giovedì 13 giugno 2013

pc 13 giugno - SI AVVICINA IL 6 LUGLIO CONTRO I FEMMINICIDI

Si avvicina l'appuntamento contro i femminicidi e gli stupri contro le donne del 6 LUGLIO A ROMA, sull'appello "Non si può continuare a far finta di niente, non si può continuare a non fare niente" (che ripubblichiamo sotto)
A questo appello stanno via via aderendo collettivi e singole, ultime:
l'associazione di Roma "Lucha YSiesta" l'importante realtà che organizza anche tante donne immigrate, donne in lotta per la casa;
le lavoratrici del Coordinamento insegnanti precarie "3ottobre" di Milano

Ieri poi ci è giunto un messaggio, che ci fa molto piacere, dell'attrice Lella Costa (che a proposito dei femminicidi aveva parlato di sciopero delle donne), nel messaggio ci scrive:
"Mie care,come vi dicevo nella mail di risposta alla vostra prima, sono contenta e orgogliosa di scoprire che percorsi diversi ci portino a progetti comuni. Ma vi devo anche confessare che quando ne ho parlato non pensavo allo sciopero delle donne come a una proposta concreta, quanto piuttosto come  a una provocazione per attirare interesse su temi cruciali che stanno gravando sempre più sulle spalle, e sulla pelle, delle donne. Il che ovviamente non significa che non  ci creda.
Quindi, se vorrete informata dei vostri progetti,ve ne sarò grata.
Un abbraccio Lella"


Noi la stiamo invitando a venire il 6 luglio a Roma o a mandarci un suo messaggio.

Ora stiamo definendo anche i problemi pratici della mobilitazione a Roma.

Ai collettivi, associazione, singole compagne rinnoviamo l'appello a farvi sentire e ad esserci.
Anche dopo la provocazione del governo di nominare Isabella Rauti consigliere del Viminale per le politiche di contrasto della violenza di genere e del femminicidio, non possiamo non farci sentire.
Non possiamo permettere, in silenzio, che governi e regimi contro le donne, da un lato ipocritamente firmano "convenzioni" contro la violenza sessuale sulle donne" e dall'altro attaccano in modo così inaccettabile la dignità e la vita delle donne o, come sta accadendo in questi giorni alle nostre sorelle in Turchia, usano la polizia fascista per reprimere anche con gli stupri la rivolta in corso in cui le donne sono in prima fila.
Ora è tempo della lotta!
Chi antepone le "parole" alla lotta, si trincera dietro le parole per rimandare sine die la lotta.
E' vero, siamo poche oggi. Ma possiamo essere una scintilla che comincia ad illuminare una strada ancora troppo in ombra.

Un forte saluto a tutte e aspettiamo di avere buone notizie.
Concetta Musio di Taranto
Per adesioni, informazioni:
sommosprol@gmail.com
sandonato56@gmail.com

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