martedì 17 marzo 2015

pc 17 marzo - Incidenti sul lavoro: perché sempre e solo dopo?

Mentre le statistiche ufficiali sugli incidenti e i morti sul lavoro dicono che i numeri si sono abbassati (ma sono costretti a dire anche che la maggior parte di queste "diminuzioni" è dovuta alla crisi e quindi al fatto che meno lavoratori vengono impiegati) di lavoro si continua a morire...

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PERCHE' SEMPRE E SOLO DOPO?
Giovedì dodici marzo, nel cantiere per la costruzione della linea ad alta capacità ferroviaria Genova Fegino-Rivalta Scrivia aperto in località Cravasco (Ge), è avvenuto l'ennesimo incidente sul lavoro: un blocco di calcestruzzo si è staccato dalla parete di una galleria ed ha travolto due operai.
Si tratta di un quarantenne, ricoverato all'ospedale Galliera, dimesso poi in serata, ed un cinquantanovenne, trasportato al nosocomio Villa Scassi della delegazione di San Pier d'Arena, che ha riportato un trauma alla spalla destra ed alla colonna vertebrale, con l'aggiunta di un paio di costole incrinate.
Non è il primo episodio simile che capita nello stesso cantiere: un mese fa un altro lavoratore era stato travolto da un carico di ghiaia, mentre qualche tempo prima un altro operaio aveva rischiato di perdere una mano.
Finalmente, a seguito di questo infortunio - il terzo in due mesi - anche i sindacati prendono atto della mancanza di sicurezza nei cantieri, e chiedono ulteriori assunzioni per sgravare i singoli da una mole di lavoro eccessiva dovuta alla fretta di terminare il progetto; in aggiunta domandano che l'Asl ed il comitato paritetico abbiano libero accesso ai luoghi dove si sta costruendo la nuova linea ferroviaria.
Un dubbio mi assale: è possibile che le decine di incidenti mortali avvenuti sulle linee ad alta velocità/alta capacità non abbiano insegnato nulla a chi, per statuto, dovrebbe difendere i lavoratori ed invece si muove sempre e soltanto dopo che è accaduto qualcosa di grave?
Genova, 16 marzo 2015
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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