lunedì 8 luglio 2013

pc 7-8 luglio - EXPO 2015: sviluppo sostenibile e nella lotta contro la fame nel mondo....ma per piacere!


LA VUOTA RETORICA DELLE ISTITUZIONI NEL PROPAGANDARE  ARIA FRITTA A FRONTE DEI PROBLEMI REALI DELLA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE CHE NON POSSONO AFFRONTARE VISTO CHE L'APPARATO STATALE SERVE GLI INTERESSI DI PADRONI, BANCHIERI ETC. e  LA LINEA MONCA DELL'OPPOSIZIONE ALL'EXPO CHE PARLA DI RIAPPROPRIAZIONE DEI DIRITTI, ACCESSO AL REDDITO, DIFESA DEL TERRITORIO SENZA INSERIRE QUESTA LOTTA CONTRO PADRONI, GOVERNO, STATO IMPERIALISTA. 
 7 luglio 2013 sole 24 ore  

Expo, Napolitano: è un'occasione straordinaria. 
Letta: sarà cuore della ripresa di Sara Monaci








Monza blindata in occasione della visita del Presidente Napolitano e del premier Enrico Letta alla Villa Reale per la cerimonia di presentazione dell'Expo 2015. Il Capo dello Stato è intervenuto sottolineando l'occasione che l'Expo rappresenta per l'intero paese: «Voglio testimoniare il valore nazionale e unitario di Expo, che ha come epicentro Milano ma coinvolge tutto il paese - ha detto il presidente - Nonostante le tensioni e i fattori di instabilità' che da tempo caratterizzano i rapporti politici e la vita istituzionale, in certi momenti sappiamo tutti ugualmente riconoscere un'autentica coesione sociale. Sottolineo il valore di quanto fatto dal governo che a. pochi giorni dall'insediamento ha messo mano alla governance di Expo, con la nomina di Giuseppe Sala a commissario unico. Voglio esprimere la mia piena fiducia e il forte incoraggiamento per Expo, e dico che non c'e' più tempo da perdere", ha aggiunto Napolitano. Per il presidente e' inoltre "l'agricoltura il banco di prova della nostra tradizione, trattandosi di un settore che meglio ha reagito alla crisi". Infine il monito: "Siamo un paese che deve avere fiducia in se stesso, che deve averne piu di quanta ne dimostri. L'Expo, e quel che sapremo costruire da qui al 2015, proverà' che possiamo avere fiducia in noi stessi e suscitare rinnovata fiducia verso l'Italia da parte del'Europa e del mondo".
Nella Villa Reale di Monza ha preso la parola il premier Enrico Letta. " Expo sarà il cuore della ripresa, e' stata una scelta giusta anche la tematica, sarà una vetrina per il mondo e per il rilancio per il turismo". Per Letta dobbiamo smettere di "autosottovalutarci, e' una cappa che abbiamo ma stona con quello che abbiamo". Il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, da luglio a dicembre 2014 ha aggiunto il premier "sarà dedicato all'Expo e a Milano". Letta ha anche confermato che il prossimo vertice dell'Asem si svolgerà a Milano con la presenza di 50 capi di governo di tutto il mondo. «Si tratterà - ha spiegato - di una sorta di 'pre apertura dell'Expo».
