martedì 19 novembre 2013

pc 19 novembre - Napoli - FUORI LA POLIZIA DALL'UNIVERSITA'

Assemblea a giurisprudenza!  ore 14:30  via porta di Massa
         Con Sergio Moccia, Ordinario di Diritto Penale dell'Università Federico II

Venedì 15 novembre, migliaia di studenti hanno manifestato attraversando le strade di tante città italiane, da Palermo a Torino, passando per Napoli, Roma, Bologna.
Gli studenti napoletani manifestavano contro lo stato di degrado in cui ormai è caduto il sistema d’istruzione pubblica italiano, si opponevano ai continui tagli all'istruzione, alla legge di stabiltà, alla devastazione del proprio territorio in vista del grande “fiume in piena” che sabato 16 ha visto scendere in piazza oltre centomila persone.polizia-università-repressione
Circa 3000 studenti scesi in piazza per opporsi a chi a tutti i costi vuole fare profitto anche attraverso lo smaltimento dei rifiuti, contro chi con gassificatori, inceneritori e discariche vuole devastare questo territorio, contro uno stato che non vuole realmente attuare bonifiche se non in modo che queste possano far aumentare i profitti degli stessi distruttori. Proprio nel momento in cui ha raggiunto l’ Assessorato alle Politiche Ambientali, il corteo è stato violentemente caricato. Dopo le cariche, la polizia ha iniziato ad inseguire gli studenti per centinaia di metri, costringendoli a rifugiarsi all’interno della facoltà di Giurisprudenza della Federico II. All'interno della facoltà, celere e digos hanno fatto irruzione, continuando con pestaggi e addirittura fermando uno studente! Molti sono stati gli studenti feriti, 2 di questi trascinati in questura.
E' inaccettabile che, in quelli che amano definirsi ''istituzioni democratiche'', luoghi di ''confronto e dialogo'' venga permesso agli uomini in divisa di fare irruzione e dare vita a una vera e propria caccia all'uomo! L'università non può e non deve essere terreno di chi reprime, criminalizza, aggredisce chiunque provi a opporsi allo stato di cose presente, chi non vuole più vivere una vita di precarietà in una terra devastata, sempre in nome del profitto di qualcun altro!
Noi non ci lasceremo intimidire, torneremo a riempire scuole, facoltà, piazze e ci riprenderemo ciò che ci spetta!





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