mercoledì 26 marzo 2014

pc 26 marzo - sbirri carcerari violenti e vigliacchi al carcere di Vicenza

altQuindici agenti penitenziari -tra cui ispettori, sovrintendenti ed un sostituto commissario- accusati di aver picchiato e aver commesso diversi abusi d'autorità nei confronti di numerosi detenuti del carcere di Vicenza. Secondo alcune denunce inoltrate dai carcerati che hanno subito gli abusi, tra le tecniche utilizzate, vi è lo spegnimento del sistema di riscaldamento della cella, oltre alle botte e agli insulti di stampo razzista nei confronti di alcuni detenuti africani. L'inchiesta che ora si annuncia su alcuni quotidiani locali e pochissimi altri media mainstream, è stata avviata dalla procura berica, mentre gli agenti coinvolti verranno interrogati dal pm che coordina le indagini. Al centro dell'inchiesta gli episodi che i detenuti (a quanto pare 5) hanno avuto il coraggio di rendere pubblici, che risalgono al periodo di tempo tra l'estate del 2012 e l'inizio del 2013.
La notizia di oggi, arriva a poco più di un mese di distanza da un'altra verità uscita allo scoperto e che fa accapponare la pelle per la crudeltà degli episodi verificatisi nel carcere di Poggioreale a Napoli: tre aguzzini sadici che di notte si divertono a inveire a suon di percosse sui detenuti nella denominata "cella zero", lì fuori da occhi indiscreti. Anche qui a far uscire il caso, sono state circa novanta denunce per maltrattamenti subiti in carcere, denunce che tendono sempre più a crescere e che ben danno l'idea di che tipo di luogo è, non nella sua eccezionalità, quell'isituzione totale pensata ad arte con l'idea di un luogo di punizione a 360 gradi. Se raramente episodi di questo tipo escono allo scoperto, guadagnandosi così un piccolo posto nascosto tra alcuni quotidiani, sempre più spesso essi rappresentano la prassi quotidiana di comportamenti riprodotti dai secondini all'interno delle carceri e non, come si vuol far credere, l'eccezionalità.
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