martedì 18 novembre 2014

pc 18 novembre - Renzi servo-piazzista per conto dei padroni italiani, incontra il boia egiziano AL SISI

Come sempre la borghesia imperialista italiana nel nome dei suoi sporchi affari economici è disposta a stringere la mano di uno dei peggiori macellai che praticano arresti, torture, uccisioni e sparizioni forzate di persone detenute dalla polizia o dai militari, lo stesso dittatore alleato dello stato terrorista israeliano.
Per Renzi-il pagliaccio non contano neppure le denuncie di Amnesty International: "Le tristemente note forze di sicurezza egiziane sono tornate in piena attività e stanno impiegando gli stessi metodi di tortura in vigore negli anni più bui dell'era Mubarak" - ha dichiarato Hassiba Hasj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.


(di Laurence Figà-Talamanca) (ANSAmed) - IL CAIRO- Sarà la prima visita in Europa dalla sua elezione e comincerà dall'Italia. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi sarà a Roma il 24 e 25 novembre, con una delegazione del governo e una nutrita missione di imprenditori.

Il primo giorno, a quanto si apprende, sarà dedicato agli incontri istituzionali, a partire dal premier Matteo Renzi.

Molti i temi bilaterali e internazionali in agenda. Dal ruolo dell'Egitto nello scacchiere mediorientale, alle opportunità di lavoro e investimento come strumento per lottare contro la povertà e il terrorismo che di essa si nutre. Il 25 si terrà a questo proposito il Business Council con gli imprenditori dei due Paesi, alla presenza dei rispettivi leader. L'Italia ha già 902 progetti di investimento in Egitto, con uno scambio commerciale di 4,7 miliardi di dollari nel 2013, cresciuto secondo le stime del 6,5% nella prima metà del 2014.

"Sarà l'occasione per condividere con al-Sisi e Renzi la nostra visione su come rafforzare, con il loro sostegno, le nostre tradizionali relazioni economiche e commerciali e i relativi investimenti", spiega all'ANSA il presidente dell'Italian-Egyptian Business Council, Khaled AbuBakr, alla vigilia della sua partenza per Roma dove precederà la delegazione economica, convinto che ci siano "grandi opportunità per le aziende italiane".

Molteplici i settori di interesse, sottolinea AbuBakr: la cooperazione industriale che "può giovare soprattutto alle vostre piccole e medie imprese", l'istruzione (con il progetto di aprire un'università italiana in Egitto) e la formazione tecnica nei settori tessile, dei gioielli e della moda per gli egiziani, l'agricoltura e il turismo, le infrastrutture e i trasporti.

"L'Italia è pronta ad accordare un prestito di 10 milioni di dollari per la linea ad alta velocità tra Alessandria, Il Cairo e Assuan, oltre a partecipare all'espansione dei porti mediterranei di Damietta, Alessandria e Port Said", annuncia.

"Senza dimenticare il settore energetico molto importante per tutti", aggiunge AbuBakr, che è anche Executive chairman di Taqa Arabia, la maggiore azienda privata nella distribuzione dell'energia in Egitto.

"L'Italia è molto importante nel Mediterraneo e ha capito prima di altri Paesi del nord Europa la transizione politica dell'Egitto. Per questo la visita del presidente comincerà da Roma, che è anche presidente di turno dell'Ue. Sono certo - conclude AbuBakr - che il giovane Renzi e il dinamico Sisi sapranno tradurre queste opportunità in risultati per entrambi i Paesi".

Dopo Roma, al Sisi concluderà il suo primo tour europeo a Parigi. E inviterà Italia e Francia al summit economico internazionale in programma a marzo. (ANSAmed).

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