lunedì 18 novembre 2013

pc 18 novembre - 1 miliardo di ore di cassa integrazione! I lavoratori perdono 3,3 miliardi di euro di salari.. la crisi viene pagata dalla classe operaia con aumento della disoccupazione, distruzione dell'apparato produttivo…

Dai dati dell'Inps, rielaborati dalla Cgil, si calcola in 3,3 miliardi di euro, ovvero quasi 6 mila e 600 euro, la perdita di soldi per ogni singola lavoratrice e ogni singolo lavoratore che sono in cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga per oltre 1 miliardo di ore anche nel 2013, come nel 2012.

Elena Lattuada, della Cgil dice che questi numeri “sono la palese dimostrazione di come, a dispetto di una certa retorica che vorrebbe il nostro Paese sulla via della ripresa, ci ritroviamo ancora invischiati in una crisi pesantissima con effetti drammatici sui lavoratori e sul nostro tessuto produttivo” "dopo sei lunghissimi anni di crisi". La sindacalista si guarda bene dal dire che cosa ha fatto la Cgil in questi 6 lunghi anni di crisi; la responsabilità di queste condizioni operaie è della Cgil innanzi tutto, a braccetto con Cisl e Uil, che ha fatto Patti e Accordi di ogni tipo con padroni e governi svendendo diritti fondamentali e contratti della classe operaia.

Gli ammortizzatori sociali sono uno strumento per tenere buone le masse lavoratrici e i sindacalisti confederali lo sanno bene e non possono farne a meno tanto che "Cgil Cisl Uil promuovono un presidio nazionale unitario per martedì 19 novembre (a Roma davanti alla sede del Mef in via XX settembre a partire dalle ore 9) proprio per sollecitare il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga." Sempre a far finta di prendersela con le istituzioni, come con lo sciopericchio, e mai con i padroni!

Ma quante sono le aziende che fanno ricorso agli ammortizzatori?  
"Da gennaio allo scorso mese sono state 5.435 per un +11,76% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 9.496 unità aziendali (+14,89% sull'anno passato). Nello specifico si registra sempre un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (3.110 decreti per un +16%) che rappresentano il 57,22% del totale dei decreti." Mentre "Diminuiscono le domande di ristrutturazione aziendale (171 in totale da inizio anno per un -14,07% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (199 per un -5,69%). “ Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”, segnala lo studio Cgil.

La distribuzione per regioni dimostra ancora una volta la divisione nel paese delle strutture produttive dato che è "nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Lombardia, Piemonte e Veneto.

E lo smantellamento dei settori produttivi conferma tutta la gravità della situazione dato che è "La meccanica … il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione… che pesa per 289.101.644, coinvolgendo 165.769 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 117.133.452 ore di cig autorizzate per 67.164 lavoratori coinvolti, subito dopo l'edilizia che registra 103.599.527 ore e 59.403 persone."

Il numero dei lavoratori coinvolti è impressionante. "Considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (22 settimane), sono coinvolti nel periodo gennaio-ottobre 1.009.079 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 44 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 504.540 lavoratori, di cui 200 mila in cigs e 125 mila in cigd.

E per questi operai in cassa in deroga si profilano mesi di grande difficoltà perché "i soldi sono finiti", "mancano ancora 330 milioni per il 2013, soprattutto nelle regioni meridionali".

dati tratti da rassegna.it

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