mercoledì 4 febbraio 2015

pc 4 febbraio - PER GLI OPERAI APPALTO ILVA DOPO LA FINE DELLA PROTESTA, NULLA - AVER LASCIATO I BLOCCHI È STATO UN ERRORE

Ancora senza salario e ancor di più a rischio lavoro. Le ditte dell'appalto non hanno ripreso il lavoro e solo alcune chiamano qualche operaio per lavori urgenti, ma senza garanzia di stipendio. Altre che erano riuscite a corrispondere i salari ora avviano la cig.
Il lavoro da parte dell'Ilva c'è ma si continua a non volerlo pagare.
Ora la nuova direzione Ilva sembra stia mettendo in atto verso le aziende una sorta di vera e propria truffa - vuole imporre una fatturazione anche per i nuovi lavori con data comunque antecedente il 20 gennaio, data spartiacque tra i crediti che vanno nella "massa passiva" e i crediti che dovrebbero essere pagati dalla nuova amministrazione straordinaria.
Così, di fatto, senza che vi sia stato un concreto passaggio ufficiale, è come se già agisse una separazione tra "bad company" dove vanno i debiti dell'Ilva e di cui i 3 amministratori straordinari non sarebbero responsabili e una "new company".
Ma questo è illegale. Fermo restando che ora si vede e si vuole far agire solo la "bad company"!

Gli operai dell'appalto Ilva hanno per il momento perso, dopo due settimane di lotta.
E hanno perso nel momento in cui hanno lasciato i blocchi stradali e sono diventati una platea attendista di incontri e iter procedurali del decreto, degli emendamenti. Non hanno contato più gli operai, ma i sindacalisti e i rappresentanti istituzionali e dell'Ilva.
Di questo i responsabili sono i sindacati confederali. Ma i corresponsabili a creare un clima di colpevolizzazione degli operai per qualche giorno di blocco, sono stati i "Liberi e pensanti" e l'Usb.

Ora sono gli operai che devono fare i "conti" e scegliere la strada della lotta vera, di classe, indipendente dalle logiche e interessi delle aziende, contro Ilva e Governo e autonoma dai perbenismi opportunisti.

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