venerdì 28 novembre 2014

pc 28 novembre - FRANCESCO, OPERAIO ILVA, UCCISO IL 28.11.12, E' SEMPRE CON NOI - LA DENUNCIA DEL PADRE


 




Sarà stata la tromba d'aria, ma non sono morti capi, è morto un operaio di 29 anni;
sarà la coincidenza, ma in meno di un mese sono morti due giovani operai, due famiglie sono state distrutte, in due funerali gli operai con dolore e rabbia hanno dovuto accompagnare i loro compagni di lavoro; e tanti il 28 novembre hanno visto la morte in faccia
Sarà... ma gli operai vanno a lavorare con la paura di non tornare a casa; e oggi la situazione che si vive in fabbrica porta a maggior insicurezza, paura, tensione continua..
Sarà... ma Riva, 86 anni, vive ancora e sta nella sua dorata casa non in galera, e il figlio in un sicuro paese all'estero
Sarà, ma il governo ha dato a padron Riva la libertà di produrre come ha fatto finora e, quindi, la libertà di uccidere ancora

Questo è il capitalismo, signori!
Ma un sistema che va avanti con lo sfruttamento, il rischio e la morte degli operai non può essere riformato.
Deve essere abbattuto!
28.11.2012

LA DENUNCIA OGGI DEL PADRE DI FRANCESCO ZACCARIA


LA CONDANNA A MORTE DI UN GRUISTA DELL'ILVA
L'UOMO HA PREDISPOSTO, LA SORTE HA SCELTO. E' TOCCATO A FRANCESCO ZACCARIA

1) Il dispositivo che doveva garantire l'arresto della cabina, e salvare la vita di Francesco, non era quello previsto dal progetto della gru. Il dispositivo originale, sull'altra gru ha fatto egregiamente il proprio dovere.
2) Il D.V.R. "documento di valutazione del rischio" è incompleto, non contempla il rischio di "condizioni meteo avverse" importantissimo nel caso delle gru.
3) Il documento di "vita residua della gru" redatto da un ingegnere esperto, ogni due anni, è inesistente, avrebbe dato la possibilità di intervenire per tempo sul problema bloccando per legge l'uso delle gru.
4) I gruisti non erano a conoscenza di un dispositivo antiuragano installato fuori le cabine in quanto mai usato, e ammesso che Francesco ne era a conoscenza non avrebbe potuto inserirlo, in quanto sulla stessa gru è stato rimosso.
5) Tutti i dispositivi antiuragano di tutte le gru sono stati ripristinati dopo l'evento del 28-11-2012.
6) Se il dispositivo d'arresto della cabina fosse stato quello di progetto, sicuramente non sarebbe precipitata a mare e Francesco era ancora accanto a noi.
7) Tre mesi prima l'Arpa Puglia aveva effettuato i controlli.

Le irregolarità su scritte sono una parte di quelle riscontrate.
Questo è un estratto della documentazione presentata dal C.T.U. alla procura della Repubblica di Taranto.

La legge presume che non è intenzione del datore di lavoro provocare la morte dei lavoratori, è anche vero però che niente si fà per evitarla, nel nome del profitto.

La magistratura deve fare il suo corso e fare giustizia, non è democratico e degno di un paese civile ammazzare un uomo due volte, la prima per il profitto la seconda per la prescrizione.
                                                                                                                            Il papà di Francesco
Il 28 novembre 2012 moriva Francesco Zaccaria, un altro assassinio della fabbrica di Riva.
Francesco, come tutti gli altri operai morti in Ilva, non moriranno mai nel cuore degli operai che non piegano la testa, nel cuore e nella mente di chi lotta contro questo sistema dei padroni, che per i loro profitti sfruttano e se ne fregano della vita degli operai; nel cuore e nella mente dei comunisti rivoluzionari che lavorano per rovesciare il capitalismo, e lo Stato e il governo al servizio degli assassini e dell'ingiustizia verso i proletari.









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