lunedì 30 giugno 2014

pc 30 giugno - I FACCHINI LD EX LOMBARDINI (MAG. DI VIGNATE E CAPRIATE) PRETENDONO GIUSTIZIA

LA LOTTA, PER RIOTTENERE IL PROPRIO POSTO DI LAVORO NEL MAGAZZINO LDD DI TREZZO, CONTINUA.
Lunedì 30 giugno a Trezzo in viale Lombardia(nel parcheggio di fronte alla ND Logistic) dalle 10.30 conferenza stampa,
alla presenza dei lavoratori,per annunciare le prossime iniziative...
..tra cui la denuncia per l'aggressione subita il 4 aprile dai lavoratori in presidio davanti ai cancelli LDD di Trezzo ed il ricorso contro i licenziamenti presso il Tribunale del lavoro, perché sia il sistema neo-schiavista delle cooperative ad essere messo sotto processo.
Un sistema che, grazie ai cambi appalto, permette di cacciare impunemente i lavoratori quando non servono più, perchè scomodi, sindacalizzati oppure considerati poco produttivi, magari dopo 10-15 anni di lavoro usurante nello stesso magazzino. 
Sebastiano Lamera
Slai Cobas sc
3355244902
IN QUESTA IMPORTANTE LOTTA, INIZIATA IL 22 GENNAIO, A DIFFERENZA DI QUELLO CHE SUCCEDE NORMALMENTE, I LAVORATORI NON ACCETTANO DI ESSERE BUTTATI FUORI IN CAMBIO DELL'ELEMOSINA DEI COSIDDETTI AMMORTIZZATORI SOCIALI.
MA RIVENDICANO FINO IN FONDO IL LAVORO CHE C'E' E CONTINUA AD ESSERCI NELLA PIATTAFORMA LOGISTICA DI LDD A TREZZO DOVE, L'ACCORPAMENTO DELLE ATTIVITA' CHE SI SVOLGEVANO NEI MAGAZZINI DI CAPRIATE E VIGNATE, E' STATO SOLO IL PRETESTO PER LICENZIARE 160 LAVORATORI, SOSTITUITI CON NUOVI LAVORATORI DI ALTRE COOPERATIVE.
Denunciamo con forza le gravissime responsabilità di sindacati confederali e Prefettura di Milano che nelle varie fasi di questa vicenda (come in tante altre simili) sono stati complici e conniventi con chi ha architettato questo licenziamento di massa.
I confederali, ed in particolare la Cgil, che al tavolo della trattativa, aperto all'inizio di marzo grazie alle nostre mobilitazioni, hanno escogitato continui intoppi perchè non si giungesse ad un accordo, ed anziché chiedere la revoca della mobilità, come fatto dallo Slai Cobas sc, hanno avallato la procedura di licenziamento collettivo incontrando separatamente la cooperativa in Regione il 29 aprile.
Altrettanto gravi le responsabilità del Prefetto di Milano che, pur avendone facoltà, non imponeva alcun vincolo, né tantomeno una clausola a salvaguardia dei posti di lavoro, alla committente LDD. Lasciando così, coscientemente, che 160 persone venissero buttate sulla strada senza motivo, in totale spregio allo Statuto dei Lavoratori.

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