mercoledì 17 dicembre 2014

pc 17 dicembre - Lo stato criminale narco terrorista in Messico, dopo l'orribile strage degli studenti, ora con la polizia aggredisce i genitori e i compagni degli studenti di Ayotzinapa

Gravissima aggressione la scorsa notte a Chilpachingo, capitale dello stato messicano del Guerriero, dove decine di agenti di polizia hanno aggredito e malmenato gli organizzatori del concerto  “Una luz en la oscuridad”, evento in solidarietà con i 43 normalistas di Ayotzinapa scomparsi il 26 settembre scorso.
L’attacco della polizia federale si è verificato intorno alle 5:30 del mattino, quando un gruppo di agenti in borghese – visibilmente ubriachi, secondo le testimonianze dei presenti – ha aggredito il comitato studentesco che presidiava il tratto di viale in cui si sarebbe dovuto tenere il concerto.
I poliziotti, ritiratisi in un albergo vicino, sono ricomparsi subito dopo in assetto antisommossa e, mentre i professori della Scuola Normale e i genitori dei desaparecidos tentavano una mediazione per l’allontanamento degli aggressori, gli agenti hanno iniziato a caricare violentemente i presenti utilizzando anche i gas lacrimogeni. Il bilancio finale è stato di almeno 17 feriti, tra cui due familiari dei normalistas scomparsi, studenti della Normale di Ayotzinapa e dell'Università Nazionale Autonoma del Messico; diverse persone sono state portate in ospedale nonostante la croce rossa si sia rifiutata di curare i feriti, mentre non è ancora chiaro il numero di fermati da parte della polizia.
Garcia, uno studente presente all’attacco, ha dichiarato che gli attacchi della polizia "con manganelli e calci contro coloro che erano a terra sono stati molto duri”, e ha aggiunto che  a diverse persone “sono anche state tolte le scarpe, i cellulari e i portafogli, mentre alcuni furgoni utilizzati per il concerto sono stati resi inutilizzabili”.
Tra i feriti, anche Carlos Alberto Ogaz Torres, corrispondente dell’emittente antagonista Regeneración Radio, al quale è stato rotto un braccio e che necessità di cure mediche particolari per non perdere l’utilizzo della mano. La radio, in un comunicato, denuncia la “strategia repressiva e intimidatoria contro un movimento in crescita” e fa appello alla “solidarietà economica” per trovare fondi da destinare alle cure del compagno ferito, poiché gli ospedali locali rischiano di non fornirgli le garanzie adatte alla guarigione.
Nonostante la gravissima aggressione e le continue minacce della polizia, gli studenti e i genitori hanno poi fatto sapere che il concerto si sarebbe tenuto ugualmente (alle 11 di questa sera), e più di 60 artisti hanno deciso di rimanere nella scuola Normale Rural Isidro Burgos per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza ai 43 di Ayotzinapa.

Dall'ultimo numero di proletari comunisti, giornale del PCmaoista-Italia. Richiedi a pcro.red@gmail.com

"Le masse popolari di tutto il mondo sono state scosse dal nuovo orribile crimine realizzatosi in Messico: 43 studenti, e forse più, sono stato prima brutalmente attaccati, poi rapiti, trucidati e bruciati e gettati in una discarica nello Stato del Guerrero, “colpevoli” di rivendicare il loro diritto allo studio e finiti nelle grinfie di un potere politico e poliziesco che si nutre del narcotraffico e come gli antichi satrapi feudali ritengono di avere diritto di vita e di morte e possono finora impunemente pensare di cancellare in maniera così barbare giovani vite.
Il Messico è diventato veramente il teatro dei film dell’orrore, da quelli che avevano impressionato già il mondo della catena infinita delle donne uccise di Juarez, ai continui crimini dei narcotrafficanti che hanno reso alcune zone del Messico dei veri e propri inferni.
Ma il crimine verso questo studenti è un crimine assoluto, mostra dove può arrivare un potere economico e politico corrotto, asservito all’imperialismo, principalmente USA, fuso come non mai con la grande criminalità da non distinguersi più.
Le masse messicane, i giovani, le donne, hanno però questa volta reagito, riepito le piazze, assaltati i Palazzi governativi, portato con lacrime e rabbia il desiderio di verità e giustizia, smascherato e lacerato le ignobile bugie e ipocrisie dei governanti.
Sul sangue di questi ragazzi, forse il Messico si risveglierà, forse il regime dell’orrore ha cominciato a contare i suoi giorni. Certo non sarà il solo sdegno emovimento popolare di massa che può spazzarlo via, serve la guerra popolare, serve che tutto il popolo si unisca in un’autentica guerra di liberazione.
I comunisti marxisti leninisti maoisti italiani sentono questi ragazzi come propri, sono figli della stessa rabbia che ci deve animare per spazzare via in ogni paese l’imperialismo assassino e i mostri al suo servizio."

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