giovedì 19 dicembre 2013

pc 19 dicembre- VIENI "AVANTI PERINO"... QUESTA VOLTA HAI TOPPATO...

E che nell'intervista apparsa ieri su Il Manifesto l'esponente principale del movimento No Tav, Alberto Perino, abbia effettivamente preso (speriamo solo) una "cantonata" parlando del movimento dei forconi, se qualcuno ha dubbi, ce ne dà conferma "l'elogio" fatto dai sempre più grotteschi carc-(n)Pci che superentusiasti esclamamo: "Avanti Perino! Il movimento NO TAV ha fatto 30 e può fare 31. L’onda concentrica del cosiddetto “movimento dei forconi” smuove le acque e rende più aperta la partita tra mobilitazione rivoluzionarie e mobilitazione reazionaria... L’intervista di Alberto Perino per quanto sintetica, indica (a chi la vuole vedere) la prospettiva che il denominato “movimento dei forconi” ha (im)posto all’ordine del giorno anche se in modo contraddittorio e confuso (e anche “rozzo”) e il compito di quanti hanno ascolto, prestigio e influenza tra le masse popolari  se vogliono veramente farla finita con il disastro in cui i vertici della Repubblica Pontificia e i loro governi ci stanno risucchiando ogni giorno di più....". 

D'altra parte le parole di Perino risultano ancor più sballate, a fronte del giustissimo flop della manifestazione del 'movimento 9 dicembre' di ieri a Roma, i cui numeri al massimo si pareggiavano con quelli dei (loro amici) poliziotti, compresi qualche centinaio dei luridi fascisti di Casapound, lì dove, invece, i capi del '9 dicembre' si aspettavano 15mila persone.  

Dobbiamo dire che la destra reazionaria, che va dal grillismo, al berlusconismo, ai fascisti, come un onda nera sta lambendo varie sponde, a destra e a sinistra, o sta rivelando che dietro una "sinistra" non coerentemente di classe, non legata al filo forte della storia del movimento proletario in Italia, "gratta ratta" appare il qualunquismo di destra che dietro l'idea sbagliata che "il movimento è tutto il fine è nulla", non vede più differenze politiche, di classe, di ideologie - E VINCE LA DESTRA.
E tutto si unisce nella più bassa espressione esistente. Così Perino fa il verso a Grillo quando dice che "se li lasciamo in mano alla destra facciamo la fine della Grecia con Alba Dorata", nascondendo primo che i forconi, non solo i capi, ma la gente che manifesta (poca e in pochissime zone), sono già la destra, secondo che, come Grillo, questa "minaccia" di fatto viene usata per fare loro "la destra", o avvicinarsi alla destra, come Perino, non certo per contrastare e dare battaglia ma amplificando la forza e l'estensione di questo "movimento", alimentando confusione tra le masse, parlando anche bene dei capi dei forconi ("i coordinatori hanno avuto la buona idea della mobilitazione..." - dice Perino).
E come il grillismo, Perino teorizza il fatto di parlare "alla pancia" della gente, di abbassarsi agli istinti, di lisciare un humus, che è reazionario, in cui le classi non contano e non ci sarebbero più, destra e sinistra non hanno più valore... e scemenze di questo genere, che sono state e sono sempre il leit motivo dei fascisti.
In realtà ci si copre dietro la presunta "genuinità", spontaneità della gente, ma si appoggia, come se niente fosse, una precisa politica e ideologia fascista, fino a dare un giudizio bonario/normalizzante anche sul "governo di transizione tenuto dai militari". 

ORA IL MOVIMENTO NO TAV NON PUO' NON PRENDERE NETTAMENTE LE DISTANZE DA QUESTE POSIZIONI!     

DALL'INTERVISTA A ALBERTO PERINO


"Dal letame nascono i fiori, sem­bra dire Alberto Perino, lea­der sto­rico e figura cari­sma­tica del movi­mento No-Tav. La mani­fe­sta­zione di Piazza del Popolo? «Doveva essere fatta prima». E «anche noi dovremmo scen­dere in piazza con loro». È «pia­ce­vol­mente sor­preso» dalle pro­te­ste “sel­vagge” e a mac­chia di leo­pardo del fran­chi­sing «Coor­di­na­mento 9 dicem­bre»... è un ini­zio ma è impor­tante»...
Perino, secondo lei quanto popolo No-Tav si unirà alla pro­te­sta del Coor­di­na­mento 9 dicembre?
Non so, però io stesso in un nostro recente con­ve­gno ho detto che dovremmo scen­dere in piazza insieme a que­sta gente, così ete­ro­ge­nea, così disor­ga­niz­zata e per­ciò molto genuina. Per­ché se li lasciamo in mano alla destra fac­ciamo la fine della Gre­cia con Alba Dorata.
Ovvia­mente, quando c’è rab­bia c’è egoi­smo, e i ragio­na­menti sono molto ele­men­tari. E anche folli, come quello di un governo di tran­si­zione tenuto da militari.
D’altra parte anche noi quando comin­ciammo la pro­te­sta all’inizio degli anni ’90 face­vamo discorsi tipi­ca­mente Nimby, quelli che la gente capi­sce di più... E dal 16 novem­bre scorso in Val Susa la parola d’ordine non è più solo No Tav ma anche No allo spreco di risorse. E allora io credo che dob­biamo scen­dere in piazza con que­sta gente e par­lare con loro di cose con­crete, quelle che tutti capi­scono. Col tempo, poi, si arri­verà a discu­tere non solo della poli­tica finan­zia­ria impo­sta dalla Troika e dall’Europa dei ban­chieri, ma anche dello spreco di risorse rap­pre­sen­tato dagli F35, dalle mis­sioni all’estero o dalle grandi opere, inu­tili e impo­ste, che sono il ban­co­mat dei partiti...
Cosa pensa di que­sti lea­der del Coor­di­na­mento 9 dicem­bre, già così liti­giosi tra loro?
...Certo, i coor­di­na­tori hanno avuto la buona idea della mobi­li­ta­zione, hanno spinto le per­sone a spe­gnere le tele­vi­sioni e a scen­dere in piazza. E di que­sto dob­biamo essere con­tenti. Ma quando li ho visti e sen­titi a Torino, in piazza Castello, ho capito che non hanno una vera presa sulla gente, usano un lin­guag­gio che non arriva a tutti. D’altronde quando hai per­sone così ete­ro­ge­nee non puoi fare il capo­po­polo che cerca di con­vin­cere tutti...".

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