sabato 22 marzo 2014

pc 22 marzo - LO STATO SPAGNOLO ENTRA DENTRO L'UNIVERSITA' PER REPRIMERE LA SOLIDARIETA' COI PRIGIONIERI BASCHI

Gasteiz: la polizia spagnola irrompe nel campus, 6 arresti e diversi feriti


Ieri nel campus Alava dell'università di Gasteiz si è svolta un'azione di solidarietà con gli studenti prigionieri baschi. Alcune decine di studenti hanno attraversato il campus con striscioni per chiedere che i loro compagni vengano rimessi in libertà e possano riprendere i corsi. Non appena il corteo si è fermato per realizzare un murales in sostegno ai prigionieri baschi, la polizia autonoma spagnola ha fatto irruzione nel campus e ha caricato selvaggiamente gli studenti e le studentesse, provocando diversi feriti.
Uno studente che stava uscendo dal campus è stato fermato dagli agenti senza alcun motivo, dunque i suoi compagni sono accorsi per chiederne l'immediato rilascio. In segno di protesta a quest'incursione illegale nel campus e alla violenza gratuita da parte della polizia autonoma, gli studenti e le studentesse si sono sedute a terra per impedire che il loro compagno fosse portato via dagli agenti. Poco tempo dopo davanti al campus si sono presentati altri mezzi della polizia tra cui anche una camionetta ed è seguita un'altra carica ancora più violenta e brutale. Diversi studenti e studentesse sono rimasti feriti in seguito a queste cariche, molti hanno riportato gravi ferite alla testa che hanno richiesto l'immediata medicazione. Non contenta di ciò, la polizia autonoma ha deciso di arrestare sei studenti, i quali prima di essere messi sulla camionetta sono stati scaraventati per terra con le mani ammanettate.
La grave irruzione nel campus e gli abusi commessi ieri da parte della polizia dimostrano ancora una volta come lo stato spagnolo tenti di soffocare qualsiasi forma di protesta e attaccare le rivendicazioni minime portate avanti da anni. Il popolo basco si è sempre dimostrato ben determinato a riportare i loro prigionieri a casa, le ultime manifestazioni che hanno invaso la città di Bilao parlano chiaro e sicuramente non saranno le continue violenze, gli innumerevoli arresti e intimidazioni a stroncare questa ferma volontà.


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