lunedì 16 febbraio 2015

pc 16 febbraio - Lecce, persecuzione repressiva verso gli antifascisti mentre si difendono i fascisti di Casapound - immediata solidarietà e mobilitazione

Lecce - sono 38  i compagni colpiti dalla repressione per la manifestazione antifascista contro il raduno - festa nazionale - di casapound del settembre scorso.
Procura, mondo politico e istituzionale locale colluso con i fascisti e stampa borghese - in primis il Corriere del mezzogiorno- edizione locale del Corriere della sera scatenarono sin da allora una campagna volto a dipingere i compagni antifascisti come violenti e i fascisti come innocenti e patriottici convegnisti e festaioli
Di qui denunce, inchiesta lampo e rinvio a giudizio per ' aver promosso una riunione in luogo pubblico senza darne preaavviso, per aver nel corso della manifestazione portato in luogo pubblico, senza giustificato motivo (!?),bastoni di legno e caschi da motociclista, di aver fatto uso di mezzi idonei a rendere difficoltoso il riconoscimento, travisandosi il volto, di accensione pericolose (!?) fumogeni e petardi e di minaccia a pubblico ufficiale.
Mentre i buoni sarebbero i fascisti di casapound gli esponenti politici Borghezio, PoliBortone, Congedo forza italia...
Nello stesso tempo si coglie l'occasione per criminalizzare la manifestazione del 25 aprile 2014, in cui 300 antifascisti cercarono di contestare e impedire il raduno istituzionale, che vedeva sul parco parte degli esponenti dei collusi con il fascismo, come la presenza di casapound il 6 settembre e le reazioni politico-istituzionali alla mobilitazione antifascista hanno dimostrato.
Ora la repressione opera un salto di qualità che domamda la risposta di tutte le forze antifasciste di lecce, della Puglia e a livello nazionale, come è stato per Cremona

circolo proletari comunisti taranto
pcro.red@gmail.com
16 febbraio 2015

dal blog tarantocontro le cronache di quei giorni

6 settembre 2014 - Lecce: Casapound asserragliata in campagna, gli antifascisti si prendono la città

Mentre i fascisti ascoltavano ossequiosi il razzista Borghezio, eurodeputato legaiolo, e i doppiopettisti Poli Bortone, ex sindaca, e Congedo, consigliere regionale Forza Italia, gli antifascisti confluiti a Lecce da tutta la regione hanno sfidato divieti e minacce delle forze dell’ordine, sfilando in corteo per le vie di tutta Lecce.
Solo la protezione un massiccio dispiegamento di forze di polizia, che ha blindato e militarizzato l’intera area di Surbo, paesino alle porte di Lecce, sede del raduno fascista, ha garantito a Casapound di tenere la loro triste cerimonia.
Ma i divieti e minacce dei fascisti in divisa blu non hanno potuto impedire che la rabbia degli antifascisti tuonasse per tutta Lecce.
Come già giovedì notte l’antifascismo militante aveva messo in fuga i fasci calati in città per una bevuta, il corteo combattivo, determinato e scoppiettante di un migliaio di compagni che hanno sfilato per il centro, senza rispettare i divieti posti alla vigilia, hanno ribadito che a Lecce come ovunque il solo spazio consentito ai fascisti è quello che la tutela della mano armata dello Stato gli assicura.
Tutta la Lecce in strada il sabato pomeriggio ha potuto ascoltare, tra un tuono e l’altro, lo slogan “Siamo tutti antifascisti” e gli altri in solidarietà con tutti i compagni che questo Stato incarcera e incrimina per aver lottato per il lavoro, la casa, la difesa dei territori, mentre foraggia e protegge i fascisti amici delle istituzioni e garantisce impunità alla violenza assassina degli sbirri.

Una delegazione di compagni del circolo di proletari comunisti di Taranto ha partecipato alla manifestazione.


6 settembre - Il circolo proletari comunisti di Taranto partecipa oggi alla manifestazione contro casapound - Stanotte scontri.

Raduno Casapound: scontri nella notte in piazza Sant’Oronzo

Dalle prime notizie, gli scontri sarebbero avvenuti vicino piazza S. Oronzo a Lecce, dopo che un gruppo di romani di Casapound avrebbero a lungo insultata e poi aggredita una ragazza e degli antifascisti della zona.
"Da lì - dice la stampa - sono iniziati gli scontri a colpi di bottiglie, sassi ricavati dalle fioriere rotte, e colpi di cinghia". Sul posto sono state trovate macchie di sangue sull'asfalto, fioriere rotte e sassi lanciati dalle opposte fazioni. 
A Lecce, nel recente passato, sono accaduti episodi di violenza che hanno coinvolto alcuni esponenti di Casapound, quattro dei quali furono addirittura arrestati nel marzo 2012 per il pestaggio di un giovane di Antifa".
Chiaramente la questura era in tutt'altre faccende affaccendata: 
"Qualche ora prima, poliziotti della Digos e delle Volanti erano intervenuti a presidiare la casa del consigliere regionale di Forza Italia Saverio Congedo, invitato a partecipare oggi pomeriggio al raduno di Casapound"...


