lunedì 17 giugno 2013

pc 17 giugno - Napolitano, cavalier servente di Berlusconi, ricatta il paese e il parlamento - la CGIL è il legame tra governo e mondo del lavoro - la Fiom di Landini vuole tenere legati gli operai a questa catena.

E' bastato che Bersani, dicesse giustamente che se i grillini si spaccano, una parte di essi potrebbe appoggiare un governo non di larghe intese, come era nelle possibilità dopo il risultato elettorale, dato che comunque il PD è partito di maggioranza relativa alla Camera e al Senato, che immediatamente si è fatta trapelare la valutazione di Napolitano, sui giornali di Berlusconi, che Napolitano non consentirebbe, minacciando di dimettersi.
Questo rende ancora più chiaro che nè Governo, nè Parlamento, nè istituzioni sono espressione di democrazia e neanche dello stesso voto truccato alle elezioni.
Il boicottaggio elettorale è quindi l'unica proposta politica che mette in luce il costrasto che esiste
tra sistema e masse e lo approfondisce.
Il non voto è fatto politico e testimonianza ancora passiva di questo contrasto.
La trasformazione in  lotta e mobilitazione attiva, innanzitutto operaia e popolare, è il passaggio che può rendere agente a favore delle masse la crisi di legittimità dello stato e dei governi dei padroni.
Mobilitazione operaia e popolare che per essere dentro questo percorso, necessita però che sia autonoma dalle forze che sono longa manus del Governo, e ci riferiamo non solo ai partiti parlamentari, ma ai sindacati confederali che sono il punto di appoggio del governo tra i lavoratori. La CGIL della Camusso con la sua ritrovata unità stabile con CISL-UIL è il vero 'partito di conciliazione' con il governo di larghe intese.
 Di conseguenza, la manifestazione nazionale del 22  a Roma indetta dai sindacati confederali è una manifestazione per il governo e non contro di esso. Va quindi denunciata, boicottata e disertata.
Ma anche il cordone ombelicale della FIOM di Landini con la CGIL di Camusso deve essere denunciato e contrastato nelle fabbriche e nel movimento. La Fiom di landini agisce quindi da ultimo anello della catena.
Gli operai Fiat hanno senz'altro bisogno di unirsi e lottare, ma là dove lo fanno realmente vedi Pomigliano non trovano la CGIL a loro fianco, ma la polizia a difendere la linea Marchionne.
A Roma il 28 giugno nella manifestazione FIAT indetta dalla Fiom, o gli operai vanno per contrastare l'asse Landini/CGIL, oppure servono da base a questo asse controproducente per i loro interessi di classe.

proletari comunisti PCm Italia
17 giugno 2013



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