domenica 2 febbraio 2014

pc 2 febbraio - migliaia alla manifestazione di Bologna contro la repressione alla Granarolo




corteo3Non abbiamo più paura!, urlano i facchini della Granarolo all'inizio di via Indipendenza, quando alle spalle è enorme il fiume umano di solidali che ha deciso oggi di ascoltare il loro appello ad una giornata di mobilitazione cittadina.
E non avere paura è legittimo quando tanti e tante uomini e donne della città hanno esposto la loro rabbia per le vicende della Granarolo e solidarizzare con la battaglia per la dignità portata avanti dagli operai della logistica.
"Voi cooperate per lo sfruttamento, noi lottiamo per la dignità!" viene scritto all'incrocio tra i viali e la principale via della città, in un mix di cori ed interventi dal camion. Fallito il tentativo di criminalizzazione ex-ante cercata da Calzolari, dalla vicenda grottesca della scorta sì/scorta no, a prendersi la scena è la parte solidale della città....
Un corteo a cui hanno partecipato anche Garib e Redouane, arrestati nella giornata di lotta del 23g e capaci di portare oggi tutta la loro energia ad un corteo già carichissimo e per niente "rituale" come i facchini in lotta ci hanno già abituato a vedere. "Se toccano uno toccano tutti!" recita uno striscione calato a terra dal Pincio, a sottolineare l'assoluta solidarietà e unione tra i facchini anche dopo la repressione poliziesca degli ultimi giorni.


il volantino di proletari comunisti nelle mani dei proletari in lotta
No alla repressione della lotta degli operai della logistica alla Granarolo, come a Vignate, come ovunque !
Unità e coordinamento per vincere!


L'attacco di padroni/governo/partiti parlamentari/stato di polizia/sgherri del padrone non è riuscita a fermare la lotta in corso degli operai della logistica alla Granarolo
anzi ha alimentato la solidarietà nazionale
A tutte le lotte che si sviluppano in questo importante settore del proletariato
padroni e Stato dei padroni rispondono con campagne di criminalizzazione e isolamento, licenziamenti per rappresaglia, arresti e violenze poliziesche, e perfino pestaggio padronal-mafioso di un compagno del SI COBAS. Tutto questo avviene con l'appoggio e il silenzio assenso dei sindacati confederali , che collaborano e cogestiscono il sistema di sfruttamento e schiavismo delle cooperative
Il vice presidente di Unindustria Bologna, Kerkoc, ha fatto appello alla violenza dello Stato: "Purtroppo Bologna è soltanto una delle numerose piazze italiane dove l'azione di un gruppo di manifestanti del settore del facchinaggio sta mettendo a repentaglio l'attività di intere imprese attraverso azioni violente e di sabotaggio che non possono essere tollerate oltre e che non fanno parte della cultura del nostro territorio basata su relazioni sindacali responsabili e costruite negli anni attraverso il dialogo, che non significa confusione dei ruoli".
Ma la lotta va avanti con determinazione e deve unire sempre più i lavoratori e rafforzare i legami con tutto il movimento proletario e di lotta.
In questi giorni non c'è solo la lotta della Granarolo, ma una battaglia prolungata è in atto alla LDD di Vignate-Capriate organizzata dallo Slai cobas per il sindacato di classe fatta di scioperi, blocchi, assedio alla prefettura di Milano, una lotta che in tutte le maniere si vuole bloccare e impedire che rafforzi il sindacalismo di classe e di massa. Qui l'unità degli operai ha finora impedito che intervenga violentemente la polizia, ma le veci della polizia la fa la CGIL che in tutti i modi cerca di spezzare la lotta e portarla nel vicolo cieco della divisione e delle briciole.
Dobbiamo coordinare tutte le lotte degli operai della logistica su basi di classe per vincere in ogni singola lotta e su scala nazionale per mettere fine al sistema schiavistico delle cooperative nella grande distribuzione e strappare risultati vantaggiosi per tutti i lavoratori. Per questo serve il sindacato di classe autorganizzato e di massa, ma serve anche l'autonomia politica di classe, del Partito
di classe che finalizzi la lotta alla lotta per il
per il potere in mano agli operai. Lavoriamo insieme per questo.

circolo proletari comunisti-Ravenna
tel. 347/9662978 e/mail: ravros@libero.it

Blog: proletaricomunisti.blogspot.com

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