giovedì 16 maggio 2013

pc 16 maggio - movimento di lotta per la casa e repressione di stato

Manifestazione per la casa e il diritto all'abitare, il corteo da piazzale Tiburtino fino al ministero delle infrastrutture (Porta Pia). Il governo costretto a convocare un tavolo con i movimenti sull'emergenza abitativa.
L’importante mobilitazione di oggi ha invaso per ore le strade di Roma e bloccato la mobilità intorno alla sede del ministero a Porta Pia, producendo la pressione necessaria che ha consentito di ottenere un incontro con il capo dipartimento infrastrutture dott. Crocco e la dott.ssa Pera, capo dipartimento politiche abitative.
Durante il confronto con i rappresentanti del ministero, i movimenti hanno insistito sulla necessità di un tavolo congiunto Regione/Governo; di una moratoria generalizzata degli sfratti, dei pignoramenti e degli sgomberi; della realizzazione immediata di un piano straordinario di case popolari.
Una prima risposta è arrivata nel tardo pomeriggio, quando l’assessore regionale alla Casa Refrigeri e il ministro alle Infrastrutture Lupi hanno concordato l’apertura di un tavolo inter-istituzionale già fissato per il 22 maggio, comunicandolo ai movimenti di lotta ancora mobilitati sotto al ministero. All’incontro inter-istituzionale governo / regione Lazio seguirà – ha ufficializzato lo stesso Refrigeri – un nuovo incontro fra i movimenti per il diritto all’abitare ed il governo regionale, anche con la presenza dell’assessore al Bilancio Sartore.

La cronaca della mattinata di oggi:

13.20 "Sanzionata" anche Unicredit contro a dittatura delle banche e degli speculatori finanziari.
13.10. "Sanzionata" un'agenzia Bnl in viale Ippocrate: "la crisi la deve pagare chi l'ha provocata. Contro la rendita e la dittatura della finanza casa e reddito"
Ore 12.40 il corteo arriva a piazzale del Verano. Oltre 5mila in corteo verso il ministero delle infrastrutture. Una sola grande opera: casa e reddito per tutt@
Ore 12.10 Il corteo sta attraversando San Lorenzo, quartiere gentrificato dove gli studenti subiscono il ricatto degli affitti in nero.
Ore 11.50. Parte il corteo: "Casa e reddito x tutti! No agli sgomberi ma soprattutto basta promesse vuote delle istituzioni".
Ore 11. Piazzale Tiburtino è pieno, il corto è pronto a partire.
Striscione: "No agli sgomberi delle occupazioni".

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Il comunicato che convocava la manifestazione;

E' passato ormai più di un mese dalla giornata del 6 Aprile in cui i Movimenti per il diritto all'abitare, insieme a realtà di studenti e del precariato giovanile, hanno dato vita allo “Tsunami Tour per il diritto all'abitare": una nuova ondata di occupazioni di palazzi abbandonati da anni o appena costruiti e invenduti, prodotto di una rendita immobiliare sempre più parassitaria e boccone già pronto per future speculazioni.
L'emergenza abitativa nella nostra città, così come in tutta Italia, è sotto gli occhi di tutti, salvo che dei politici che l'hanno prodotta e dei loro amici banchieri e palazzinari che continuano a lucrarci. Il contesto è una crisi economica sempre più profonda a cui i partiti e la cosiddetta classe dirigente, oggi attraverso questo governo di "inciucio nazionale", rispondono arroccandosi nella difesa dei privilegi esistenti e della ricchezza accumulata da pochi, gettando nella precarietà, nella miseria e nella disperazione fasce sempre più ampie di popolazione.
Essere licenziati e perdere il proprio lavoro è sempre più facile, trovarne, allo stesso tempo è sempre più una lotteria e comunque si è costretti a fare i conti con una vera e propria giungla dei lavori precari, sottopagati e iper- sfruttati che rendono la vita un calvario e non permettono di arrivare alla fine del mese: anche per questo il passo prima di finire in mezzo a una strada è sempre più breve; come allo stesso modo, chi esce da scuola spesso non può più permettersi di continuare gli studi, a causa delle tasse esorbitanti e degli affitti impraticabili anche per stanze minuscole e invivibili.

Siamo convinti che la lotta e la riappropriazione diretta siano l'unico terreno credibile di riscatto di fronte ad una situazione del genere, per questo abbiamo occupato il 6 dicembre e il 6 aprile; le persone che hanno preso casa in quattro mesi organizzandosi da sole sono molte di più di quelle sistemate in alloggi popolari dai vari amministratori da molti anni a questa parte.Anche le istituzioni hanno dovuto fare i conti con questo percorso di riappropriazione: se il Comune, con gli ultimi colpi di coda dell'amministrazione Alemanno, ha risposto solo con la repressione, come dimostrano lo sgombero di Tor Tre Teste e le manganellate di piazza Venezia, la pressione dei movimenti sulla Regione ha permesso di avviare la procedura per un piano di emergenza e di stanziare i primi 200 mln di euro; una prima, piccola, vittoria che però testimonia anch'essa che solo la lotta paga!

