martedì 17 febbraio 2015

pc 17 febbraio - Lo sciopero degli straordinari alla Fiat di Pomigliano di sabato scorso non è riuscito... resta uno sciopero giusto, quella che non è giusta è la FIOM - serve il sindacalismo di classe, serve la formazione operaia, serve la guerra di classe - proletari comunisti-PCm Italia

Abbiamo scioperato in cinque della FIOM
Gli altri sindacati al servizio della FIAT cantano vittoria. Vittoria di chi? Della FIAT?
Intanto 2000 operai restano fuori dalla FIAT di Pomigliano.
Per noi che abbiamo avuto la sfortuna di restare in produzione, salari da fame.
Per oltre 2000 ancora più salari da fame
I sindacalisti del padrone cantino poco
Occorre tentare di ribellarsi. Un giorno ci riusciremo i servi della FIAT smetteranno di cantare
Un operaio della FIOM

(dal corriere)
Lo sciopero negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco di Fiat Chrysler Automobiles, indetto dalla Fiom, ha registrato cinque adesioni su 1478 lavoratori e scatenato le polemiche tra i sindacati. «Tanto rumore per nulla: allo sciopero indetto dalla Fiom hanno aderito solo cinque lavoratori appartenenti ai metalmeccanici della Cgil», attacca Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania, sostenendo che allo sciopero indetto dalle tute blu della Cgil per il primo dei tre sabati di straordinario nello stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d’Arco. «Eravamo convinti – ha aggiunto Sgambati – che i lavoratori avrebbero risposto positivamente alla richiesta di lavoro straordinario. Così come avevano fatto l’anno scorso, in occasione di altri sabati di produzione, e con tensioni molto più forti, quando gli operai non si erano lasciati intimidire. Questa è la dimostrazione che il Vico vuole continuare a fare auto di qualità e nei tempi previsti, come è stato consolidato negli ultimi due anni con il riconoscimento della medaglia oro nel Wcm. È il miglior viatico per poter richiedere produzioni aggiuntive che possano permettere la saturazione dello stabilimento, con il rientro di tutti».

Per il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, «dopo gli scioperi indetti da Fiom nelle altre fabbriche del Gruppo Fca: Sevel, Melfi, Vm, oggi (sabato, ndr) Pomigliano. E come è avvenuto in tutti gli altri stabilimenti le percentuali di adesioni all’iniziativa Fiom sono fallimentari, prossime allo zero. Sta ripartendo timidamente il lavoro e riparte una conflittualità senza senso, senza alcun obiettivo sindacale in una logica puramente di testimonianza politica. Mi chiedo se può, un sindacato continuare a non considerare nelle sue scelte né la situazione di crisi, né il consenso e la partecipazione dei lavoratori – conclude Uliano – trasformandosi in una sorta di centro sociale? Credo che nessun sindacato, possa permettersi questi errori e leggerezze, in particolare in questo drammatico contesto economico».
«Un grande errore»: così definisce la dichiarazione di sciopero da parte della Fiom il segretario generale della Fismic Campania, Felice Mercogliano: «Gli operai hanno dimostrato con la loro massiccia presenza al lavoro che non vogliono seguire la strada che i metalmeccanici della Cgil continuano a percorrere continuando a sbagliare». «Abbiamo avuto una commessa di tremila vetture – ha aggiunto Mercogliano – che ha consentito di annullare la giornata di cassa integrazione del 23 febbraio, e di onorare gli ordini con i tre sabato di straordinari. È chiaro che se l’aumento delle vendite sarà strutturale, come ci auguriamo, chiederemo all’azienda di utilizzare altri strumenti per far fronte agli aumenti di produzione».

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