mercoledì 8 gennaio 2014

pc 8 gennaio - La Fiat riprende i tavoli... sui quali Cgil-Cisl-Uil svendono i diritti degli operai

Mentre  "a Termini Imerese riprende la lotta con un presidio davanti lo stabilimento; 174 operai della Lear, indotto che produce sedili, sono stati licenziati; gli altri operai  in cassa in deroga per sei mesi; un altro giorno di fermo produttivo per Pomigliano; a Cassino si torna al lavoro oggi e per 4 giorni al mese come a Mirafiori…" Fiat e sindacati confederali si incontrano da domani per "discutere del nuovo contratto" che riguarda "circa 80mila dipendenti italiani del Lingotto, un terzo del totale nel mondo."

Si è appena calmata l'euforia per il grande acquisto della Chrysler, festeggiato da politici e sindacalisti, che già anche i quotidiani devono riprendere i veri nodi al pettine che riguardano innanzi tutto gli operai: contratto, licenziamenti, cassa integrazione "normale" e in deroga…

"Comincia domani la Fiom – riporta il Sole 24 Ore di oggi -  mentre la prossima settimana tocca a Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri."

Landini, segretario generale del sindacato dei metalmeccanici Fiom-Cgil, anticipa la propria posizione oggi con una conferenza stampa nella quale "renderà noto l'esito della campagna di assemblee e di voto negli stabilimenti italiani del Gruppo intorno alla carta rivendicativa." 
"Ma all'ordine del giorno sarà anche l'accordo raggiunto la settimana scorsa tra Fiat e il fondo Veba per l'acquisizione della totalità delle azioni Chrysler, in vista della futura fusione. Punto sul quale le valutazioni dei sindacati divergono, e non poco. Con Fiom che pone il tema del rischio che l'Italia diventi succursale di Detroit e che richiama l'attenzione sugli investimenti per gli stabilimenti italiani, [appunto l'esperto Landini dovrebbe sapere che non è tanto importante dove ha la testa l'azienda, ma SE INVESTE!] mentre i sindacati metalmeccanici firmatari del contratto ribadiscono, come fatto ieri da Rocco Palombella della Uilm, come "il pieno controllo di Chrysler da parte di Fiat rappresenti la garanzia per nuovi investimenti produttivi per i siti in Italia." Palombella è sempre più realista del re. Mentre Marchionne deve ancora presentare un piano e le agenzie di rating non hanno fiducia nell'operazione della Fiat, Palombella si dice sicuro degli investimenti, proprio come lo era per gli investimenti al tempo di Fabbrica Italia ecc. Nella sostanza sempre al servizio per dare una immagine positiva, stimolare l'opinione pubblica a favore del padrone e tranquillizzante per gli operai.

Non solo, ma insieme agli altri firmatari del nuovo contratto voluto dal fascista padronale Marchionne, si appresta a trattare su "orari di lavoro e utilizzo dei permessi, inquadramento professionale e indennità per i recuperi produttivi .. la questione della contrattazione di secondo livello e la parte relativa ai premi per il Wcm, oltre che tornare sulla gestione delle malattie brevi", insomma si apprestano a una ulteriore serie di svendite dei diritti degli operai che devono incidere, come vuole il padrone, ancora sulla produttività! E la ciliegina sulla torta è "il capitolo aumenti salariali, con le sigle che puntano a ottenere 90 euro nel prossimo biennio." Cioè ancora nemmeno i soldi per il caffè!!!


La Fiom, con il nuovo responsabile auto De Palma, è cosciente del fatto che "Il tema vero è che mentre si festeggia l'accordo dal punto di vista finanziario, sull'occupazione negli stabilimenti non c'è un'inversione di tendenza, anzi, i nodi vengono drammaticamente al pettine". Il problema è che la Fiom non nessun vero interesse a scioglierli questi nodi!

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