giovedì 29 gennaio 2015

pc 29 gennaio - La prima delle tre Giornate Internazionali di Azione a Roma, Università la Sapienza

Un'iniziativa di agitazione all'Università la Sapienza ha aperto le tre giornate internazionali di azione a sostegno della guerra popolare in India.
Una squadra di attivisti del Comitato Internazionale ha affisso i manifesti della campagna all'ingresso delle diverse facoltà, lungo i viali della cittadella universitaria nel quartiere circostante di S. Lorenzo.
E' stato anche diffuso il volantino che riportiamo sotto.
La giornata è proseguita con alcuni incontri con organizzazioni di lavoratori e della solidarietà, che hanno espresso l'accordo con i temi della campagna e preso l'impegno a costruire una più ampia e approfondita giornata di informazione e approfondimento da tenersi nelle prossime settimane.    
 





29 – 30 – 31 gennaio 2015 Giornate Internazionali azione e solidarietà internazionalista
Dalla parte delle lotte operaie e popolari in India
Fermiamo la guerra al popolo indiano: STOP Green Hunt!
Sosteniamo la rivoluzione in India!

In India, come in tanti paesi il mondo, oltre vent’anni di politiche di globalizzazione, privatizzazioni e liberalizzazione applicate da tutti i governi e tutti i partiti, centrale e federali, di destra come di “sinistra”, hanno portato uno “sviluppo” che non ha prodotto significativi miglioramenti nelle condizioni di vita del popolo né un progresso nei rapporti sociali e culturali. Anzi, per le masse di contadini e braccianti senza terra nelle campagne, degli intoccabili, delle minoranze religiose e nazionali, delle donne, nelle città e in tutto il paese, è perfino peggiorata.
Il sistema di delle caste si è rafforzato. L’occupazione militare di Kashmir, Manipur e altre regioni contro i movimenti di liberazione nazionale si è ancora più inasprita. I pogrom contro le minoranze religiose e culturali, in particolare i musulmani, si sono ripetuti. Gli orribili episodi di stupri e assassinii di donne sono diventati fatto quotidiano. L’intolleranza, disprezzo e criminalizzazione di intellettuali democratici giovani critici e ogni voce di dissenso si sono fatti sistema. Dopo la salita al potere di Modi con una maggioranza parlamentare inattaccabile, l’edificazione di un nuovo regime braminico fascista indù marcia a ritmo forzato. Ma, come in ogni paese del mondo, grande oppressione e sfruttamento non soffocano generano le lotte e la resistenza delle masse, ma le alimentano.
In India, come in pochi paesi al mondo, dal marzo 1967 continua un’ eroica lotta di liberazione del popolo da tre macigni che lo schiacciano: la condizione di semicolonia, le relazioni di dipendenza dall’imperialismo che la formale indipendenza del 1947 non ha sostanzialmente intaccato; le relazioni semifeudali, indissolubilmente legate al sistema delle caste che sopravvive e anzi oggi si rafforza; il capitalismo burocratico compratore cresciuto in combutta con i capitali imperialisti fino a scalare posizioni in diversi settori e su scala internazionale, ma pur sempre fondato sul supersfruttamento della forza lavoro e la svendita delle risorse naturali del paese.
È una guerra di popolo che dimostra la forza delle masse armate dirette da un partito comunista maoista. Grazie alla direzione di questo partito, la guerra popolare si è estesa in tutto il paese e ha costruito le sue basi in circa un terzo del suo territorio. La guerra popolare è diventata la principale minaccia interna per il regime indiano e per l’imperialismo in una regione cruciale del mondo.
Contro questa minaccia il regime indiano, supportato dall’imperialismo, ha scatenato la più feroce delle repressioni. La “Operazione Green Hunt” è una vera e propria guerra contro il popolo. Se il cuore di questa repressione è colpire il PCI (maoista), i suoi dirigenti e militanti, sono colpiti anche, non solo nelle zone in rivolta ma anche all'interno delle città, nelle università e in tutte le classi e settori sociali, tutte le voci e i movimenti di opposizione che sostengono o difendono la resistenza e ribellione delle masse, o anche semplicemente si oppongono e denunciano il vero volto della “più grande democrazia del mondo”.
In tutto il mondo, in uno scenario di crisi da cui il sistema imperialista non riesce a uscire, la guerra popolare in India è messaggio e ragione di speranza non solo per le masse indiane ma per gli oppressi di tutto il mondo. Per questo in tanti paesi in questi anni sono cresciuti il sostegno e le azioni di solidarietà con il popolo indiano, la sua lotta di liberazione e il partito che la guida. In diversi paesi dal 29 al 31 gennaio, sono in programma azioni alle fabbriche delle multinazionali indiane, alle ambasciate e altre istituzioni governative, nelle università, nei luoghi movimenti sociali. Per vedere la guerra di popolo in India come qualcosa che ci appartiene, una guerra da sostenere una via a cui guardare.

Prendi contatto col Comitato Internazionale di sostegno alla Guerra Popolare in India!
Richiedi e diffondi materiali di controinformazioni e solidarietà
Denunciamo il fascismo brahmanico di Modi, fermiamo la sua sporca guerra !

Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India (ICSPWI-Italia)
csgpi@gmail.com – guerrapopolare-india.blogspot.com – icspwindia.wordpress.com

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