giovedì 5 giugno 2014

pc 5 giugno - speciale elezioni - 3 - Tutti sul carro di Renzi

La Repubblica con il santone Scalfari ha fatto sfrenata campagna per Renzi, nonostante avesse giornalisti o simili presnti anche in altre liste, compreso Tsipras. Solo che c'è un limite a tutto. Nella pagina romana di Repubblica ha definito il quartiere dove Renzi ha avuto maggiori voti, 'Trieste – Parioli', “il quartiere più rosso”, senza neanche la decenza di dire che si tratta di un quartiere notoriamente noto come 'quartiere bene' di Roma, una volta regno della Dc di Sbardella o del voto Msi.

Nel parlamento europeo e non solo, anche nelle zone del Sud, si aggira da tempo un individuo, Gianni Pittella, che ora potrebbe diventare addirittura presidente del parlamento europeo. Si tratta di un politico di lungo corso, lucano, di famiglia che faceva parte del Psi craxiano, il cui padre è stato latitante fino al '99, il cui fratello è presidente della Regione Basilicata, che si compiace di dire “solo uno scemo può dire che io compro i voti... dopo trent'anni di politica è il giusto riconoscimento...”. Ha una particolare abilità nel tessere rapporti con i capatazzi del voto al Sud. Con una conoscenza particolare dei meandri della burocrazia europea, con i quali riesce a canalizzare tutte le occasioni di finanziamento per sindaci, presidenti di Regione e imprenditori. Che parla una strana lingua, mista tra il lucano e l'inglese – l'altra faccia del 'pianeta Renzi'.

La ministra Marianna Maria un anno fa: “Bersani è il miglior premier che l'Italia possa avere”. Oggi: “Renzi è il miglior premier che l'Italia possa avere”.

Adriano Sofri: “Non ho potuto fare a meno di fregarmi le mani per il trionfo renziano”.

Giuliano Ferrara: “Renzi con l'appoggio di Berlusconi sconfigge il partito manettaro”.

La Repubblica: “Il PD ha sfondato nel nord-est le roccaforti di Forza Italia e Lega perchè è riuscito ad interpretare le aspettativa di ripresa e riscatto degli industriali, dopo che Grillo non ha concretizzato le loro attese”.

I PADRONI.
Agnelli: “Dal voto segnale di grande volontà riformista”. Marchionne: “Felice di come sono andate le cose, è un passo avanti”.
Barilla: “Dal voto un segnale di stabilità che le imprese apprezzano”.
Zuccato, Confindustria Veneto: “Renzi legittima e consolida la leadership politica. Un fatto che gli industriali veneti accolgono con favore”.
Baban, presidente industriali di Treviso: “Ogni imprenditore che conosco ha votato Renzi. Non ho mai visto tanta unità. Lo si è scelto con coscienza da padri di famiglia, superando steccati partitici e concetti come 'destra e sinistra'. Il Veneto non ha votato tanto per la sinistra ma per la stabilità”.
Questo dovrebbero capirlo gli euroconfusi che dicono che Renzi ha vinto per gli '80 euro' e non per... gli 80 miliardi di euro che si aspettano in più di profitti gli industriali... 

PD di Renzi come la DC ma quella di Fanfani!
Follini: “il PD di Renzi come la DC?... Si è guadagnato l'elettorato che si sarebbe detto centrista, tanto è vero che le forze di centro hanno un magro risultato, ma anche tanti elettori del centrodestra votano per il Pd. E' una strada molto simile a quella del cinquantennio democristiano... Mi pare ragionevole che il paragone venga fatto con la Dc di Fanfani che aveva la leadership più forte”.
Titolo di uno degli editoriali del Corriere della Sera: “Come la DC di Fanfani nel '58”.

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