In ogni caso si tratta di progetti di grande respiro che hanno portato il governatore Roberto Maroni: «Perché il cammino verso Expo 2015 non sia in salita «serve una deroga al patto di stabilità per i comuni interessati, perché i soldi ci sono e non possono essere spesi». «Per la Lombardia, per l'Expo, se si vogliono avere i benefici auspicati il governo deve allargare i cordoni della borsa e le maglie del patto di stabilità». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha sottolineato come l'Expo debba essere "mafia-free. " L'Expo deve essere ricordato non per le opere faraoniche, ma per il modo in cui saprà' trattare l'argomento dell'agricoltura. Il nostro agire politico deve garantire accesso al cibo e al cibo sano per tutti. Dobbiamo lottare contro la contraffazione, che per l'Italia costituisce un danno serio. Nel 2011 vale 60 miliardi, che peraltro determina perdita di posti di lavoro e minaccia la salute dei consumatori. Dobbiamo coinvolgere tutti i governi per questa battaglia. Questo e' l'impegno della Regione Lombardia".
Il commissario unico dell'Expo 2015 Giuseppe Sala ha rassicurato sulle tappe che porteranno all'esposizione universale: "Non ci sono ostacoli veri, il tema è adesso lavorare come intensità. Non credo dobbiamo più chiedere niente a nessuno, i soldi ci sono - ha aggiunto - e vanno bene: adesso è nostro dovere fare, il futuro è nelle nostre mani. Abbiamo le risorse per fare un'Expo non monumentale, ma non è quello che volevamo - ha osservato -, e sono risorse che arrivano anche dalle aziende private". Parlando coi giornalisti all'esterno di Villa Reale, Sala ha spiegato che l'appuntamento di oggi rappresenta "la crescente consapevolezza che l'Expo è una grande opportunità". E per promuovere l'appuntamento di Milano, il commissario unico ha infine spiegato che partirà tra qualche giorno per una missione in Cina, Corea e Giappone.
Tra due anni verra' allestito un sito espositivo tra Milano e Rho, in cui tutti i paesi del mondo porteranno il loro contributo al tema della fame nel mondo e alla cultura dell'alimentazione. Oggi 40 paesi hanno inviato i loro rappresentanti, e proprio oggi l'Expo presenta la 131esima adesione. Lo ha appena annunciato il commissario unico Giuseppe Sala." L'obiettivo dei 130 paesi è stato raggiunto, ci eravamo posti questo traguardo. Lo abbiamo anche superato con le ultime adesioni, la Grecia e il Burundi"
E' la volta di Diana Bracco, commissario del Padiglione Italia, di cui è stato presentato il plastico. "Il padiglione offrirà un viaggio dentro il paese, i protagonisti dovranno essere soprattuto i giovani".
Il presidente dell'Ue Jose' Manuel Barroso ha inviato il suo video messaggio per sottolineare l'importanza dell'evento per la ricerca nello sviluppo sostenibile e nella lotta contro la fame nel mondo. Poi Antonio Tajani ha presentano il progetto europeo per l'Expo sul fronte delle tecnologie. Complessivamente l'Europa investirà' 12 milioni. "Oltre a questo progetto tecnologico, che si chiama Galileo, stiamo studiano anche un modo per facilitare i visti per aiutare il turismo proveniente dai paesi in crescita".
Parallelamente si è svolta la manifestazione dei "no expo" gruppi di antagonisti, a margine di una biciclettata organizzata dai collettivi studenteschi, hanno lanciato fumogeni e affisso striscioni. Lo ha riferito la Questura di Milano, che ha coordinato lo spiegamento di forze dell'ordine organizzato per il summit.

