Tensione a Niscemi al culmine della manifestazione delle donne No Muos per l’8 marzo. Lo scontro si è rischiato quando le manifestanti hanno tagliato le reti di recinzione dell’impianto militare statunitense che ospita proprio il Muos.
Le donne sono scese in piazza in centinaia per questa manifestazione, C’erano studentesse, mamme, lavoratrici, precarie hanno inscenato un corteo che si è svolto a Niscemi in occasione dell’8 marzo come stabilito in un’assemblea regionale svoltasi lo scorso 22 febbraio.
L’Assemblea Donne No Muos ha indetto tale mobilitazione in questa giornata per vivere questa data storica come momento e manifestazione di resistenza e protagonismo delle donne siciliane che in tutti questi anni si sono contraddistinte nella lotta contro il Muos e per rilanciare la lotta contro il sistema satellitare americano dopo la sentenza n. 461 del 2015 emanata dal TAR di Palermo lo scorso 13 febbraio che identifica il Muos come antenna dannosa per la vita. Una lotta, dunque, che riparte oggi da un modello di donna protagonista attiva con la sua rabbia e la sua determinazione e che rende nuovamente Niscemi cuore pulsante della lotta territoriale in Sicilia.
Dopo aver dedicato la mattinata a un momento molto partecipato di informazione e coinvolgimento della popolazione niscemese in Piazza Vittorio Emmanuele III, alle 14.30 da contrada Ulmo è partita la manifestazione diretta verso la base americana. Un corteo compatto e unito dietro lo striscione “Assemblea Donne No Muos in Lotta” scandito da cori e interventi al megafono inerenti alla forza delle donne e alla determinazione del movimento No Muos.
Appena giunti davanti gli ingressi della base, fortemente militarizzata al suo interno, le donne No Muos hanno bruciato due fantocci rappresentanti le figure di Matteo Renzi e Barack Obama proprio per palesare l’idea che ci si opporrà sempre e fermamente a tutte le imposizioni e decisioni provenienti dall’alto che non tengono minimamente conto della vita e della salute della gente che di fatto vive e agisce questi luoghi; dopo di ché hanno operato un taglio simbolico alle reti per sottolineare ancora una volta quanto il popolo No Muos sia contrario al sistema satellitare americano e quanto le donne siano determinate a investire la propria forza nel processo di lotta verso il suo totale smantellamento.
Nel rigetto assoluto della logica delle celebrazioni siamo scese in piazza oggi per rievocare non la memoria bensì il prezzo che le donne pagano quando si rendono soggetti sociali autodeterminati e protagonisti delle lotte sociali, oggi come ieri;quando, rifiutando il modello di donna angelo del focolare, diveniamo protagoniste con la nostra rabbia e la nostra caparbietà del percorso verso l’autodeterminazione dei popoli e la liberazione dei nostri territori, in difesa del diritto alla salute, contro la militarizzazione e le devastazioni ambientali.
Un pensiero va anche alle donne di Kobane che imbracciando il fucile sono riuscite a respingere le truppe dello Stato Islamico e a liberare il cantone che in questi mesi è stato teatro di un’eroica resistenza all’avanzata islamista. La partecipata giornata di oggi, culminata con il taglio alle reti, ha reso questo appuntamento un momento di lotta reale per la Sicilia intera e ha dimostrato che il movimento No Muos non si arrende e quanto sia determinata e determinante la forza delle donne in questo percorso di lotta in continuo divenire.


La partecipata giornata di oggi, culminata con  il taglio alle reti, ha reso questo appuntamento un momento di lotta reale per la Sicilia intera e ha dimostrato che il movimento No Muos non si arrende e quanto sia determinata e determinante la forza delle donne in questo percorso di lotta in continuo divenire.