venerdì 16 maggio 2014

pc 16 maggio - NO TAV la procura fogna di Caselli e Rinaudo produce mostri e mostriciattoli - fuori subito i compagni in galera!

L’aggressione all’autista di Rinaudo era una bufala!

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L'autista di Rinaudo si è inventato tutto sulla presunta aggressione da parte dei NoTav. Qui di seguito riportiamo la pubblicazione della notizia da parte di notav.info. Sempre a riguardo, ci teniamo a fare alcune precisazioni sulla maniera in cui è stata trattata la notizia da alcuni all'indomani della fantomatica aggressione.
Infatti non c'erano solo Rinaudo, Petronzi, Lupi e una lunghissima lista di politicanti e giornalisti vari a bersi la bufala inventata dall'autista del noto PM.  Mentre “i pifferai” del complottismo scrivevano, nello scetticismo generale, le loro amenità, a tifare per l'aggressione (che non c'è stata) c'erano anche alcuni nemici dell'autorità, refrattari ad ogni organizzazione e fini esteti della scrittura. Sono coloro i quali vivono nella speranza, sempre tenue, che l'individuo esprima attraverso il bel gesto tutta la sua rabbia verso la società che li opprime. “Chi c'era dietro?” si chiedono nel loro scritto. Il nulla...? No, c'erano solo le balle dell'autista e lo sfruttamento mediatico che era stato fatto del presunto “bel gesto”. La speranza che degli individui si coordinino liberamente per attaccare il nemico rimane per adesso una pia illusione. La materialità dei percorsi veri, reali, fatti in forma collettiva, quelli invece proseguono, anche nel lavoro di tutti i giorni. Al contrario, i film che qualcuno si fa nella sua testa, si rivelano alla fine per quello che sono: delle fantasmagorie; oppure dei semplici sogni, che irrimediabilmente svaniscono nel confronto con la durà realtà.
Chi ha perso un'occasione per tacere, è anche il M5S, che si era prontamente allineato al coro di deplorazione e di condanna dell'aggressione mai avvenuta, dando persino solidarietà al “signor Giuseppe” (così nel comunicato i grillini hanno educatamente e confidenzialmente nominato l'autista di Rinaudo). La prossima volta, forse sarà meglio non si facciano prendere dalla frenesia di apparire e di dissociarsi; certe semplici matasse, a volte si dipanano da sole.
Lo avevamo detto da subito:” Lo strano caso dell’autista di Rinaudo… sembra quello di Belpietro!” e così è stato! Massimo Numa triste e sconsolato pubblica l’articolo che titola “L’ex autista del magistrato ha inventato l’aggressione No Tave parla di una storia triste, quella di  Giuseppe Caggiano, autista (ex carabiniere) del pm con l’elmetto Antonio Rinaudo, che aveva denunciato il 10 aprile di essere stato aggredito sotto casa da tre individui che lo avrebbero apostrofato con un “servo dei servi”, e chiaramente l’aggressione era di stampo notav!
Lo aveva detto lui e lo avevano titolato i giornali, solerti a credere a tutte le bufale, anche quelle che puzzano lontano un miglio. Oggi l’autista (ex ci tiene a precisare Massimino nostro) è indagato per simulazione di reato perchè non c’è un riscontro oggettivo alla sua testimonianza.
Non ci andava un genio per capirlo, lo ripetiamo lo avevamo detto già chiaramente qui ” Lo strano caso dell’autista di Rinaudo… sembra quello di Belpietro!
Massimino tenta in qualche modo di giustificare il mitomane in questione, come dice ” è un padre di famiglia” e “forse la causa potrebbe essere lo stress di questo periodo, il desiderio – da ex carabiniere privato del porto d’armi – di ritornare in un ruolo operativo, a fianco di colleghi fortemente motivati e responsabilizzati“. Dice persino che ” “la “colpa” forse è solo dello stress e della fatica di ogni giorno, impegnato com’era in turni massacranti della scorta del pm che aveva fiducia in lui.
Invece quando era ora di indicare il movimento notav tra i responsabili tutti subito solerti a scrivere condanne in anticipo.
(l’articolo prosegue dopo l’immagine)
La Stampa del 12 Aprile 2014
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Repubblica Torino si lanciava persino in un “Agguato all’autista di un magistrato, il giallo della rivendicazione
E’ che dire della figlia del Pm, Beatrice Rinaudo candidata alle prossime regionali in Fratelli d’Italia, che diceva alla domanda postale
Dai No Tav vorrebbe sentire una parola di condanna all’aggressione dell’autista del padre: “È stata criticata come se fosse una messa in scena e nessuno di loro ha comunque preso le distanze e condannato l’episodio”
E Padalino, l’altro pm con l’elmetto che diceva:
«Stanno tentando di far vedere che ci sono, che esistono. Il 22 maggio si avvicina e quella è una data chiave».
«E l’aggressione dell’altra notte è un tipico atteggiamento intimidatorio mafioso» tuona ancora Padalino. Che spiega: «Queste cose le ho dette anche in aula, durante il processo per un’altra aggressione. Lì il teste era imbarazzato, impaurito. L’ho detto che, certe scene di minaccia appartengono ad altri mondi, ad altre parti d’Italia. Ma questa, ormai, è l’atmosfera che si respira».
Cosa dirà poi il pm Rinaudo che la sua credibilità viene sempre meno, dopo la  pubblicazione del dossier Le strane amicizie del pm Rinaudo, un’altra tegola sulla testa, chissà se l’elmetto lo proteggerà…
Ma ci rifacciamo proprio alle sue parole per proseguire:
C’è sempre un ora zero. Un momento in cui accade qualcosa di diverso che cambia il corso della storiapm Antonio Rinaudo, La Stampa 13 Aprile 2014
“Il mio autista aggredito per intimidire i giudici”
Ecco l’ora zero, quella che in una Paese normale cambierebbe veramente il ruolo della storia, l’ora della verità, quella delle inchieste serie e non delle bufale che tanto piacciono a chi vuole dare in testa ai notav.
Ci chiediamo ora con più forza quando s’indagherà veramente
  • -sui polli e sulle molotov sullo zerbino di Esposito;
  • -che ne è dell’esame per stabilire la pericolosità dell’hard disk inviato al giornalista Massimo Numa;
  • -come mai nessuno nel mondo dell’informazione ha ripreso il dossier Le strane amicizie del pm Rinaudo che meriterebbe di essere letto visto che i pm con l’elmetto evidentemente non sono portatori della verità assoluta, per dire.
Delle scuse, che sopratutto le redazioni dei giornali e dei telegiornali dovrebbero farci, non ce ne facciamo nulla, ora è il momento delle risposte.

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