sabato 24 maggio 2014

pc 24 maggio - Altro che commemorazione! La borghesia usa anche la giornata in memoria di Falcone in funzione delle elezioni - Ipocrisia, passerelle e sciacallaggio!

Una “nuova” passerella quella di ieri 23 maggio a Palermo per ricordare / commemorare Falcone, politici e politicanti, istituzioni di ogni sorta che vogliono tutti dire qualcosa “sulla legalità” da trasmettere agli studenti, ai giovani a Palermo giunti con le navi, e sotto elezioni quest'anno,  guarda caso!

Sono già alcuni stessi esponenti della classe borghese che parlano di passerelle di turno "Volete che parli? Prendete le dichiarazioni dell'anno scorso. Credo che questa sia la solita passerella per tante persone. Sia al bunker che in chiesa". Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese, Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, la moglie di Falcone.

Si è risentito immediatamente il presidente del Senato Piero Grasso che smentendo la passerella non si è però fatto mancare l'occasione per invitare tutti con forza ad andare a votare  "Non andare a votare è la scelta peggiore,   significa demandare ad altri",  parole  che offendono l'intelligenza di tutti noi, come se non conoscessimo a chi servono i loro voti.

Non certo alle migliaia di disoccupati tra cui tanti si sono tolti la vita in questi anni per la disperazione o che vengono arrestati solo perchè chiedono il lavoro, vedi quanto successo in questa settimana al Comune di Taranto, 

Non certo alle migliaia di lavoratori, operai che  ogni giorno perdono il posto di lavoro,

Non certo alle migliaia di precari che proprio il governo di cui Grasso fa pienamente parte precarizza per sempre con il decreto del Jobs Act,

Non certo alle migliaia di senza casa che il governo Renzi ha attaccato pesantemente con il decreto Lupi 

Non certo a tutte le donne che un lavoro non ce l'hanno e che in migliaia sono state ricacciate in famiglia, quella “sacra” famiglia che si trasforma in diversi casi in luogo di violenza e di morte per tante per cui la mancanza di lavoro e di indipendenza economica è una delle cause per non potersi liberare da situazioni di oppressione e violenza...

Grasso, così come gli altri personaggi presenti ieri a Palermo nell'aula bunker, tutto questo non lo dice naturalmente ai tanti studenti, non parla loro di un sistema marcio e lercio in cui a un delinquente mafioso in galera come Cuffaro questo Stato continua a garantire 6000 euro al mese di indennità perchè deve “provvedere alle spese di studio dei figli”, non approfondisce i legami stretti tra mafia e Stato, vedi l'insabbiamento delle intercettazioni su Napolitano.
L'urgenza di Grasso è invece quella di incanalare già da ora gli studenti verso quella che per la borghesia è e deve essere l'unica via esistente, la via elettorale, perchè i giovani rappresentano le nuove e fresche menti e braccia che questo sistema capitalista è pronto ad accogliere, dopo il percorso di istruzione, nei suoi meandri dello sfruttamento e oppressione per continuare ad arricchirsi.

E si continua con l'ipocrisia verso gli studenti e le masse popolari... 

"... La mafia si combatte con la nostra coscienza  l'istruzione è l'unica forma per la legalità"  "studiare è contro la mafia" questo è quello che ha detto la ministra dell'istruzione Giannini. intervistata a Palermo alla cerimonia dell'anniversario della strage di Capaci.
Ma quanta legalità! 

È forse legale una scuola pubblica massacrata dai tagli, dissanguata dalle risorse pubbliche per ingrossare invece sempre più la scuola privata, la scuola per una ristretta minoranza di ricchi a discapito della maggioranza degli studenti? Ma come mai la ministra non dice nulla agli studenti sul fenomeno della dispersione scolastica in costante aumento o sulla vergogna dei sevizi interrotti in pieno obbligo scolastico per gli studenti disabili ad esempio con “l'illegalità” palese dei fondi tagliati sia a livello nazioanale che locale?  

E' legalità una scuola pubblica che deve essere sempre più al servizio e a misura del capitale, la scuola dei test Invalsi per studenti-automi senza cervello, la scuola della meritocrazia, la scuola che cade a pezzi, la scuola della repressione contro gli studenti in cui si arriva, come successo a Palermo, a fare entrare la polizia a interrogare gli studenti “criminali” per le più che legittime occupazioni contro gli attacchi alla scuola pubblica trasformando la stessa in una filiale della questura?

E infine, ma non meno imprtante, sono i costi scaricati sulla collettività di questo “show” fatto sempre più di ipocrisia, passerelle e sciacallaggio!

Boicottiamo le elezioni!


Cetty proletari comunisti Palermo

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