lunedì 30 dicembre 2013

pc 30 dicembre - Landini/Renzi un scambio di abbracci di fine anno contro la classe operaia

Sintonia in crescendo tra Landini, segretario generale della Fiom, e Matteo Renzi, segretario nazionale del PD, in questi giorni: oggetto del connubio in divenire la faccenda del contratto unico di lavoro (Job act) proposto da Renzi.
"Quella del contratto unico - spiega Landini su La Repubblica del 28 dicembre - può essere la strada per ridurre la precarietà... Dico sì al contratto unico se vuol dire cancellare una serie di forme contrattuali inutili che hanno soltanto precarizzato il mondo del lavoro. Dico basta ai contratti di collaborazione, alle false partite Iva, al lavoro interinale, a quello a progetto...” ma intoccabili per Landini restano sì “il contratto a tempo indeterminato” ma anche “l'apprendistato, il contratto a termine e il part time...” e meno male che l'intento è quello di ridurre la precarietà!

In effetti Landini mentre dice chiaramente che alcuni contratti come quelli a chiamata, interinali, a progetto non servono né alle imprese né ai lavoratori non si azzarda invece a dire che altri contratti servono eccome ai padroni! per continuare a fare profitti su profitti e pertanto vanno salvati vedi, appunto, l'apprendistato che permette ai padroni di utilizzare fresca e giovane mano d'opera a basso costo, vedi, anche, i contratti a termine, precari quindi! su cui la riforma Fornero ha previsto per i padroni delle agevolazioni contributive per le assunzioni; vedi, infine, i contratti part time che nel nostro paese sono convenienti ai padroni per esempio quando si tratta di assumere donne su cui ricade nella maggioranza dei casi il peso del doppio lavoro fuori e dentro casa e che in molti casi sono costrette ad accontentarsi di mezzi lavoro a mezzi salari.

Ma andiamo al contratto unico a tempo indeterminato di Renzi. Dice Landini: “con il contratto unico a tempo indeterminato verrebbe allungato solo il periodo di prova”, ma alla domanda del giornalista de La Repubblica “se nei fatti significherebbe una sospensione temporanea dell'articolo 18 per i nuovi assunti, la Fiom rinuncia all'articolo 18 dopo le battaglie che sono state fatte in questi anni? Landini risponde: “Ma no non è così... ma quei lavoratori precari non hanno né diritti né tutele...” - esprimendo un concetto che molto spesso hanno usato e usano i padroni e gli altri sindacati confederali come Cisl e Uil, quando marcano strumentalmente la differenza tra i lavoratori tutelati e quelli non tutelati... per dire che li vogliono tutti non tutelati!!!
Si tratterebbe solo di allungare il periodo di prova... serve un periodo congruo durante il quale verificare gli interessi delle imprese e dei lavoratori – e quali sarebbero “gli interessi delle imprese” se non quelli di potere licenziare liberamente i lavoratori in prova (fino a tre anni addirittura si propone!) allo scadere del periodo pre assunzione a tempo indeterminato senza che i lavoratori possano far valere alcun diritto contro il licenziamento senza giusta causa??? E questo lo sa bene un ex segretario nazionale Fiom, Damiano, attualmente al servizio di questo governo in qualità di presidente della Commissione Lavoro che si dichiara già pronto a far partire subito l'esame della proposta di legge Job act alla Camera.

E per chiudere non a caso proprio sul Sole 24 ore del giorno dopo, domenica 29 dicembre, in un articoletto di fondo i padroni accolgono bene la novità di un Landini/Fiom che fa la corte a Renzi/Pd, e auspicano che si proceda sulla strada apertasi che via via possa alleggerirli da tutti quei “lacci e lacciuoli” che tengono frenato il “mercato del lavoro” (così vengono definiti da padroni e sindacati le lavoratrici e i lavoratori!) che nella sostanza vuol dire sfruttare sempre meglio e liberamente gli operai, i lavoratori, per sempre meglio arricchirsi, e se questo avviene con il beneplacito esplicito del sindacato confederale i padroni potranno festeggiare il capodanno con il botto! Ma non solo i padroni anche la Cisl di Bonanni definisce “un'interessante novità l'apertura di Landini al contratto unico” (su La Repubblica del 29 dicembre), e tutto questo rappresenta il metro di misura della deriva sempre più a destra di Landini.

Per giustificare questo abbraccio con Renzi, mortale per gli ultimi diritti ancora esistenti dei lavoratori, Landini, deve trovare le parole per renderlo presentabile e infatti, pressato dal giornalista che ha capito bene dove vuole arrivare (e cioè allo scambio tra “copertura a sinistra” - Renzi e legge sulla rappresentanza - Landini) dice: “Penso che Renzi voglia aprire una fase nuova”, ma nuova di che??? Solo per permettere di portare fino in fondo l'attacco alla classe operaia!
Landini parla solo di vittoria nella realtà dei tribunali mentre la classe operaia in questa fase viene sconfitta nella realtà dello scontro con i padroni e il governo sostenuti pienamente nel peggiorare la condizione di lavoro e di vita degli operai e dei lavoratori dai sindacati confederali ; Landini, nella sostanza, vuole che Renzi vada al governo “non sarebbe meglio approvare una legge elettorale seria e andare a votare per avere poi un governo in grado davvero di cambiarlo questo paese?” e gli approvi una legge sulla rappresentanza sindacale.

Ma la vera rappresentanza sindacale, la storia della classe ce lo insegna ma Landini fa finta di non saperlo, si può ottenere solo con una nuova ondata di mobilitazione operaia che metta in campo nuovi rapporti di forze!

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