Mercoledì 10 settembre 2014 - Lecce: GIU' LE MANI DAGLI ANTIFASCISTI - invece che incriminare i neonazisti di Casapound la Procura ora persegue gli antifascisti

E' lo Stato il primo fascista.

Si ripete anche a Lecce la solita storia. 

Mentre il gruppo neonazista ha potuto tranquillamente, con tanto di autorizzazione, fare la scorsa settimana il suo raduno nazionale, sostenuto da squallidi esponenti di Forza Italia, Lega e ex sindaco, la Procura di Lecce ora vuole denunciare e perseguire gli antifascisti che hanno manifestato sabato a Lecce, inventandosi il "terrore dei passanti" e facendo passare innocue scritte, volantini sui muri, fumogeni, petardi, aste, per bombe, bastoni, "armi"; mentre sono le forze dell'ordine calate in massa a Lecce, che ora fanno "terrorismo", inventandosi minacce ai rappresentanti politici/istituzionali, gli stessi che ora stanno chiamando i cittadini a denunciare alla polizia gli antifascisti. 

Una buona posizione dell'ANPI.
Giù le mani dagli antifascisti!

(dalla stampa)

La Procura di Lecce sulle tracce dei violenti

LECCE - Un fascicolo, per il momento a carico di ignoti, è stato aperto in Procura sul corteo degli antagonisti che si è svolto sabato pomeriggio a Lecce. L'indagine è condotta dal procuratore capo Cataldo Motta, che sta aspettando le conclusioni cui giungeranno gli agenti della Digos, tuttora al lavoro per dare un nome a chi, nel corso della manifestazione, si è reso responsabile di eventuali reati.

Incappucciati, alcuni con i caschi, armati di bastoni e vestiti di nero: erano in coda al corteo, voltati verso le forze dell’ordine in senso di sfida e con movimenti tipicamente «militari», come veri e propri professionisti della «guerriglia» urbana. E se ciò non è avvenuto, è stato solo grazie alla professionalità delle forze dell’ordine che hanno evitato di rispondere alle provocazioni. Sui «black bloc» che sabato hanno seminato panico e terrore nel centro storico di Lecce c’è un’inchiesta degli agenti della Digos, con il coordinamento della Procura di Lecce.
L’INCHIESTA - Troppo gravi gli episodi avvenuti: bombe carta in via Trinchese, fumogeni accesi, muri imbrattati, famiglie e turisti in fuga per paura, negozianti costretti ad abbassare le saracinesche. Un clima surreale, però, originato da pochi facinorosi rispetto ai 600 giovani che hanno partecipato al corteo contro CasaPound organizzato dal centro sociale Binario 68. Un corteo tutto sommato pacifico che si è limitato a gridare slogan contro i politici e i componenti del movimento neofascista. Ma nessun atto di violenza. I 30 facinorosi, però, sarebbero gli autori dei danni alcuni palazzi storici e facciate dei monumenti. Gli inquirenti stanno indagando per identificare chi ha provocato i danni e lanciato le bombe carta. Al vaglio ci sono decine di foto e video ma non sarà facile perchè i facinorosi erano incappucciati e molti anche provenivano dal nord Italia. Le forze dell’ordine, seppur in modo discreto, terranno sotto controllo anche Adriana Poli Bortone, Filomena D’Antini e Saverio Congedo, i tre politici che hanno partecipato alla festa di CasaPound ed insultati durante il corteo antifascista. Nel frattempo a Lecce è ancora polemica. Pierpaolo Signore, consigliere comunale di Fratelli d’ Italia , ha invitato attraverso il proprio profilo facebook i propri interlocutori ad aiutare la polizia per identificare gli autori dello «scempio» con immagini e video. Ecco il suo post con l’hashtag #chisbagliapaga: «Chiunque abbia foto, immagini e video che consentano di identificare gli autori dello scempio che la nostra città ha subito per mano di alcuni delinquenti, partecipanti al corteo antifascista non autorizzato, me li faccia cortesemente pervenire in Comune. Sarà mia cura sollecitare sindaco e giunta affinché il Comune di Lecce intraprenda le opportune azioni giudiziarie per il risarcimento dei danni subiti dalla nostra città!».
I POLITICI - La vicepresidente della Provincia, Simona Manca, ha chiesto alle forze dell’ordine di punire chi ha oltraggiato la città. Dice: «Il mio auspicio è che le forze dell’ordine riescano a perseguire e punire chi ha insultato lo Stato e la Polizia, chi ha intimidito i commercianti del centro, chi ha imbrattato con minacce e slogan violenti muri dei palazzi storici, monumenti, cartelli stradali, vetrine, edifici privati, chi ha fatto spaventare bambini e famiglie con le bombe carta fatte esplodere tra chi passeggiava».


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