venerdì 31 ottobre 2014

pc 31 ottobre - L'IST. TUMORI DI MILANO CRIMINALIZZA UNO STRISCIONE DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE




Ieri, 30 ottobre 2014, si è tenuta presso il Tribunale di Milano il contradditorio tra lo Slai Cobas per il sindacato di classe e la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori, per l’esposto avanzato dalla Fondazione nei confronti del sindacato per l’esposizione dello striscione sulla cancellata dell’INT, che testualmente dice: “BASTA CON GLI STRAORDINARI ILLEGALI ALL’ISTITUTO TUMORI!! PER LA SICUREZZA SUL LAVORO E CONTRO LA PRECARIETA’: VOGLIAMO NUOVE ASSUNZIONI!! SLAI COBAS “INT” per il sindacato di classe”. 

Il Giudice ha esordito con una proposta alle Parti in causa, con l’obiettivo di chiudere la partita, che sinteticamente è stata questa: “E’ DISPOSTA L’AMMINISTRAZIONE AD INCONTRARE (A BREVE) IL SINDACATO PER RISOLVERE LE QUESTIONI SOLLEVATE, COSI’ COME POSTE E CONTENUTE NELLO STRISCIONE? E’ DISPOSTO IL SINDACATO A RIMUOVERE LO STRISCIONE?”. Oppure ha chiesto il Giudice, si vuole andare avanti e arrivare a Giudizio? 

Lo Slai Cobas ha deciso di rifiutare la proposta del Giudice, per le cosiddette “ragioni” addotte dall’Amministrazione. Nella sostanza: 1) l’Amministrazione ritiene che il Diritto di critica sindacale non possa essere esposta sui muri dell’Istituto, a fronte del fatto che quanto sintetizzato nello striscione era stato più volte denunciato dallo Slai Cobas sc e in una lettera che evidenziava le condizioni lavorative; 2) la documentazione fornita dallo Slai Cobas sc al Giudice mostra come quanto asserito nello striscione non è falsità, ma la triste realtà. Mentre nel suo esposto l’Amministrazione afferma che sono falsità.
Ma le vere ragioni che ci hanno fatto prendere la decisione di andare in giudizio sono due a) la prima è il fatto che l’Amministrazione non ha mai preso in considerazione quanto denunciato dallo Slai Cobas sc, per loro non siamo rappresentativi come lo sono i sindacati confederali che tacciono e non contrastano lo strapotere dell’Amministrazione e, quindi, non abbiamo nessuna fiducia che l’Amministrazione voglia incontrarci, anzi, siamo quasi sicuri, che come fatto in questi anni, se ne freghi delle nostre denunce e proposte; b) la seconda ragione riguarda proprio il Diritto di Critica, come ben emerso dalla esposizione degli avvocati dell’Amministrazione, secondo cui la critica sindacale non deve essere esposta al pubblico. Che per far comprendere la questione significa: il sindacato può fare le sue denunce e proposte ma lo deve fare nel chiuso delle mura dell’INT, tanto noi –Amministrazione- facciamo come vogliamo. Tutto ciò non solo è lesivo del diritto di critica per qualsiasi sindacato, non solo dello Slai Cobas sc, ma anche per ogni lavoratore che voglia far valere i propri diritti. 
Noi consideriamo questo atteggiamento intimidatorio, e tale e quale l’atteggiamento e l’agire del governo Renzi, che attraverso le sue decisioni attacca e vuole zittire qualsiasi dissenso e lotta.

Slai COBAS “INT” per il sindacato di classe cobasint@tiscali.it

Milano

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