giovedì 9 maggio 2013

pc 9 maggio - all'ilva taranto terzo infortunio in due giorni

ilva - riva nostro che sei ai domiciliari o in latitanza dacci oggi il nostro infortunio quotidiano


Ancora un incidente all'Ilva di Taranto dopo i due precedenti . Un operaio,Luigi Papa, mentre era impegnato nella chiusura di un rotolo di acciaio nell'area del terzo sporgente del porto, gestito dal Siderurgico, è scivolato cadendo su un altro rotolo di lamiera e battendo la spalla. Il lavoratore, secondo fonti sindacali, ha avvertito un forte dolore ed è stato accompagnato in infermeria per accertamenti.


Terzo infortunio in 3 giorni


comunicato slai cobas ilva per il sindacato di classe Taranto

TROPPI INFORTUNI, OCCORRE PIU' PROTESTA E COMBATTIVITA'
le proposte dello slai cobas Ilva


L'infortunio accaduto invece all'operaio Benedetto Montemurro precipitato da un ponteggio alto 4 metri mentre faceva saldature al convertitore dell'Acc.1, poteva avere conseguenze molto più gravi. Ma soprattutto mette in evidenza la realtà all'Ilva che è diventata e sta diventando ogni giorno sempre più pesante e inaccettabile perchè la verità è che c'è una situazione generale, strutturale nella maggiorparte delle aree dello stabilimento che sta peggiorando nettamente, in cui anche la manutenzione "normale" non viene fatta e di fatto si taglia sugli interventi di sicurezza, e gli operai devono lavorare in una situazione dovunque e costantemente a rischio.

La dinamica dell'infortunio di Benedetto non è molto differente (se non per l'altezza del ponteggio) da quella che a febbraio ha portato alla morte di Ciro Moccia - dopo che nei mesi immediatamente precedenti erano morti Claudio Marsella al Mof e Francesco Zaccaria alla gru del porto.
Altre volte poi è successo che i ponteggi sono crollati o le pedane si sono rotte, perchè messe male o vecchie. Ma il rischio è continuo: ai primi di aprile vi sono stati 2 infortuni, uno al Pla2 dove un operaio è rimasto col piede incastrato tra lamiera e rullo, un altro al Treno nastri.
Per non parlare dei gravi incidenti che stanno accadendo troppo spesso ultimamente, con incendi, crolli, apertura di voragini come il 5 maggio sulla strada che collega l'Altoforno 2 all'Altoforno 4, che ha provocato la caduta di un trattore/rimorchio per fortuna in quel momento senza operaio.
In una situazione in cui viene fuori ora, dopo che gli operai lo hanno da sempre denunciato, la presenza di amianto in Ilva, per esempio al carroponte dell'Acceieria1.
Si parla di messa a norma dell'area a caldo, ma qui è tutta la fabbrica che andrebbe messa a norma.

E i sindacati Fim, Fiom e Uilm fanno sempre la denuncia post, mai prima!!
Ieri hanno proclamato uno sciopero, per i ritardi nei soccorsi e per l'assenza di un piano di evacuazione. Certo, al danno dell'infortunio si aggiunge anche il danno della lentezza dei soccorsi che (come successe al
Mof) possono mettere a rischio la vita dell'operaio infortunatosi. Ma Fim, Fio, Uilm e gli RLS attuali sembrano che sono ciechi su come sta precipitando la situazione della sicurezza in Ilva.

Gli operai sempre più vengono mandati allo sbaraglio. Ma anche qui occorre più protesta, più combattività, più solidarietà da parte degli stessi operai.

LO SLAI COBAS ILVA E' IMPEGNATO E FA APPELLO A TUTTI GLI OPERAI PER:

- RIPRENDERE LA DENUNCIA DEI PUNTI DI CRITICITÀ (sull'esempio del Mof e del Ome-Mua) PER FARE UNA PIATTAFORMA SULLA SICUREZZA IN OGNI REPARTO E IN TUTTE LE IMPRESE.

- POTENZIAMENTO DEL RUOLO DEGLI RLS IN FABBRICA DA ELEGGERE SUI POSTI DI
LAVORO TRA TUTTI I LAVORATORI INDIPENDENTEMENTE DALLE SIGLE SINDACALI

- POSTAZIONE ISPETTIVA FISSA ALL'ILVA.


SLAI COBAS ILVA
v. Rintone, 22 TA - slaicobasta@gmail.com - 3475301704

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