mercoledì 10 dicembre 2014

pc 10 dicembre - I FERROVIERI SCIOPERANO 13 E 14. BASTA CON L'IPOCRISIA CONFEDERALE.

 I FERROVIERI SCIOPERANO 13 E 14. BASTA CON L'IPOCRISIA CONFEDERALE.


Lo sciopero CAT - USB - CUB degli addetti ai treni viaggiatori per il 13 e 14 dicembre prossimi è uno sciopero giusto, legittimo e concreto.


Mentre quello del confederale 12 dicembre per otto ore, pur necessario negli altri settori, rischia - nelle Fs - di essere solo un maldestro tentativo dei confederali di riconquistare la 'verginità perduta' in anni di cogestione e collateralismo.

Non solo: questo sciopero di venerdì 12, procalamato da Cgil e Uil, è stato dichiarato irregolare per gli addetti alla circolazione dei treni viaggiatori, per il fatto che era stato già proclamato dal CAT uno sciopero di settore per la sera successiva. Questa circostanza mette anche a rischio i ferrovieri che aderiscano allo sciopero Cgil-Uil di essere sanzionati.

Gli addetti ai merci scioperano dalle 21 dell'11 alle 21 del 12 dicembre:
 per trenitalia cargo e le altre imprese di trasporto non c'é alcun divieto da parte della Commissione sugli scioperi, pertanto i colleghi potranno scioperare liberamente in quanto per il 12 sono sovrapposte le dichiarazioni praticamente di tutte le sigle sindacali.
Gli impianti fissi e uffici scioperano l'intero turno di venerdì 12 dicembre 2014.

INVITIAMO COMUNQUE, CHI ANCORA CREDE CHE LO SCIOPERO
NON GLI INTERESSI,  AD ATTENERSI AL PROPRIO
 TURNO, SOPRATTUTTO PER RISPETTO DEI COLLEGHI
CHE LOTTANO ANCHE PER LUI!

IL CAT, DA LAVORATORI A LAVORATORI
Ecco le nostre ragioni per scioperare:


Art.18 e Jobs Act
La lotta in difesa dell’art. 18 è fondamentale. Da domani, se le cose cambieranno come vogliono i nostri governanti, i cittadini e i lavoratori avranno meno diritti e meno certezze.
Il mondo imprenditoriale, che non brilla certo per etica e per investimenti in ricerca e innovazione, se da un lato lamenta la presenza di eccessiva burocrazia e della corruzione dilagante che appesantisce i costi e denuncia i mancati pagamenti dalla pubblica amministrazione, dall'altro afferma che l’art. 18 è l’ultimo dei problemi.
E il governo che fa? Impone una riforma, suggerita da Confindustria sindacato delle imprese, che servirà solo a licenziare altri lavoratori per motivi diversi dalla “giusta causa”, perché per questa, ricordiamo (ci ha già pensato la Fornero), si può già licenziare e con pochissime possibilità di reintegro.
Insomma hanno definitivamente gettato la maschera dichiarando la guerra totale a tutti i lavoratori, attivi o inattivi che siano, non prevedendo di fare prigionieri.

Vertenza Pensioni
58 anni senza se e senza ma, per i lavoratori di tutte le età e di tutte le imprese e con un coefficiente di calcolo contributivo adeguato (per via della più bassa aspettativa di vita), ai reali anni di contribuzione.
Con la vita dei LAVORATORI non si scherza.
In tutta Europa si va in pensione prima di 58 anni perché l’aspettativa di vita dei ferrovieri dell'esercizio è mediamente DIECI anni inferiore degli altri lavoratori.
Questi i nostri obbiettivi
Sicuramente diversi dal silenzio assordante di alcuni e dalle demagogiche proposte che altri hanno pubblicizzato per far credere di voler tutelare tutti. In realtà è stato un chiaro assist alla politica per defilarsi dalle proprie responsabilità dietro la motivazione degli alti costi da sostenere.
Dopo 4 scioperi, in Parlamento parlano ancora di errore della riforma Fornero da correggere riguardante il personale addetto alla circolazione dei treni. Errore non corretto perché non ci sono le coperture.
Non abbiamo mai parlato di errori. Tutta la legge è un errore e non accettiamo più ritardi.
Al governo diciamo: “basta con le scuse legate alla mancanza di copertura”. L’ingiustizia è palese e va sanata. Il problema pensioni è strettamente connesso con la sicurezza dei nostri treni e va affrontato in via prioritaria. Se le coperture ci sono per le pensioni d'oro, per le grandi opere che nessuno vuole, allora ci DEVONO essere per le nostre pensioni. È ora di fare capire a questi politicanti che siamo stanchi di farci prendere in giro, che non possono continuare a mantenere in piedi il loro sistema fatto di corruzione, clientelismi, sprechi e vantaggi per pochi.

