venerdì 5 luglio 2013

pc 5 luglio - Diritto d'aborto sempre sotto attacco, in Italia e all'estero, sempre e solo la lotta per salvarlo: il caso del Texas

Solo la lotta paga! Riportiamo alcune note dall'America sulla notizia, riportata in Italia dal quotidiano “la repubblica” che una senatrice democratica è stata costretta a stare circa 13 ore in piedi per impedire che passasse una legge che abolisce il diritto di aborto ma...
Ecco la parte della storia che non viene raccontata al popolo: dopo che Wendy Davis fu sottratta dal mandato, la folla era pronta a scendere in piazza. Le persone urlavano, furiose, pronte a bloccare l'intero procedimento. Ma più volte, i funzionari del Partito Democratico le hanno esortate a rimanere tranquille e pazienti e a rispettare il procedimento. Ed è stato soltanto la sfida della folla contro quegli ordini, e i lunghi 20 minuti di urla di contrarietà della gente, che ha impedito che il disegno di legge diventasse una vera legge. Le persone nella loro resistenza di massa hanno reso impossibile che la votazione si potesse tenere.

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Salvate dalla nostra militanza: storie di difesa dell'aborto in Texas

La maggior parte delle persone ha potuto vedere la mobilitazione dei repubblicani texani per vietare l'aborto (e, tra l'altro, contemporaneamente si mobilitavano per far passare una nuova legge razzista che sopprimerebbe la popolazione nera, gli immigrati, i Chicanos dall'elettorato).

Per ora, sembra che il disegno di legge sull'aborto sia stato sconfitto dallo stallo sulla votazione avutosi fino alle 00:03 (dopo la fine della sessione speciale della legislatura), anche se sembra che alle forze anti-aborto in realtà non freghi niente e hanno deciso di scrivere ugualmente che la legge è stata approvata alle 11:59, anche se non è vero. Sembra anche che il disegno di legge sia stato sconfitto nonostante CBS e altri media allegramente riferiscono che "severe normative sull'aborto" siano passate. In primo luogo, cerchiamo di scavare in ciò che veramente significa il divieto di aborto, marchiato come una "regolamentazione per la protezione delle donne e dei bambini":

1. Tutte le medicine che possono indurre ad aborto devono essere vietate.

2. Tutte le cliniche, tranne cinque, nello stato devono essere chiuse, richiedendo che tutti gli aborti debbano essere eseguiti in centri chirurgici, rendendo così la lista d'attesa per ottenere un aborto così lunga che una donna non sarebbe realisticamente in grado di ottenere un aborto soprattutto quando.

3. Tutti gli aborti dopo il primo trimestre diventano illegali.

Molti hanno sentito parlare dell'ostruzionismo legale di Wendy Davis, senatrice dello stato del Texas soppressa dal mandato dai repubblicani texani, mostrando che non interessa loro nulla circa lo Stato di diritto. Wendy Davis è stata cacciata fuori dall'ordine perché è andata "fuori tema". Come? Parlando degli ultrasuoni che svergognano le donne prima di poter abortire.

E, in effetti, questa legge, che renderebbe letteralmente impossibile la pratica dell'aborto per migliaia di donne in fin di vita, ora sarebbe "la" legge, se non fosse per la resistenza militante e provocatoria della notte scorsa.

Ecco la parte della storia che non viene raccontata al popolo: dopo che Wendy Davis fu sottratta dal mandato, la folla era pronta a scendere in piazza. Le persone urlavano, furiose, pronte a bloccare l'intero procedimento. Ma più volte, i funzionari del Partito Democratico le hanno esortate a rimanere tranquille e pazienti e a rispettare il procedimento. Ed è stato soltanto la sfida della folla contro quegli ordini, e i lunghi 20 minuti di urla di contrarietà della gente, che ha impedito che il disegno di legge diventasse una vera legge. Le persone nella loro resistenza di massa hanno reso impossibile che la votazione si potesse tenere.

David Dewhurst, il misogino governatore del Texas che ha curato questo procedimento ha parlato di "una folla indisciplinata con tattiche alla Occupy Wall Street". E in effetti lo era: più di 50 persone sono state arrestate, alcune hanno resistito alla polizia e si sono difese l'un l'altra, in una mossa audace di resistenza che letteralmente salverà migliaia di vite di donne.

La dura verità è che dal Roe contro Wade (sentenza americana del 1973 circa l'aborto, n.d.t.), il Partito Democratico ha ripetutamente e incessantemente chiesto la smobilitazione e la “istituzionalizzazione” del movimento abortista, negando la militanza. Sono felici quando i repubblicani parlano di controllo delle nascite, invece che di aborto, perché questo permette loro di smettere di difendere l'aborto. Hanno chiesto alla gente di smettere di difendere il "Planned Parenthoods" (nome collettivo delle organizzazioni nazionali che sono membri della IPPF, "Federazione Internazionale paternità/maternità pianificata", n.d.t.) anche se i medici abortisti vengono assassinati. E a causa di tutto questo, dal tempo del Roe contro Wade, stiamo perdendo ogni singola battaglia. Vale la pena notare che quando vinciamo, è perché facciamo un passo fuori linea, noi combattiamo, e smettiamo di seguire i loro ordini.


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