lunedì 10 giugno 2013

pc 10 giugno - serve una giornata nazionale di lotta contro l'accordo confindustria -sindacati sulla rappresentanza

serve una giornata nazionale di lotta


a fronte dell'accordo fascista sulle RSU lo slai cobas per il sindacato di classe ha proposto una giornata nazionale di lotta possibilmente entro giugno come prima risposta
ora il congresso USB parla  sul tema di campagna nazionale e di 'una prima forte iniziativa pubblica e di massa verrà realizzata entro la prima decade di luglio'
ci può stare
purchè non sia l'ennesima iniziativa di bandiera della USB e il solo convegno a roma - deve essere una giornata di lotta e aperta a tutte le componenti sindacali interessate
assemblee e presidi alle fabbriche e posti di lavoro - quindi anche a taranto  - iniziativa sotto le
sedi confindustria e sindacati confederali  - sotto la sede di piazza bettolo a taranto
e altre iniziztive creative ma visibile e incisive

dal comunicatio USB
"Nel pomeriggio di oggi si è concluso a Montesilvano il primo congresso confederale dell'Unione Sindacale di Base.
 Sono state indicate cinque campagne nazionali di intervento, per tradurre nella pratica sindacale la
confederalità come elemento di una strategia sociale in risposta alla crisi.In primo luogo la campagna per la libertà e democrazia nei luoghi di lavoro. Una campagna di informazione e di mobilitazione contro l'accordo del 31 maggio, al quale verranno contrapposti tutti gli strumenti possibili, inclusa una legge di iniziativa popolare, per garantire a tutti le lavoratrici e i lavoratori (e non solo ai "sindacati") la libertà di
associazione e la possibilità di esercitarla nei fatti e nei luoghi di lavoro. Una prima forte iniziativa pubblica e di massa verrà realizzata entro la prima decade di luglio."
dal comunicato nazionale dello slai cobas per il sindacato di classe
A: ;
Oggetto: Fw: accordo fascista sulle rsu

L'accordo "storico" firmato da padroni e Cgil, Cisl, Uil, con l'appoggio anche della Fiom di Landini, è l'ennesimo grave attacco alle libertà sindacali, ai diritti dei lavoratori di scegliersi il proprio sindacato e i
propri rappresentanti sindacali, ai diritti di approvare o respingere accordi/contratti nazionali, al diritto di sciopero.E' il fascismo neocorporativo del sindacalismo confederale che si sposa e si unisce al fascismo padronale, partito dalla Fiat e da tempo in estensione in tutte le fabbriche e posti di lavoro.

Per Cisl e Uil è il compimento naturale del passaggio nel campo del padrone e del governo, da tempo in atto e che ha trovato nell'accordo Fiat il suo punto di maggiore consistenza.

Per la Cgil è la fine di un equivoco, di una falsa opposizione e di un rientro a pieno titolo nella gestione neocorporativa e neoconsociativa del sistema capitalista.

Chi invece vorrebbe ostinarsi a rimanere con un piede in due staffe è la Fiom di Landini che nei comizi si dice contro e nella prassi è a favore, e contribuisce a dare una base di consenso in quello che è e può essere
l'anello debole del sistema e dell'accordo: le fabbriche.

A questo accordo si risponde con la lotta. Lo Slai cobas per il sindacato di classe è disponibile a partecipare e promuovere tutte le iniziative di lotta necessarie; là dove siamo presenti, dopo il necessario lavoro di
informazione con volantini, incontri e assemblee, promuoverà scioperi, contestazioni e raccolte di firme contro l'accordo. Ma, naturalmente, pensiamo che soprattutto in fase di protesta dei lavoratori su lavoro,
salari, diritti o in fase di applicazione pratica di questo accordo, sarà più possibile organizzare e sviluppare la protesta dei lavoratori.

Va detto, però, che noi non abbiamo mai accettato le attuali Rsu come forma democratica di rappresentanza dei lavoratori, e quindi non pensiamo che l'obiettivo è difendere l'attuale sistema; né tantomeno abbiamo mai avuto alcuna fiducia nella legge sulla rappresentanza espressa da questi parlamenti, questi governi.

Con questo accordo padroni e sindacati cancellano in realtà una vera rappresentanza dei lavoratori, e quindi la lotta deve essere per una vera rappresentanza dei lavoratori. E la vera rappresentanza che i lavoratori
hanno potuto avere e riconoscere sono stati i Consigli di Fabbrica, ed è ad essi che bisogna tornare e per essi che bisogna lottare, qualunque sia il tempo necessario e costi quel che costi.
Lavorare per difendere i diritti dei lavoratori, per una vera rappresentanza, per un sindacato di classe,

SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
slaicobasta@gmail.com
347-5301704



dal comunicato della USI roma

Siamo d'accordo con una risposta globale, con una nuova forma di
rappresentanza democratica e dal basso che superi le RSU, negando che la
risposta possa venire da leggi sulla rappresentanza fatte da governi sempre
nemici dei lavoratori, negando che possa servire il modello dei sindacati di
base che hanno sempre cercato la firma di qualcosa senza pensare ai
lavoratori... Per una chiara opposizione di classe e per il rilancio del
conflitto sociale... Costruiamo un fronte di opposizione.. Organizziamoci
dal basso nei posti di lavoro e nei territori...USI

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