domenica 5 ottobre 2014

pc 5 ottobre - BATTISTON: PERCHE MIA FIGLIA SI' E UN PALESTINESE, SIRIANO, NO...


L'attore Giuseppe Battiston il 3 ottobre nel teatro/documentario "Come il peso dell'acqua" su Rai3, nell'anniversario della strage di immigrati a Lampedusa, alla fine ha posto una domanda semplice: perchè mia figlia se vuole andare a studiare, a lavorare all'estero può avere tranquillamente un visto, può prendere comodamente un treno, un areo... e un immigrato palestinese, siriano, nigeriano... deve invece rischiare la vita e spesso morire?
Questa domanda è una sintesi semplice che suona di fatto di denuncia dell'imperialismo, del rapporto paesi imperialisti occidentali e popoli dei paesi oppressi dall'imperialismo.
Alla domanda non c'è altra spiegazione, non ci sono altre motivazioni di questa discriminazione di vita che questa.
Cosa hanno di diverso una donna, un uomo, un giovane, un bambino dell'Italia, della Francia, dell'America e una donna, un uomo, un giovane, un bambino della Siria, della Somalia, dell'Eritrea, ecc.? Nulla, se non che questi ultimi hanno la colpa di essere di paesi su cui gli imperialisti hanno le loro rapaci mani di rapina, di controllo, di imposizione di governi amici (da sostituire subito quando diventano "nemici"), mani sporche del sangue delle guerre che loro alimentano.

Le migliori e sincere richieste di leggi, interventi, le varie proposte per impedire le stragi di immigrati, per chiedere un trattamento umanitario una volta che riescono ad arrivare in Italia, sono sempre e comunque al di quà del vero problema e della vera "soluzione"; sono proposte (es. "corridoi umanitari"), anche giuste e necessarie al momento, ma che restano sempre nell'ambito della permanenza della contraddizione tra imperialismo e paesi e popoli oppressi, restano interne comunque alla permanenza della differenza generale e sistemica tra "mia figlia" e una ragazza palestinese, siriana, e... non rispondono alla domanda di Battiston.

Per salvare gli immigrati da altre stragi, perchè non ci siano differenze solo per il paese in cui si è nati occorre mettere fine all'imperialismo.
E per questo l'arma dei nostri figli, italiani o stranieri che siano, è la loro unità contro lo stesso nemico!

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