è stata una donna povera e giudicata dalla morale del perbenismo bigotto.

Gray Jerelle Lamarcus, un giovane militare Usa della Caserma Dal Din (Dal Molin) ed Edil McCough, sono accusati di aver stuprato, per ore, e ferocemente picchiato, Mariana, nella notte del 15 luglio scorso. Mariana era incinta. Circa un anno prima dall’aggressione Gray Jerelle Lamarcus era stato accusato per lo stupro di una ragazza minorenne. A luglio, nonostante questo precedente, la procura ha ritenuto sufficienti per gli accusati gli arresti domiciliari all’interno della caserma e così, a distanza di soli alcuni mesi, in dicembre il militare è riuscito ad evadere, ed è stato nuovamente denunciato con l’accusa di aver tentato di ottenere una prestazione sessuale da un’altra prostituta, anch’essa incinta, aggredendo sia lei sia un’altra donna. Per Mariana sdegno iniziale e promesse non mantenute. Dopo la feroce aggressione a Mariana si sono subito mobilitate associazioni femminili e alcuni comitati con dichiarazioni, sit-in e offrendo supporto alla difesa legale della donna. Il sindaco di Vicenza, nonché Presidente della provincia, Achille Variati, subito dopo l’orribile fatto che aveva attirato l’attenzione dei mass media, fece tante promesse di aiuto alla donna e al suo bambino (che nel frattempo è nato) promesse che sono rimaste vuote parole. Ora sembra che si voglia liquidare tutta la questione giustificando il militare in quanto, secondo la Difesa, sembra “non fosse capace di intendere e volere” e il silenzio sta cadendo su questo terribile episodio di violenza. Ci rivolgiamo alla cittadinanza di Vicenza, in modo particolare alle donne, per vigilare insieme sul processo perché sia fatta GIUSTIZIA, Chiediamo che il sindaco mantenga le promesse e aiuti il nucleo familiare di Mariana, non solo lei e il bambino ma anche il papà del bambino, perché la povertà non deve essere motivo di ricatti e di divisione dei nuclei familiari, come sembra succeda normalmente a Vicenza dove i pochi aiuti (ad esempio una struttura dove vivere in mancanza di una casa e un lavoro) sono offerti solo alle mamme e ai figli, escludendo i padri ed esponendo le famiglie in gravi difficoltà economiche al trauma della separazione proprio nel momento di maggior difficoltà. A fianco di Mariana e di tutte le donne stuprate Nella notte del 15 luglio scorso lo stupro e le percosse che Mariana ha subito sulla sua pelle sono uno stupro e una violenza di cui dovrebbe sentirsi vittima ogni donna. Il fatto che Mariana abbia fatto la prostituta, argomento adotto ipocritamente da diverse persone per giustificare o sminuire il crimine da lei subito, non deve e non può mettere il silenziatore alla giusta indignazione, alla solidarietà e alla mobilitazione necessaria affinché questi episodi non debbano più ripetersi.

Donne in lotta di No Austerity Vicenza 
Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute 

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