lunedì 14 luglio 2014

pc 14 luglio - Brasile - La polizia ha disperso con bombe manifestazione contro la Coppa del Mondo

Manifestanti e stampa sono stati circondati, ci sono stati arresti e violenze della polizia.
La polizia militare ha disperso con l'uso di gas lacrimogeni e bombe assordanti e di altro tipo una protesta contro la Coppa del Mondo e con l'arresto di attivisti in una operazione della Polizia Civile. Il fatto si è verificato nella Piazza Saens Peña, Zona Nord di Rio de Janeiro, con la partecipazione di circa un migliaio di persone, che volevano proseguire verso lo stadio Maracana, ma che sono state fermate da una pesante azione di sicurezza. La situazione è diventata tesa, con la polizia a cavallo che ha sguainato le spade per intimidire i manifestanti.
Almeno quattro persone sono state arrestate per aver tentato di superare il blocco montato sul posto, che ha impedito ai manifestanti e ai civili di lasciare la zona. Sono stati arrestati dalla 21a DP (Delegazione di Polizia), secondo le informazioni di Portal Terra, che ha avuto il suo fotografo, Mauro Pimentel, assalito dalla Polizia Militare.
Ad ogni nuovo tentativo dei manfiestanti di uscire, altre bombe sono state lanciate e le persone sono state aggredite. Poliziotti di vari battaglioni hanno circondato per tre ore il grande perimetro di PIazza Saens Peña. Alle 17h40, il sito è stato liberato. Un giornalista indipendente canadese, Jason O'Hara, ha avuto la fotocamera sequestrata dalla polizia, è stato preso a calci e gettato a terra. i residenti del quartiere, per arrivare alle proprie case, hanno dovuto esibire un documento di soggiorno e sono stati accompagnati dalla polizia fino alle loro case.
Uno dei coordinatori dell'operazione di polizia, il colonnello Gaspar, comandante del Battaglione di Cavalleria, ha giustificato l'azione dicendo che l'obiettivo dell'accerchiamento era quello di "garantire la sicurezza del popolo stesso", impedendo che gruppi che lasciassero il luogo e si scontrassero con gli altri manifestanti.
Il Comitato Popolare della Coppa ha promosso la manifestazione, che si è concentrata sulla tarda mattinata in Piazza Afonso Pena a Tijuca contro gli sgomberi e i trasferimenti forzati, per la smilitarizzazione della polizia e la democratizzazione dei mezzi di comunicazione, più il rilascio di 19 attivisti arrestati il sabato (12) in detenzione temporanea.
Secondo il rappresentante del Comitato Popolare della Coppa, Hertz Viana Leal, la protesta è contro gli eccessi di spesa nella costruzione degli stadi, per una maggiore partecipazione dei movimenti popolari alle decisioni del governo e il diritto a manifestare. "Oggi, soprattutto, siamo in piazza per esigere la libertà dei 19 compagni che sono in carcere per aver parlato e preso una posizione più forte per le strade. Una delle princpali bandiere è per la libertà dei prigionieri, [che noi riteniamo] prigionieri politici."
Leal ha anche detto che il gruppo di Coppa del Mondo nelle Strade sostiene la lotta dei manifestanti per una città più democratica. "Da qui, andiamo a Piazza Saenz Peña, dove c'è anche una manifestazione di chi abita nelle favelas", ha detto all'Agenzia Brasile. "Fino a quando c'è violenza della polizia non c'è democrazia", ha concluso.
La marcia ha proseguito pacificamente verso piazza Saenz Peña con striscioni e cartelli con la scritta: “La protesta non è un crimine" e "Libertà per i prigionieri politici. Dittatura mai più".
  • Com informações da Agência Brasil e do Portal Terra

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