mercoledì 14 maggio 2014

pc 14 maggio - In vista di Torino 11 luglio - riapriamo il dibattito sul 12 aprile



La voce del Collettivo Universitario Rivoluzionario Palermo sul 12 Aprile

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Il 12 Aprile una delegazione del Cur, Collettivo Universitario Rivoluzionario, era presente a Roma per dare una risposta tempestiva e forte al giovane-già vecchio Renzi e al suo Jobs act, provvedimento criminale con il quale il governo cristallizza la già dilagante precarietà nel mondo del lavoro.
Il governo Renzi non è solo questo: gli azionisti di maggioranza sono gli industriali con Squinzi in pole position, un governo che incarna appieno il moderno fascismo che avanza e che spara pallottole di zucchero che “pesano” 80 euro mensili.
Il 12 Aprile è sceso un campo un movimento eterogeneo che ha fatto fronte comune su problematiche reali che affliggono le masse popolari quali casa, reddito, No Muos e No tav.
L’atteggiamento in piazza è stato più che positivo: noncurante dei divieti imposti dalla questura il movimento ha focalizzato la propria attenzione su Piazza Barberini, sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e successivamente alle cariche selvagge e violente dei servi in divisa, si è ricompattato e giunto fino alla fine. E’ stato un passo avanti rispetto al 19 Ottobre nella pratica di piazza e lo è stato ancora di più per il dibattito e gli effetti post-manisfestazione.
Al di là della gretta demagogia dei mass media borghesi e di varie analisi poco di classe e molto opportuniste, si sono innanzitutto riconosciuti i limiti del movimento sceso in piazza, ed in particolare durante gli scontri, ma alla luce di ciò si è detto sin da subito che l’organizzazione è alla base per la crescita numerica e qualitativa del movimento, NECESSARIA per indirizzare la forza ribelle della gioventù in una dinamica di scontro a 360 gradi contro lo stato e i governi; affinché essa sia producente e non controproducente.
Noi del Cur diciamo apertamente che il governo Renzi e i padroni, che sono i principali creditori di questa
accozzaglia di politicanti, showman, e burocrati , debbano pagare un alto costo politico per la sfrontatezza e arroganza borghese, che attraverso i suoi servi ha colpito a suon di manganellate persone inermi, e più in generale le masse popolari bisognose di risposte; risposte concrete.

E’ proprio alla luce di quanto detto prima che invitiamo le avanguardie ad essere sempre più capaci di cogliere nei loro territori, posti di lavoro, scuole, università il conflitto sociale dilagante e incanalarlo in pratiche di lotta costanti.
Che la pratica delle occupazioni si diffonda in tutto il territorio.
In ultima istanza il movimento non ha bisogno di quel sindacalismo di base che si dissocia dalle logiche di piazza come quelle del 12 Aprile; bisogna liberarsi di loro e di tutti quei movimenti politici che, non avendo una linea di classe corretta, fanno male alla rinascita e alla ricostruzione del movimento.
LIBERTA’ PER I COMPAGNI ARRESTATI IL 12 APRILE
VERSO TORINO, PER UN VERO ASSEDIO
RIBELLARSI E’ GIUSTO

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