giovedì 15 maggio 2014

pc 15 maggio - Contro le stragi di immigrati sulle coste siciliane - manifestazione sabato 24 maggio davanti al Cara di Mineo

La nostra Europa non ha confini
Mai più clandestini, ma cittadini!
Manifestazione ed Incontro Interetnico di fronte al Cara di Mineo

Mentre continuano ad imperversare sui media previsioni apocalittiche sul numero di migranti che starebbero per raggiungere le nostre coste, da 600 mila a 900 mila, il sindaco di Catania Enzo Bianco, impegnato, a suo dire, nel rilancio dell'economia cittadina, lancia la proposta di trasformare il Cara di Mineo in un centro di prima accoglienza per fare fronte all'emergenza sbarchi. Già nei mesi scorsi Bianco aveva proposto di spostare la sede di Frontex a Catania per meglio fronteggiare l'emergenza immigrazione. Sorge il dubbio che più che all'accoglienza dei migranti i nostri amministratori siano interessati alle risorse che il Governo e l'Unione europea dovrebbero stanziare su richiesta dei sindaci coinvolti. Non a caso la sindaca di Mineo Aloisi si è opposta senza mezzi termini alla proposta di Bianco, ritenendo ridicolo un centro di prima accoglienza lontano dal mare. Peccato che non trovi altrettanto ridicolo un Cara distante 11 Km dal più vicino centro abitato. Si prospetta quindi la possibilità che il Cara di Mineo venga svuotato, operazione complessa e incerta in considerazione dell'alto numero di richiedenti asilo che ospita (più di 4000) e che dovrebbero essere smistati in piccoli centri della rete SPRAR. La creazione a Mineo di un centro di prima accoglienza sul modello di quello di Lampedusa manterrebbe ed aumenterebbe le stesse criticità del Cara. La creazione di una mega struttura detentiva in aperta campagna e la crescente militarizzazione del territorio che ne è conseguita si sono già dimostrate un esperimento fallimentare, fonte di sofferenze per le migliaia di migranti (il 14/12 scorso si è suicidato il ventunenne eritreo Mulue Ghirmay) e di mega-business per chi gestisce il Cara della vergogna. L'operazione Cara di Mineo è iniziata male ed in questi anni è proseguita peggio, viste le numerose proteste dei migranti “accolti” ed i drammatici gesti di autolesionismo di alcuni/e di loro; non si può modificare una realtà disumana con demagogiche operazioni di facciata (docu-film “Io sono io e tu sei tu”, partite di calcio, visite “guidate” di parlamentari). Le condizioni sanitarie sono sempre più precarie e non ci si fa carico di un'assistenza adeguata al gran numero di presenze, più che di vaccinazioni di massa i/le migranti hanno bisogno come per ognuno/a di noi di standard igienici adeguati, negati dal sovraffollamento della struttura. La piaga del caporalato si diffonde anche nel calatino e la vergognosa condizione d'indigenza dei richiedenti asilo, costringe molti migranti a svendere le proprie braccia per 10/15 euro al giorno.
Sono le politiche governative ed europee le principali responsabili; se si fosse riconosciuta la protezione umanitaria di 1 anno a tutti/e coloro che fuggono dalle guerre (come è avvenuto per gli irakeni ed afghani ), in poche settimane migliaia di richiedenti asilo avrebbero potuto ricongiungersi ai propri familiari in altri paesi europei. In base all'ottusa applicazione della convenzione di Dublino, i/le richiedenti asilo, una volta iniziata la procedura in Italia, devono attendere oltre un anno per vedere esaminata la propria richiesta (com'è finita con le 4 commissione promesse dal Prefetto di Catania lo scorso 2 gennaio?) ed altri lunghi mesi per attendere il responso, spesso negativo. L'anno scorso numerose associazioni antirazziste lanciarono la campagna nazionale per il diritto d'asilo europeo,per iniziare la procedura nel luogo dello sbarco e concluderla nel paese europeo prescelto. A fine gennaio attraverso la Carta di Lampedusa nella stessa isola si sono gettate le basi per costruire un movimento euro-mediterraneo contro le politiche di esclusione sociale della fortezza Europa, affinchè il Mediterraneo cessi di essere un cimitero marino (sempre più militarizzato dalle operazioni Frontex e Mare Nostrum) e diventi Ponte di Solidarietà e cooperazione fra i popoli.
Noi non vogliamo essere complici con il nostro silenzio:
•    della  creazione di moderni lager con la soppressione dei diritti umani
•    Dell’annullamento della personalità e della speranza di vita di una generazione
•    Dello mercificazione delle persone e dei corpi delle persone
•    Della violenza fisica e psicologica alle donne , ai bambini ed agli uomini
•    dell’utilizzo dei soldi pubblici a fini clientelari e di arricchimento personale,

•    Di ogni forma di militarizzazione e di controllo militare del nostro territorio.
Il Cara di Mineo non può essere riconvertito, va definitivamente chiuso!
Diritto d'asilo europeo per non morire !
Sabato 24 maggio alle 15

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