giovedì 25 dicembre 2014

pc 25 dicembre - Il governo attua il jobs act, precarietà permanente e libertà di licenziamento. La Camusso riprende la manfrina, che lo sciopero generale del 12 dicembre ha dimostrato essere solo tale... con buona pace delle parti del movimento che lo hanno appoggiato

Sono stati varati i primi due decreti attuativi sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e sull’estensione dell’Aspi a 24 mesi  – in questo caso con un sì “salvo intese” –  incluse le nuove regole per i licenziamenti, con l’indennizzo che per i nuovi contratti sostituirà nella gran parte dei casi il reintegro dell’articolo 18. “C’è un clima politico molto suscettibile e sensibile, anche con un pensiero ideologizzato attento alle virgole, ma noi ci siamo assunti la responsabilità di decidere”, ha detto Renzi. “Se stiamo qui è perché abbiamo fatto delle scelte, quindi buon gioco delle parti e buon Natale. Abbiamo fatto delle scelte sul testo (che esclude l’opting out, ndr) e siamo anche aperti alle proposte di cambiamento che saranno fatte in Commissione e pronti, eventualmente, anche a rivedere i nostri convincimenti”, ha aggiunto parlando di “rivoluzione copernicana“.
“Altro che rivoluzione copernicana, il governo Renzi ha cancellato il lavoro a tempo indeterminato, generalizzando la precarizzazione dei rapporti di lavoro in Italia”, è stata la replica a stretto giro del segretario della Cgil, Susanna Camusso che parla di norme “ingiuste, sbagliate e punitive”. Secondo la sindacalista “a leggere le norme viene da chiedersi cosa abbiano mai fatto i lavoratori a Matteo Renzi. Per la prima volta il governo rinuncia alla politica economica appaltando alle imprese la ripresa consentendo la libertà di licenziare sempre e comunque. Invertendo l’onere della prova, che ora ricadrà sulle spalle dei lavoratori, si crea un abominio, addossando alla parte più debole e ricattabile del rapporto di lavoro la dimostrazione dell’ingiustizia del suo licenziamento”. Per questo la Cgil continuerà “ad opporsi in modo forte e deciso a queste norme ingiuste, sbagliate e punitive, nei confronti dei lavoratori e  userà tutti gli strumenti a sua disposizione per ripristinare i diritti dei lavoratori”.

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