venerdì 14 novembre 2014

pc 14 novembre - NOTAV provocazioni, imprenditori malavitosi e lotta contro la repressione... inizia oggi la mobilitazione 14-22

Arrogante e maldestra provocazione di Ltf, risponde Nicoletta Dosio
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Ad una missiva che ho ricevuto soltanto per conoscenza, anche se in prima persona sono l’oggetto del contendere, oppongo  alcune, brevi, sentite considerazioni.
Il senso della comunicazione è chiarissimo: un’arrogante, maldestra provocazione.
Ltf, annessi e connessi non sono i padroni, ma gli indebiti occupanti ed autori di una devastazione ambientale e sociale che stanno portando avanti a suon di miliardi di denaro pubblico
Dunque “visitare il sito” non è una gentile concessione di LTF, ma un diritto, anzi un dovere, uno strumento in più per documentarsi e non certo ai fini di “superare l’opposizione al cantiere”, ma per organizzare l’opposizione ad un’opera che è obbligo morale fermare, prima che sia troppo tardi.
A chi ha conosciuto e amato quei luoghi com’erano prima  e ne ricorda la stradina tra le vigne, i boschi di betulle, i castagni centenari, percorrerli ora provoca  un’invincibile rabbia, non attenuata certo da quattro piantine di viole del pensiero che, dalla soglia di un prefabbricato, guardano smarrite il deserto.
Quanto alla minaccia di “agire in sede civile al fine di ottenere il risarcimento dei danni tutti subiti”, e non solo nei miei confronti (io sola mi sono ammanettata), ma contro tutti gli accompagnatori (evidentemente LTF conosce e applica lo slogan NO TAV “si parte e si torna insieme” ), un’ultima semplice considerazione: è davvero capovolto il mondo in cui i danneggiatori chiedono il risarcimento ai danneggiati.
Tanta arroganza merita una sola risposta: il conflitto generoso, collettivo, contro la logica del profitto e del potere, per la liberazione dell’uomo e della natura.
Nicoletta Dosio


lazzaro
"Arrestato stamattina dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Torino per turbativa degli incanti Ferdinando Giosuè Lazzaro uno degli ex titolari dell’Italcoge, l’azienda della Val di Susa finita nell’inchiesta sull’infiltrazione della ’ndrangheta nei lavori propedeutici dell’Alta Velocità.  “
“E’ accusato di aver sottoscritto una fidejussione falsa da 250 mila euro per consentire alla Italcostruzioni di acquistare la Italcoge, azienda fallita impegnata in passato anche nei lavori della Torino-Lione. Indagato anche uno dei curatori fallimentari della Italcoge.”
Così le agenzie battono l’arresto di uno dei nomi più noti della vicenda tav in Valle di Susa. A dire il vero non solo per la vicenda tav, ma anche per le inchieste sull’ ndrangheta, dove Lazzaro con la ditta Italcoge aveva ottenuto i primi lavori di fortificazione di quello che diventerà il cantiere tav, e aveva introdotto Giovanni Toro, una delle figure centrali dell’indagine di qualche mese fa.
Una storia mai pulita, l’Italcoge è fallita e come tutte le ditte tav della val susa era intestata a familiari. Ci ricordiamo di quando Lazzaro veniva difeso dai politici della lobby del tav, andava in tv a piangere, e tante altre belle cose.

colpevolidiresistere


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