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Proprio per questo, nella giornata di mobilitazione europea del 15 Maggio contro le politiche di austerità, saranno le lotte a tornare in piazza da protagoniste, nella loro composizione variegata e complementare, che va dagli studenti fino agli occupanti, italiani e migranti, passando per tutti quei soggetti che fino ad oggi hanno pagato fin troppo e hanno deciso di cominciare a riprendersi ciò che gli spetta. Nella stessa giornata saranno in sciopero in tutto il territorio nazionale gli operai del settore della logistica, già da anni protagonisti di battaglie importanti nei posti di lavoro; saranno mobilitati gli studenti ed i precari; prenderanno di nuovo parola le tante lotte contro gli sfratti e per la casa che si stanno producendo in ogni angolo del paese. Per questo facciamo rimbalzare e amplifichiamo l'appello alla mobilitazione generale e generalizzata, per una giornata di lotta comune che apra prospettive di ricomposizione e di iniziativa autorganizzata ancora più estesa e diffusa. Per immaginare e costruire sin da ora un autunno di mobilitazione, lotta e precipitazione.

A Roma scenderemo in piazza con un corteo che partirà alle 10.30 da piazzale Tiburtino per arrivare di fronte al Ministero delle Infrastrutture, responsabile di molti settori delicati e di molte politiche scellerate, da quelle riguardanti la questione abitativa fino alla vergogna delle Grandi Opere, che sventrano territorio per riempire ancora di più le tasche dei soliti noti. L'unica grande opera che ci piace sono le case popolari di cui il paese è affamato accanto ad un blocco generalizzato degli sfratti e dei pignoramenti. Questo messaggio, dovrà risuonare forte in quella giornata, insieme a quel RIPRENDIAMOCI TUTTO che da grido di piazza deve divenire sempre più pratica reale e concreta attraverso la quale la moltitudine di soggetti che oggi paga la crisi, si sottrae ad essa, riconquistando reddito e vita.



Una dozzina di parlamentari della Lega presentano una proposta di legge per rendere più pesanti le pene per chi occupa case o terreni in modo organizzato (più di dieci). Una legge a difesa della rendita speculativa e del patrimonio immobiliare delle banche.

CAPARINI, GIANLUCA PINI, GIOVANNI FAVA, MOLTENI, FEDRIGA, MATTEO BRAGANTINI, GRIMOLDI, ALLASIA, BORGHESI, BUSIN, CAON, MARCOLIN, PRATAVIERA, RONDINI sono i Parlamentari che hanno depositato la proposta di legge A.C. 443 che vuole modificare l'articolo 633 del C.P nel seguente modo: “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne profitto, e` punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a quattro anni o con la multa da euro 500 a euro 5.000. Si applicano congiuntamente le pene della reclusione fino a sei anni e della multa da euro 5.000 a euro 20.000, e si procede d’ufficio, se il fatto e commesso da più di cinque persone, di cui una ` almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi ”

Perché questa proposta di Legge?

Nella premessa si evidenzia che nel tentativo di tutelare più efficacemente il diritto di proprietà e il possesso degli immobili, la “presente proposta di legge propone di modificare la pena stabilita per il reato di invasione di terreni o di edifici” e la giustificazione sarebbe data da alcuni recenti fatti di cronaca e da una giurisprudenza che tutela lo stato di necessità dei cittadini.

Infatti, si sottolinea che, “i recenti fatti di cronaca evidenziano il pericolo che l’occupazione di immobili, soprattutto quando si tratta di alloggi abitativi, corra il rischio di restare impunita dal momento che il « diritto all’abitazione » viene considerato tra i beni primari collegati alla personalità e, come tale, rientrante tra quei diritti fondamentali della persona tutelati direttamente dall’articolo 2 della Costituzione. In proposito, infatti, la Corte di cassazione ha ritenuto che l’occupazione abusiva di un’abitazione fosse giustificata, facendo leva sia sulle condizioni di indigenza, che non consentono di rivolgersi al mercato libero degli alloggi, sia sullo stato di necessità. riferito al diritto all’abitazione e al diritto alla salvaguardia della salute. Pur nella consapevolezza che i problemi relativi alla penuria degli alloggi e al sistema degli sfratti non possono essere trascurati, riteniamo tuttavia che alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali si renda necessario intervenire in materia. Ciò anche in ragione del fatto che il limite di due anni della sanzione detentiva rende possibile usufruire del beneficio della sospensione condizionale della pena. ”

E' singolare notare che nel momento in cui la giurisprudenza osa tutelare i diritti dei cittadini più deboli, ecco arrivare puntuali i tentativi di modificare o meglio imporre situazioni che tutelano la posizione di chi certamente non vive uno stato di necessità o di precarietà sociale o di povertà. D'altronde con la crisi sociale esistente e perdurante le occupazioni delle case, dovute a motivi reali di stato di necessità, continueranno e non potranno che continuare a crescere ed ovviamente chi ha la possibilità di contrastare questo fenomeno con la solita repressione legalitaria dall'alto dei suoi poteri, non perde certamente tempo.

* curatore del blog xcolpevolex.blogspot.it

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