venerdì 14 marzo 2014

pc 14 marzo - La dama bianca di Berlusconi... narcotrafficante anche al G8 -

"Dama bianca", si indaga su viaggi e contatti di Federica Gagliardi 

La Dama Bianca nel 2010 al G8 portata da Berlusconi e si recò, sempre nello staff che accompagnava Berlusconi, a Panama e in Brasile.


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NAPOLI - La "Dama bianca" Federica Gagliardi, arrestata ieri all'aeroporto di Fiumicino in flagranza di reato per i 24 chili di cocaina stipati nel suo trolley rosa pallido, resta detenuta presso in carcere di Civitavecchia in attesa del primo interrogatorio da parte della Procura. L'accusa nei suoi confronti è di traffico internazionale di droga, aggravato dalla ingente quantità. Al momento dell'arresto da parte degli agenti della Guardia di finanza, Gagliardi sarebbe scoppiata a piangere, dicendo di essere stata "fregata". Ovvero, la cocaina sarebbe stata piazzata nel bagaglio a sua insaputa. La procura di Napoli, dal canto suo, va avanti nell'inchiesta su un trasporto di droga finanziato e organizzato da broker del narcotraffico, destinato ad alimentare le piazze di spaccio, a Napoli e a Roma, gestito da diverse organizzazioni malavitose. E' in questo scenario che gli investigatori inseriscono l'arresto di Federica Gagliardi.

La "Dama Bianca" proveniva da Caracas, e come abbia fatto il bagaglio a mano a superare i controlli dello scalo venezuelano rappresenta uno dei tanti interrogativi che gli inquirenti stanno tentando di chiarire. Ma è l'intera vicenda a presentare aspetti molto anomali, se confrontata con le complesse tecniche escogitate dai trafficanti venute alla luce in centinaia di inchieste, a cominciare dal quantitativo ingentissimo di droga rinvenuto e trasportato di fatto senza alcuna delle precauzioni adottate in genere dai corrieri.

Le possibilità che venisse intercettata ai controlli di frontiera erano infatti elevatissime e solo una persona convinta di godere di coperture o sicura di apparire assolutamente insospettabile - ritengono gli inquirenti - avrebbe potuto accollarsi un incarico simile.

Gli inquirenti prendono così in considerazione l'ipotesi che Federica Gagliardi contasse sul fatto che, avendo fatto parte in passato dello staff che nel 2010 accompagnò l'allora premier Silvio Berlusconi al G8 in Canada e in visite ufficiali a Panama e in Brasile, fosse ridotto al minimo il rischio di essere individuata allo scalo.

Dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm della Dda, Pierpaolo Filippelli, è emerso che la Dama Bianca (come fu soprannominata quando fu notata la prima volta al summit internazionale di Toronto), una volta sbarcata in Italia intendeva proseguire in treno per Napoli. Ma non prima di aver consegnato i bagagli con la droga a un corriere che avrebbe dovuto incontrare probabilmente nelle vicinanze dell'aeroporto di Fiumicino.

Gagliardi è stata arrestata dalla Finanza - forse grazie a una intercettazione telefonica o a una soffiata - nell'ambito di una inchiesta avviata già da tempo dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea sulle attività di clan della provincia di Napoli. L'arresto è stato convalidato dal gip di Civitavecchia al termine di un interrogatorio nel quale la Dama Bianca si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

L'attenzione degli investigatori è dunque concentrata su altri eventuali viaggi che la Gagliardi potrebbe aver fatto in America Latina, per chiare soprattutto un suo eventuale ruolo di corriere. L'accertamento è sostenuto più che altro da un ragionamento logico: una organizzazione di narcos non affiderebbe un quantitativo così considerevole di droga, del valore di sette-otto milioni di euro, a una persona ritenuta poco affidabile o comunque non "collaudata".

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