7 luglio 2013

7 luglio Monza – LE NOSTRE PIAZZE CONTRO I PALAZZI DI EXPO

Le massime cariche politiche nazionali e internazionali – da Napolitano a Letta, fino al Presidente della Commissione Europea Barroso – atterrano a Monza il 7 luglio per inaugurare la Villa Reale come sede di rappresentanza di EXPO 2015. Un passaggio cruciale nell’avvicinamento all’esposizione che aprirà i battenti il 1° maggio 2015 e una ghiotta occasione per chi sta costruendo il grande evento fieristico. Il carrozzone mediatico che sta infatti lucidando la vetrina di EXPO si è messo in moto da tempo, ma accelera a partire dall’appuntamento monzese, che Maroni definisce prima tappa di un “EXPO World Tour”.

Le promesse fatte in questi casi sono note: ricchezza, lavoro, turismo, benefici per tutta la metropoli. E anche per il 2015 la dinamica in atto è la stessa, con promotori -pubblici e privati- che vendono l’evento utilizzando in primis la leva occupazionale e promesse di crescita economica, che in tempi di crisi non possono che riscuotere consensi tra la popolazione. In realtà poco o nulla di tutto questo è accaduto negli ultimi vent’anni per le Esposizioni Universali tenutesi in Europa, né accadrà qui. Da Genova a Lisbona, da Saragozza a Hannover, il passaggio di visitatori è sempre stato inferiore alle aspettative, il territorio non ha avuto nuovo sviluppo e le amministrazioni pubbliche, invece, si sono trovate in forte stato di deficit economico a causa del drenaggio di risorse avvenuto per supportare gli investimenti e le spese legate all’Esposizione.

Se guardassimo oltre il velo della propaganda, ricorderemmo che nel 2008 si parlava di circa 70000 nuovi occupati, mentre oggi sui siti ufficiali questa cifra si riduce a 3000, ridimensionamento che rende bene l’idea del flop annunciato anche per Milano. 3000 contratti di lavoro precario, che nulla offrono in termini di garanzia e progettualità esistenziale per i “fortunati” firmatari. E’ poi dei giorni scorsi la notizia che EXPO intende avvalersi del lavoro “volontario” da parte dei detenuti, altra circostanza che fa capire bene la direzione che sta prendendo la “grossa occasione occupazionale” lombarda.

E se allargassimo il discorso al futuro, al post evento, vedremmo come il vero impatto e la vera eredità che i territori si trovano a dover gestire sono aree verdi e agricole irrevocabilmente cementificate, edifici costruiti per l’evento che restano vuoti e inutilizzati, debiti pesanti per le casse delle amministrazioni pubbliche, che si traducono in fretta in ulteriori tagli ai servizi e riduzione dei diritti per la comunità. Ragionamenti comprovati anche da grandi eventi di natura affine, come le Olimpiadi di Atene del 2004 o quelle più vicine a noi di Torino 2006 che hanno avuto effetti devastanti sulla vita delle persone delle rispettive città.

Chiediamo pertanto che in questo periodo di crisi tali risorse vadano investite in servizi pubblici di primaria importanza per la collettività (mobilità, istruzione, casa, sanità, etc.) e in misure di welfare che garantiscano la continuità di reddito per le precarie e i precari. Come rispondono invece politici e amministrazioni pubbliche? Chiedendo deroghe al patto di stabilità solo in funzione di Expo, ma al contempo insistendo con politiche di austerità. Un interessato regalo agli attori economici legati a EXPO e alle opere connesse (ad esempio le tangenziali esterne milanesi, la Brebemi o la Pedemontana) e al crimine organizzato.

E per quanto riguarda la città di Monza, EXPO 2015 non lascerà una gestione migliore né del parco né della Villa Reale. Il vero risultato di questa scelta sarà, una volta di più, la retrocessione delle istituzioni pubbliche -dal Comune alla Provincia alla Regione- a spalla per attori privati, veri protagonisti di questi eventi e unici a guadagnarci, sia economicamente che in termini di posizione di potere.

Per tutti questi motivi noi di EXPO 2015 avremmo fatto volentieri a meno e oggi che l’organizzazione entra nel vivo, rilanciamo la nostra opposizione a ciò che questo evento è e rappresenta. In questo senso questo appello è un invito a cambiare passo per chi si riconosce in un’attitudine che si oppone al fenomeno descritto: da qui in poi occorrerà trovare tempi e modi per raccontare quello che è realmente EXPO 2015 e disinnescare i dispositivi di propaganda e controllo delle istituzioni e degli investitori, così da stimolare una presa di coscienza forte e risposte adeguate.

Domenica 7 luglio 2013, Monza, Largo Mazzini, dalle ore 15 PARTENZA CRITICAL MASS, GAZEBO INFORMATIVI E ATTITUDINE NOEXPO

Una giornata di mobilitazione  per ribadire che l’unico grande evento che ci interessa supportare riguarda RIAPPROPRIAZIONE DEI DIRITTI, ACCESSO AL  REDDITO, DIFESA DEL TERRITORI

Nessun commento:

Posta un commento