mercoledì 9 luglio 2014

pc 9 luglio - MA QUALI SCUSE, PISAPIA VATTENE! ANZI, DOBBIAMO CACCIARLO...

...come e peggio della Moratti, la giunta del "falso vento del cambiamento", è attenta a sostenere gli interessi degli speculatori, vedi Expo, e invece nega il diritto alla casa, al lavoro e alla tutela ambientale. Sono decenni che il fiume Seveso, come così il Lambro, esonda e mette in ginocchio la città, e Pisapia dov'era?

Milano come Venezia, la città è allagata. Il Comune: "Non eravamo preparati"

Dopo i violenti acquazzoni della scorsa notte i quartieri di Niguarda e Isola sono diventati un fiume in piena. Seveso sotto controllo, ma resta l'allerta.

 Milano, 8 luglio 2014 - Milano come Venezia. Senza gondole, ma con una fila di carcasse di automobili semi-sommerse dall'acqua, in panne. Brutta sorpresa questa mattina per gli automobilisti che si sono messi in strada. L'acquazzone notturno ha letteralmente sommerso alcune delle arterie principali della città, da viale Marche a Fulvio Testi, passando per Zara. Traffico in tilt e deviazioni, automezzi dei pompieri e ambulanze in difficoltà, mentre negozi, garage e appartamenti a pian terreno si sono riempiti inesorabilmente di fango e acqua. L'unica difesa per i cittadini è stata allora quella di improvvisare barriere difensive contro la forza dell'acqua. Sacchi di terra per i più fortunati, assi di legno marce, vestiti e asciugamani per tutti gli altri, in una situazione che ha davvero del paradossale. Mezza Milano è stata sommersa, l'altra metà intasata dal traffico. Più del maltempo però, è stato il Seveso a tenere tutti col fiato sospeso, per un'esondazione che è andata avanti per oltre 8 ore. Il fiume è uscito dagli argini questa notte alle 2.50 circa. Tra i quartieri sotto assedio anche Niguarda, dove l'acqua ha continuato a fuoriuscire dal fiume riversandosi sulle strade, e Isola: via Borsieri, piazza Segrino, via Lario, piazzale Lagosta, via Jacopo dal Verme e via Pola sono state le strade più colpite, al buio e completamente allagate. Protezione civile regionale, vigili del fuoco e urbani hanno chiuso al traffico le strade più colpite e rimanendo contemporaneamente al lavoro con le pompe idrovore, ma l'operazione è stata resa ancor più difficoltosa dalla mancanza di corrente elettrica. Bloccato il traffico anche in ingresso città, su viale Monteceneri e sul cavalcavia Bacula. Si è rimasti in coda anche sulle circonvallazioni in direzione centro. L'emergenza però lentamente è rientrata, così come l'esondazione del Seveso. L'acqua è defluita in fognatura e la polizia locale ha gradualmente riaperto vie e incroci alla circolazione. Settanta le pattuglie dei vigili al lavoro nella zona nord, in un'area vasta 4 chilometri sull'asse Zara-Fulvio Testi. L'accessibilità delle strade è gradualmente tornata alla normalità. In mattinata è stata effettuata anche una esondazione controllata del Lambro nella zona est di Milano: Polizia Locale presente con 10 pattuglie all'altezza delle vie Vittorini e Camaldoli. I mezzi pubblici hanno tenuto e Atm ha informato costantemente i cittadini tramite twitter sulla situazione della mobilità. In mattinata è rimasta chiusa per qualche tempo la stazione Istria della M5, mentre non erano agibili, per gli allagamenti in superficie, alcune uscite di altre fermate della linea 1, che comunque sono state rapidamente riaperte. La circolazione ferroviaria sulla linea Milano-Seveso-Asso, interrotta sulla tratta Mariano Comense-Seveso, è  stata ripristinata intorno alle 9.  Inevitabile a questo punto una voce dal Comune di Milano, che ha fatto sapere che ieri "non era stato emanato alcun avviso di criticità'" da parte del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi della Regione Lombardia, che alle 13 di ieri aveva emesso un bollettino meteo segnalando dal tardo pomeriggio un'intensificazione di piogge sparse fino alle 24. Probabili temporali erano previsti per le ore successive ma, sottolinea il Comune, "senza livello di rischio". Detto ciò gli interventi sarebbero comunque stati fatti, aprendo le chiuse di Palazzolo, ma ''non c'è stato il tempo'' di aprire i tombini prima dell'esondazione del Seveso. La situazione poi si è evoluta molto rapidamente: "Alle 2.04 è stata raggiunta la prima soglia di allarme; alle 2.26 la seconda fino alle 2.41, quando si è arrivati alla prima soglia di emergenza. L' esondazione del Seveso risale alle 2.49 ed è tutt'ora in corso".Una città messa in ginocchio dalla pioggia, e come se non bastasse per oggi sono previste nuove precipitazioni. Mai come oggi allora si può dire che a Milano piove davvero sul bagnato.
PISAPIA: CHIEDO SCUSA AI CITTADINI -  "Abbiamo fatto tutto il possibileChiedo scusa ai cittadini, ma se fossimo stati avvisati in tempo avremmo evitato questa situazione". Queste le parole del sindaco Giuliano Pisapia, intervenendo in consiglio comunale sulla esondazione del Seveso, spiegando di avere seguito in prima persona l'evolversi dell'emergenza "dalle due di questa notte". Il sindaco ha annunciato che l'amministrazione farà "di tutto il possibile per risarcire dei danni subiti" sebbene quanto accaduto "non possa essere addebitato a una mancata o scarsa manutenzione da parte del Comune".
Un impegno poi ribadito in aula anche dall'assessore alla Sicurezza Marco Granelli"Intendiamo risarcire i cittadini - ha precisato Granelli - perché pensiamo che l'amministrazione debba essere vicina ai cittadini facendosi carico non solo degli interventi di protezione civile ma anche dei danni subiti e delle spese che dovranno sostenere". Per questo, ha spiegato Granelli "siamo impegnati nella raccolta dei dati sui danni: vogliamo quantificare con attenzione i danni subiti sia dalla collettività sia dai singoli cittadini".
gabriele.gabbini@ilgiorno.net

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