giovedì 12 febbraio 2015

pc 12 febbraio - Quasi 400 morti . . .


Quasi 400 morti e l'uomo dell'uranio impoverito parla ancora una volta senza sapere quello che dice . . . o forse lo sa fin troppo bene!

Ancora un altro gommone con un centinaio di vite umane a bordo affondato nel Canale di Sicilia. I morti oscillano dai 300 ai 400 (nel totale dei 4 gommoni) secondo le testimonianze dei superstiti, partiti sabato da Tripoli con altri tre gommoni con a bordo almeno cento persone su ogni mezzo. Tra loro anche i profughi morti assiderati nonostante il soccorso della Guardia costiera al largo di Lampedusa. . . per le autorità non c'è niente di provato perché non sono stati ancora trovati relitti e corpi.
I pochi superstiti dicono che non volevano partire a causa del brutto tempo ma che i trafficanti di vite umane, li hanno minacciati, armi in mano e costretti a salire sui gommoni della morte – uno dopo l'altro sono affondati tutti
E' stata una tragedia, un incubo . . . che lo dica uno dei superstiti è triste realtà ma che queste parole escano dalla bocca del neo eletto presidente della repubblica renziana . . .pardon “italiana”, ci sembra chiaramente un insulto: ricordiamo ancora la storia dell'uranio impoverito!
E ancora vomitevole sentire che certe considerazioni escano dalla bocca del moderno fascista Matteo Renzi a Skytg24 : “ . . . è spiacevole utilizzare certe vicende per strumentalizzare in modo cinico quello che accade, da destra e da sinistra" ha aggiunto il premier in merito alle polemiche sull'operazione Triton. "Se guardiamo ai dati, non è che con Mare Nostrum non si moriva e adesso si muore. Chi pone il problema Mare Nostrum o Triton è come quello che guarda al dito e non alla luna". Per il premier, "se vogliamo mettere fine al Mediterraneo come cimitero la priorità è risolvere il problema in Libia".
E già . . . e proprio lì che lui ha la testa . . . vuole ricreare un impero coloniale (?!?)

Egli utilizza tutto a suo uso e consumo – non ha remore di alcun tipo – una vita umana vale meno di una sigaretta . . . ma la colpa è sempre degli altri: Berlusconi Docet.

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