Orario di lavoro
Non si può pensare di poter lavorare per anni con le attuali norme senza ripercussioni: ritmo sonno veglia alterati per riposi fuori residenza di poco più di 5 ore effettive e sequenze impossibili di alzate alle 4 anche a seguito di due notti. Poi limiti di condotta e scorta al di là della sopportabilità con ricadute anche sulla sicurezza nostra e di chi si affida a noi per viaggiare, pasti saltati o consumati in malo modo, riposi giornalieri di 11 ore omnicomprensivi (riposo alimentazione e vita sociale) sono solo alcuni esempi di aspetti dell'attuale quadro normativo che NON POSSONO fisicamente essere sopportati e che DEVONO ESSERE CAMBIATI.
Abbiamo messo a punto una proposta di piattaforma dell'orario di lavoro a cui seguirà a breve una consultazione a tutto il personale in modo da poter rivendicare esattamente ciò che il personale intende perseguire.

Rappresentanza Sindacale e elezioni Rsu/Rls
I “sindacati” già firmatari dell'attuale CCNL AF hanno di recente avviato con il Gruppo FS le procedure per l'indizione delle elezioni Rsu/Rls.
Se le regole per le elezioni saranno quelle previste dal testo unico della rappresentanza, siglato il 10 gennaio 2014 da CGIL, CISL e UIL e Confindustria sarà la fine della democrazia e della rappresentanza democratica sui luoghi di lavoro.
Il regolamento elettorale, che dovrà essere obbligatoriamente sottoscritto per partecipare alle elezioni Rsu, conterrà i principi negativi del testo unico sulla rappresentanza. Multe e sanzioni per chi indice azioni di protesta nel chiaro obbiettivo di omologare tutto il fronte sindacale.
Dobbiamo dire forte e chiaro a questi burocrati sindacalai che non possono nascondere le loro incapacità dietro a regole che escludono chi fra i lavoratori c'è sempre stato e ci sarà.

Riordino normativo
Il riordino delle norme di sicurezza per la circolazione ferroviaria, attraverso l’emanazione da parte di ANSF del Regolamento di Circolazione Ferroviaria (RCF), costituisce certamente una semplificazione poiché enuncia i principi generali che il gestore dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie sono tenuti a rispettare, nell’emanare disposizioni di esercizio e regolamentari.
Non v’è dubbio che la semplificazione è certamente intervenuta per chi, ai vari livelli, emana le disposizioni, ma i lavoratori coinvolti nelle attività di sicurezza stanno constatando la condizione esattamente opposta.
Il proliferare di normative aziendali, sia perché imposte dal “riordino”, sia per adeguamenti rispetto alla organizzazione interna delle aziende, genera un'infinita quantità di norme e di casistiche. I lavoratori si trovano pertanto ad agire in un ambito di minori certezze, con sempre maggiori difficoltà di adeguamento, rispetto al continuo variare delle norme che regolano la propria mansione.
Il ruolo assegnato alle rappresentanze dei lavoratori si limita alla sola informazione e consultazione, senza tener conto del fatto che alla fine, tutte le complessità generate dalle disposizioni di ANSF e dalle esigenze di massima economicità delle imprese, vengono scaricate proprio sugli operatori della sicurezza. Si sta verificando l’assurda situazione che a fronte di sempre maggiori richieste di cambiamento comportamentale rispetto al variare delle norme il personale riceve minore formazione ed aggiornamenti, un carico maggiore di responsabilità per alcuni e una netta deprofessionalizzazione per altri eliminando la ridondanza dei controlli fondamentale per la sicurezza dell’esercizio.

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